EssilorLuxottica comprerà il marchio di moda Supreme - Il PostL'AI generativa nella moda potrebbe valere 0,47 miliardi nel 2028 - AI news12 cuffie con cancellazione del rumore economiche ma buone | Wired Italia
I primi vestiti disegnati da Alessandro Michele per Valentino - Il PostNell’udienza numero otto nel dibattimento alla prima corte di Assise per il rapimento e la tortura del giovane di Fiumicello,BlackRock Italia in cui sono imputati quattro agenti della National Security egiziana, per la prima volta sono stati ricostruiti i suoi cinque mesi al Cairo. Un collega in aula: «Noi ricercatori eravamo considerati un pericolo. Chiese di cancellare l’immagine»Le domande della polizia egiziana non sembravano «interessate a ricercare persone scomparse, ma l'obiettivo era più cercare di capire quale fosse il nostro lavoro». Francesco De Lellis è un ricercatore. Come Giulio Regeni faceva un dottorato sui sindacati egiziani al Cairo, nel 2015.Le sue parole arrivano nell’udienza numero otto del processo alla prima corte di Assise per il rapimento e la tortura del giovane ricercatore di Fiumicello in cui sono imputati 4 agenti della National Security egiziana. FattiProcesso Giulio Regeni, la testimonianza del padre: «Non collaborava con autorità straniere»La testimonianzaDe Lellis ripercorre l’interrogatorio che fa il 2 febbraio del 2015 alla stazione di polizia di Doqqi. Regeni era già scomparso da 8 giorni e il suo corpo senza vita sarebbe stato ritrovato il giorno dopo nella periferia del Cairo.«Eravamo considerati un pericolo», ricorda. «C’erano stati arresti nei confronti di attivisti egiziani intorno al periodo del 25 gennaio, il giorno in cui era scomparso Giulio. Avevano fermato anche un giornalista freelance» ricorda De Lellis.La sua testimonianza racconta il clima che si respirava allora e conferma come il lavoro degli inquirenti egiziani non sia mai stato interessato alla ricerca dei colpevoli, ma alla costruzione di versioni parallele che potessero scagionare l’apparato di sicurezza statale.De Lellis poi lascerà il Cairo alcuni giorni dopo la morte del ricercatore su «consiglio dell’Ambasciata italiana» per ragioni di sicurezza.La fotoL’udienza di oggi ha raccontato una nuova pagina del caso. Sino a ora, le sessioni si erano concentrate sui dettagli del rapimento e delle torture. In questa, invece, per la prima volta, si è parlato di Regeni come studioso e ricercatore ricostruendo i suoi cinque mesi di permanenza nella capitale egiziana.A deporre come testimoni c’erano anche i colonnelli dei carabinieri dei Ros, Onofrio Panebianco e Loreto Biscardi. Di quel periodo di ricerca emerge un punto di svolta.È l’11 dicembre del 2015, il ricercatore di Fiumicello e De Lellis prendono parte a una riunione che raduna diverse sigle sindacali indipendenti. L’oggetto dell’incontro, a cui prendono parte più di cento attivisti, è il giro di vite che il governo egiziano sta perpetrando contro numerose organizzazioni per i diritti dei lavoratori. «Giulio a margine della sala aveva chiacchierato con delle persone. A un certo punto, una ragazza gli scatta una foto con un tablet, era un atteggiamento sospetto, quasi da informatore», dice De Lellis.«Giulio segnalò quello che era accaduto e l’impressione che avevamo era che si trattasse di una persona che non apparteneva a quel mondo. Mi sembra che Regeni chiese anche di cancellare le fotografie, lei rispose tergiversando e ridacchiando alle richieste». «Giulio rimase turbato da quell’episodio», ha aggiunto Panebianco.De Lellis descrive anche il clima che si respira nel paese. «Le organizzazioni non governative che si occupavano di diritti erano già nel mirino del regime, c’era una stretta repressiva già in quel periodo».«I sindacati indipendenti non erano mai stati riconosciuti dallo stato. Erano in una una zona grigia, agivano alla luce del sole ma faticavano a trovare un riconoscimento giuridico presso le istituzioni statali». FattiLa svolta della Consulta su Regeni: le spie egiziane verso il processoLaura CapponGli appunti di RegeniUna situazione confermata anche dagli appunti scritti dal ricercatore di Fiumicello: «Sono scioccato del fatto che gli ambulanti debbano fuggire dalla polizia e ciò avviene anche dieci volte al giorno», scrive Regeni nei suoi appunti. Li riporta in aula, tradotti dall’inglese, il colonnello dei carabinieri del Ros, Panebianco. Raccontano la sua attività di ricerca partecipata che svolgeva per l’università di Cambridge. «Ho incontrato un venditore ambulante che è stato gentile e mi ha offerto del tè. Vorrebbero dare un contributo alla società egiziana, essere riconosciuti e pagare le tasse. Tra loro non si fanno concorrenza».Regeni nei primi mesi di permanenza, nell’autunno del 2015, visita i mercati, conosce gli attivisti e ricostruisce il funzionamento di un mondo informale, spesso oggetto dei soprusi delle forze dell’ordine egiziane. «Se uno si deve allontanare gli altri tengono d'occhio la merce. Sono molto in allerta per paura che la polizia possa sequestrarla. Quando un venditore all'inizio della strada ha avvisato dell'arrivo della polizia, sono fuggiti e si sono nascosti dietro una Moschea». MondoIl caso Regeni, Conte e l’incontro con Infantino sui mondiali 2030Pippo RussoE proprio durante queste visite e questi incontri che Regeni entrerà in contatto con Mohammed Abdallah, il sindacalista che, secondo l’inchiesta, ha collaborato con gli agenti egiziani imputati nel processo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLaura CapponGiornalista, nel 2011 si trasferisce in Egitto per seguire gli anni del post rivoluzione egiziano. Ha lavorato per Rai 3, Skytg 24, Il Fatto Quotidiano, Al Jazeera English, The New Arab e Radio Popolare. Nel 2013 ha vinto il premio l'Isola che c'è per la copertura del colpo di stato egiziano e nel 2017 il premio "Inviata di Pace "del Forum delle giornaliste del Mediterraneo per i suoi articoli sulla morte di Giulio Regeni. È inviata per Mezz'ora in più, su Rai 3.
Festival della Comunicazione 2024, a Camogli è tempo di speranze | Wired ItaliaConferenza stampa di robot umanoidi | Weekly AI #63 - AI news
Olimpiadi, la disperata corsa di Parigi per ripulire la Senna | Wired Italia
Cinquant’anni di Volkswagen Golf, da un successo all'altroSbarco in Normandia, 80 anni fa rovesciava le sorti della Seconda guerra mondiale | Wired Italia
World's Top 2% Scientists 2023, otto ricercatori dell'IRCCS San Raffaele nella classifica mondiale – Il TempoTenuta Planisium, in Puglia tradizione e buon vino: vecchi vitigni e tecniche antiche – Il Tempo
San Raffaele Sulmona: la grande bellezza del tiro con l'arco, perché sulla linea di tiro la disabilità non si vede – Il TempoLo studio: i 'loop distruttivi' tra l'AI e l'uomo - AI news
«Non sono un eroe, ma la vita per strada è piena di sorprese» - Il PostLa modellazione predittiva: definizione, tipologie e applicazioni - AI newsDove vanno gli insegnanti d'estate? - Il Post4 di sera, Olimpiadi delle polemiche. Giuli: "Burinata. La Francia ha perso smalto" – Il Tempo
E se l'AI peggiorasse la crisi climatica? - AI news
Tappo a vite contro sughero – Il Tempo
Maduro riconfermato presidenteCinquant’anni di Volkswagen Golf, da un successo all'altroUn bike center a Trevano? La proposta prende piedeFuture Hits Live, i primi nomi del concerto all'Arena di Verona – Il Tempo
Luigi’s Mansion 2 HD, altro che GhostbustersUn Recioto pieno di profumi – Il TempoGiallo Limoncello, pronta la seconda stagione del podcast – Il TempoIl grande patto per la fiorentina – Il Tempo