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Elezioni 2022, la mancata alleanza tra SI e Verdi con il centrosinistra mette a rischio 14 collegiL’ex ingegnere Mercedes sarà direttore tecnico dopo l’addio di Cardile. Sfuma la pista del Genio. E Binotto cerca rinforzi... Luigi Perna Giornalista 25 luglio - 08:38 - MILANO L’operazione rilancio è più difficile del previsto. La spinta impressa da Frederic Vasseur,investimenti dopo il suo arrivo alla Ferrari nel gennaio 2023, ha dato alcuni frutti. Si è vista una reazione della squadra, una migliore organizzazione delle operazioni di pista e un passo avanti della vettura all’inzio di quest’anno. Ma poi è arrivato il solito scoglio legato agli sviluppi aerodinamici durante la stagione, vecchio punto debole del Cavallino, a complicare il cammino del team principal. Le prestazioni della rossa hanno registrato una brusca frenata nelle ultime cinque gare, dopo l’illusorio trionfo di Charles Leclerc sulle strade di Montecarlo, e gli avversari sono tornati a prendere il largo. C’è la sensazione che la Ferrari stia perdendo un’altra grande occasione, ora che la Red Bull di Max Verstappen è diventata vulnerabile, e che possano invece approfittarne la McLaren e la rediviva Mercedes, guidate al timone sportivo e tecnico rispettivamente dagli ex ferraristi Andrea Stella e James Allison. Ruolo potenziato— In questo momento, Vasseur si batte su più fronti. Da un lato bisogna recuperare competitività in pista, già a partire dalla gara di domenica a Spa-Francorchamps, perché l’attuale terzo posto nel Mondiale costruttori non può bastare. Dall’altro c’è da gettare le basi per la prossima stagione, quando a Maranello arriverà il sette volte iridato Lewis Hamilton al posto di Carlos Sainz, creando presupposti adeguati. Dopo l’estate, più precisamente il primo ottobre, sarà operativo in fabbrica il francese Loic Serra, connazionale di Vasseur, che il team principal ha portato via alla Mercedes dell’amico Toto Wolff, ottenendo una riduzione del periodo di “riposo forzato” originariamente previsto. Serra alla Mercedes si occupava di dinamica del veicolo, dunque interazione fra telaio, sospensioni e gomme, ed è stato uno dei protagonisti del ciclo d’oro sfociato in otto titoli iridati. Di certo, il suo arrivo sarà gradito anche a Hamilton. Inizialmente, era previsto che Serra ricoprisse il ruolo di capo dell’ingegneria e dello sviluppo “performance” del telaio, coordinando vari reparti, fra cui l’ingegneria di pista, lo sviluppo aerodinamico e la dinamica del veicolo. Avrebbe dovuto riportare al direttore tecnico Enrico Cardile. Ma ora che quest’ultimo ha lasciato la squadra, per passare dal 2025 alla Aston Martin, è probabile che Serra vada di fatto a sostituirlo, con un ulteriore rafforzamento della propria posizione. È ovvio che Cardile si sia sentito “delegittimato” con l’ingaggio di Serra e questo ha reso più facile accettare la sostanziosa offerta economica del magnate Lawrence Stroll, a quanto pare il doppio dello stipendio che percepiva a Maranello. .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } Assalto a vuoto— Per Serra l’avventura alla Ferrari sarà un grande esame, perché finora non ha mai avuto responsabilità così ampie. Vasseur ha piena fiducia in lui. Una scommessa. Il team principal del Cavallino sta tentando da mesi l’assalto ad Adrian Newey, dopo l’annuncio del divorzio fra il geniale ingegnere inglese e la Red Bull. La corte è stata serrata, con incontri, discussioni e tanto di bozze del contratto scambiate fra le parti, ma alla fine le strade del mago e della rossa si sono allontanate. Newey sarebbe molto vicino alla firma con la Aston Martin, dove Stroll è disposto a fargli ponti d’oro, mettendo sul piatto un progetto ambizioso e un’offerta di cento milioni di dollari per quattro anni. Lavorare nella nuova sede di Silverstone permetterebbe al 65enne supervisore tecnico di restare nell’amata Gran Bretagna fino alla conclusione della carriera in F.1. Non perderti tutta la nuova stagione di Formula 1® e di MotoGP™ in diretta streaming solo su NOW! Attiva il Pass Sport da 14,99€ al mese e goditi lo sport di Sky in streaming! Minaccia esterna— La campagna acquisti di Vasseur, che gode dell’appoggio del presidente John Elkann, è stata notevole da quando ha preso il comando. La squadra è stata rinforzata con l’assunzione di circa cinquanta ingegneri. Molte figure chiave sono cambiate, rispetto agli anni precedenti, con l’uscita dello stratega Inaki Rueda, dell’aerodinamico David Sanchez, del direttore sportivo Laurent Mekies e più recentemente di Xavi Marcos, l’ingegnere di macchina di Leclerc, e di Cardile. Adesso una “minaccia” potrebbe essere rappresentata dall’ex team principal ferrarista Mattia Binotto, che è stato appena nominato direttore operativo e responsabile tecnico del programma con cui l’Audi entrerà in F.1 dal 2026, schierando team e motore propri. Binotto ha lavorato per 27 anni a Maranello e potrebbe sfruttare il suo passato di capo del reparto motori-power unit e le sue conoscenze per strappare qualche tecnico importante alla Ferrari. Non dovrebbe spostarsi Enrico Gualtieri, il numero uno della divisione power unit, ma è probabile che altri lo facciano. Intanto, Binotto troverà nel suo staff di motoristi un italiano che ha già incrociato a Maranello fra il 2005 e il 2019: si tratta di Walter Citterio, ingegnere brianzolo approdato a marzo a Neuburg come responsabile dello sviluppo del propulsore a 6 cilindri che sarà il cuore della power Audi. Porta con sé tante esperienze e segreti imparati alla Ferrari. Ferrari: tutte le notizie Motori: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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