File not found
ETF

Rapina per coprire abusi sessuali, in arresto anche frati - Tiscali Notizie

Cristiano Ronaldo si fa il segno della croce in Arabia SauditaI residenti contro il Ponte presentano un esposto in procura: «Ecco perché sarà uno sfregio»La sinodalità è solo un ricordo, Francesco ormai fa il papa re

post image

Stipendio da sogno per gli agenti nel carcere albaneseQuale che sia l’esito del processo contro l’azienda,MACD ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Lo stabilimento Wartsila e 255 dipendenti sono passati a Msc - Tiscali NotizieIncendio rifiuti: sindaco Eboli, tenere porte e finestre chiuse - Tiscali Notizie

Si ammalò di fumo passivo, lo stato deve risarcire una guardia carceraria. Il sindacato: «Sentenza storica»

Agricoltura sostenibile: i principiSoftware e app | Pagina 2 di 63

Processo sullo stadio della Roma, 9 condanne tra cui Centemero, Parnasi e Marcello De VitoCaccia all'assassino di Sharon, sapeva abitudini e orari: spunta la premeditazione. Al vaglio telecamere e celle telefoniche - Tiscali Notizie

Emergenza caldo, a Torino 15 punti "refrigerati" del Comune - Tiscali Notizie

Il papà di Sharon, camminava per perdere peso - Tiscali NotizieTre giornalisti di Domani rischiano il carcere: la conferenza stampa mercoledì 24 a Roma

Ryan Reynold
Perché i manifesti contro la violenza sugli uomini ostacolano la lotta ai femminicidiIncendio a Roma: al lavoro 10 squadre vigili del fuoco - Tiscali NotizieLa Cassazione conferma l’assoluzione di Claudio Foti, lo psicoterapeuta del caso Bibbiano

Economista Italiano

  1. avatarCasa di Montecarlo, Fini condannato a 2 anni e 8 mesi in primo gradoanalisi tecnica

    Morire di carcere, la protesta dei familiari con Ilaria Cucchi: «Il ministro Nordio è indifferente»Conte: "Assemblea costituente M5s potrà modificare tutto, anche statuto" - Tiscali NotizieMusicaCaccia alle fonti di Domani, la notizia sulla stampa internazionale

    1. Le 5 migliori app spia per i cellulari

      1. avatarBorsa: l'Europa conferma il rosso, Milano a -1% è la peggiore - Tiscali Notizietrading a breve termine

        L'autopsia di Francesca Deidda: come è stata uccisa - Tiscali Notizie

  2. avatarIn quattro anni i dividendi sono cresciuti 14 volte in più degli stipendi. E in Italia va anche peggioVOL

    Fecondazione eterologa, Pellicer (IVI): "Oggi stessa efficacia in Italia e in Spagna" - Tiscali NotizieCalcioscommesse, Fabrizio Corona: "Coinvolto anche un giocatore della Roma"Fedez e la nuova canzone, tutti i riferimenti a Chiara FerragniEsplosione nella centrale di Suviana, ritrovato l’ultimo disperso. Le vittime sono 7

  3. avatarLo sport è un farmaco, 'va inserito nella ricetta medica' - Tiscali NotizieBlackRock

    L’automobilista perde la pazienza e investe gli attivisti per il clima - Tiscali NotizieNino D’Angelo, annunciato il concerto allo Stadio Maradona di NapoliIncendio dietro al tribunale a Roma: elicottero vigili al lavoro - Tiscali NotizieArresti, voti e appalti, crolla il sistema Puglia. E il Pd va in pezzi

Ricercato per violenza sessuale di gruppo, arrestato in Francia - Tiscali Notizie

MusicaBotta e risposta con EDX*