File not found
criptovalute

Islam, pellegrinaggio alla Mecca: parteciperanno più di due milioni di musulmani

Australia, uomo attaccato da un coccodrillo: "La mia testa tra le sue fauci"Kiev, colpito un grattacielo nella notte: un morto e 4 feritiClimate change: entro il 2027 supereremo la soglia del 1,5 °C

post image

Lavoro, il Portogallo sperimenta la settimana cortaPossiamo incidere come vogliamo sulle norme processuali,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella ma se si continuano ad addossare sulla magistratura tutte le inefficienze statali, assegnando alla stessa una “funzione salvifica” che non può e non deve avere, non potranno mai essere risolti i problemi connessi ai tempi della giustizia A fine anno 2022 è entrata in vigore la Riforma Cartabia che rappresenta dopo anni la prima grande “riforma sistematica” del processo penale e del processo civile. Il massiccio intervento legislativo modifica profondamente la normativa processuale e ha la finalità espressa di ridurre i tempi di trattazione dei giudizi e rispettare, di conseguenza, gli impegni assunti dall’Italia in relazione al PNRR. L’altro versante della Riforma Cartabia ha riguardato l’ordinamento giudiziario; alcuni aspetti sono oggetto di una delega al Governo, rispetto alla quale da poco risultano conclusi i lavori di una commissione di studio istituita presso il Ministero della Giustizia;  ma vi sono poi una serie di norme, immediatamente precettive, in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura. Nelle mie brevi riflessioni i due settori di intervento della riforma, processuale e ordinamentale, necessariamente si intrecciano. La riduzione dei tempi E’ ingenuo ritenere che i risultati auspicati in termini di riduzione dei tempi della risposta giudiziaria possano essere raggiunti semplicemente con interventi processuali, e neanche esclusivamente con aumenti di risorse di persone e mezzi. Questi interventi necessari e doverosi, che producono senza dubbio effetti positivi, devono essere accompagnati necessariamente da interventi strutturali e di sistema che non devono riguardare la giustizia ma la buona amministrazione del paese. Se non si incide, riducendola entro margini fisiologici (vedi dati statistici europei) sulla domanda di giustizia in Italia, nessun intervento processuale o ordinamentale sulla giurisdizione potrà essere risolutivo. C’è tutto un segmento fondamentale, che precede la “patologia” sulla quale interviene la giurisdizione, che richiede interventi urgenti, che abbiano un orizzonte temporale di medio-lungo periodo. E, invece, noi assistiamo dinanzi allo sfacelo “sociale” e “culturale” che attraversa il nostro paese  ad interventi che aggravano ancora di più la macchina giudiziaria con introduzione di nuovi reati, assegnazione di compiti di supplenza alla giurisdizione (penso al fine vita), il continuo inasprimento delle pene; mentre sarebbe necessario in via preventiva rafforzare il sistema dei controlli amministrativi, rafforzare il controllo da parte dello Stato sul territorio (è sotto gli occhi di tutti il fallimento del controllo del territorio, sotto il profilo urbanistico, da parte dei Sindaci dei Comune: si potrebbe immaginare di spostare su altri organi, non soggetti al consenso elettorale, questo nevralgico settore, che nella fase patologica intasa i Tribunali con previsioni sanzionatorie irrisorie), incrementare gli investimenti nel sociale, nella scuola, nella cultura (diceva giustamente Gesualdo Bufalino: “La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari”); garantire che la pubblica amministrazione paghi ciò che deve ai cittadini e alle imprese, subito e senza interessi, che si accumulano per anni, riducendo così il contenzioso (anche per rinsaldare la fiducia del cittadino nello Stato ed ottenere un importante effetto culturale: lo stato adempie alle proprie obbligazioni, altrettanto devono fare i contribuenti con lo Stato). Possiamo incidere come vogliamo sulle norme processuali ma se si continuano ad addossare sulla magistratura, anello terminale della catena, tutte le inefficienze statali, assegnando alla stessa una “funzione salvifica” che non può e non deve avere, non potranno mai essere risolti i problemi connessi ai tempi della giustizia. Con il rischio poi di vedere additata la giustizia e la magistratura come causa di inefficienza e ragione di incertezza del diritto che allontana gli investimenti. La giustizia giusta Non sempre una giustizia veloce è una giustizia giusta. Non c’è dubbio che una risposta che arriva a distanza di anni dai fatti non può essere giusta anche qualora la decisione risulti corretta. I tempi della risposta sono fondamentali. La giustizia è un servizio per i cittadini e deve essere efficiente anche in termini temporali, ma il dispiegarsi del processo fino alla decisione ha i suoi tempi. Si pensi alle condizioni attuali del lavoro in Corte di cassazione (c’è stato un tempo “lontano” in cui i giudici della cassazione avevano modo e tempo di studiare le monografie per risolvere i casi che si prospettavano; oggi, la Corte di Cassazione è definita un “sentenzificio”, che sempre con maggiore difficoltà consente di assolvere adeguatamente al fondamentale ruolo di nomofilachia). Ai giudici deve essere garantito un tempo necessario e prezioso, che nella prospettiva di efficientamento degli ultimi tempi scompare, che è il tempo della decisione! Quante volte la decisione deve maturare nel convincimento del giudice, dinanzi a diverse opzioni che si prospettano nella valutazione del fatto e nella interpretazione giuridica? Ecco, ai giudici non deve mai essere sottratto questo tempo, perché il rischio è la creazione di una categoria ottusa e burocrate, attenta alle forme e alle procedure, ma indifferente rispetto all’in sé della giurisdizione, ossia il contenuto della decisione. E non aiutano in questa prospettiva tutte le norme della riforma Cartabia che accentuano il carrierismo e la verticalizzazione degli uffici giudiziari, anche giudicanti, ad esempio introducendo le “pagelle” o nuovi illeciti disciplinari, per il mancato rispetto delle “direttive” (quali? Con quale contenuto?). Ecco, in conclusione, chiediamoci se la figura di giudice, pressato dalla richiesta di una sempre più alta produttività, impaurito dalla introduzione di nuovi illeciti disciplinari, asservito nelle gerarchie degli uffici giudiziari, possa svolgere con serenità ed autorevolezza il gravoso compito di amministrare la giustizia che gli è stato affidato. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediRossella Marro

G7 Cina no coercizione economicaTensioni nello stretto di Taiwan: sfiorato lo scontro fra navi cinesi e americane

Incendio a Parigi oggi, palazzo crollato in centro: diversi feriti

Continuano incendi e fumo in Canada e negli Stati Uniti, Joe Biden: "Sono le conseguenze del cambiamento climatico"Trump incriminato, oggi il processo a Miami per sottrazione indebita di documenti dalla Casa Bianca

Tornado in Usa: gravi danni a Louin, nel MississippiAttacco con coltello in una scuola in Svezia: diversi feriti

Irlanda, obbligatoria l'etichetta su vino e alcol

Guerra in Ucraina, nella notte attacco russo e missili su Kiev e OdessaFrancia, continuano le rivolte per la morte di Nahel, ucciso a Nanterre da un poliziotto

Ryan Reynold
Islam, pellegrinaggio alla Mecca: parteciperanno più di due milioni di musulmaniRissa dopo la partita, calciatore 15enne di Berlino morto per le percosseLavrov: "Politica della NATO simile a quella hitleriana"

Professore Campanella

  1. avatarGuerra in Ucraina: una nube radioattiva si muove verso l'EuropaProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin è sparito nel nulla: i mercenari lasciano la RussiaInfermiere uccide pazienti iniettandogli sedativi: "Non volevo che mi disturbassero"Morto Cormac McCarthy, autore di "Non è un paese per vecchi"New York, spegne un interruttore e distrugge venticinque anni di ricerche: il caso del Rensselaer Polytechnic Institute

    1. Guerra in Ucraina, il premio Nobel per la pace: "Finirà solo quando Putin verrà sconfitto"

      1. avatarIndia, le testimonianze sull'incidente del treno: "Ho visto morti ovunque"BlackRock Italia

        A New York c'è una clinica dove con 140mila € si diventa genitori

  2. avatarPaola Sandri, presunto omicida condannato a morte. Il padre: "Si è chiuso un cerchio"Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Nuova Zelanda, incendio in hotel: 30 dispersi e almeno 6 mortiGermania, costringeva la figlia di 6 anni a filmarla mentre faceva sesso: condannata37 aerei militari cinesi hanno invaso il cielo di TaiwanAustralia, uomo attaccato da un coccodrillo: "La mia testa tra le sue fauci"

  3. avatarOceano Atlantico, disperso sottomarino in visita al relitto del Titanic: diversi turisti a bordoCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Elezioni Grecia, il conservatore Mitsotakis ha ottenuto la maggioranza assoluta: è premierZelensky rompe il silenzio sulla situazione in RussiaCisgiordania, attacco a una stazione di servizio: morti quattro israeliani e almeno quattro i feritiTraghetto prende fuoco nelle Filippine, 120 persone tratte in salvo

Germania, spari in una fabbrica d'auto: c'è una vittima

Zelensky tuona sull'esplosione della diga di Kakhovska: "Terroristi russi"Incendio sulla nave da crociera Pacific Adventure*