File not found
criptovalute

Zelensky e Mitsotakis sfiorati dal missile russo. Le leader anti Putin disertano lo stato dell’unione di Biden

Covid, il governo Meloni può reinserire l'obbligo di mascherine al chiuso: le condizioniIl dicembre di Fratelli d'Italia si apre con il Pd doppiatoLa maggioranza contro l'Ue sulle case Green, Tommaso Foti (FdI): "La casa è sacra e non si tocca"

post image

La poesia è l’unico collante della letteratura italianaI partiti nati nella Seconda Repubblica non avevano dietro di sé grandi libri,VOL autori o tradizioni, come documenta Giorgio Caravale in Senza intellettuali (Laterza 2023) Ma adesso il mondo intellettuale non ha più bisogno di convention e comitati per trovare un palcoQual è il nesso tra gli intellettuali e il mondo del potere? Che cosa li spinge l’uno verso gli altri? Il problema si trascina da tempi remotissimi, se si pensa che Aristotele fu l’istitutore di Alessandro Magno e Platone di Dionigi, il tiranno di Siracusa. Cristina di Svezia, uscita vincitrice della guerra dei Trent’anni, mise insieme un’accademia di dotti chiamati da tutt’Europa (tra questi il povero Cartesio, a cui nel 1650 il gelo di Stoccolma, o forse una dose di veleno, costò la pelle) per dar lustro al suo regno di villici e di soldati.Andò un po’ meglio a Denis Diderot: lungamente corteggiato da Caterina di Russia, nel 1773 passò invano alcuni mesi a Mosca nella speranza di trasferire qualche principio moderno nella mente di una sovrana dispotica, ma almeno tornò a casa sano e salvo.Sarebbe di grande interesse disporre di una storia a vasto raggio dei casi in cui i potenti hanno avuto accanto intellettuali di rango. Scomparsa la figura dell’intellettuale pedagogo, le forme che sopravvivono nella modernità sembrano essere tre.Anzitutto, l’intellettuale può entrare di persona nelle stanze del potere e diventare lui stesso un potente. Poi c’è quello che si limita a suggerire restando in secondo piano, ma fruendo di vantaggi e onori. E infine c’è l’intellettuale “ornamentale”, che al potente cui si affianca serve solo come mostra, o che all’inverso trae da lui o lei prestigio, lustro e visibilità.Nella Prima RepubblicaLa Francia moderna offre un vasto catalogo di casi, soprattutto del primo tipo. André Malraux, notissimo scrittore, fu per dieci anni (1959-1969) ministro della cultura di De Gaulle. A un livello più modesto, Jacques Chirac ebbe il filosofo Jean-Luc Ferry come ministro dell’Educazione nazionale dal 2002 al 2004.Nella storia italiana moderna i diversi tipi si sono presentati in una ricca varietà di forme. Giovanni Gentile fu ministro vicinissimo a Mussolini e godette di enorme potere in vari campi.Il bel libro del 1979 di Nello Ajello (Intellettuali e Pci 1944-1958, Laterza) racconta per parte sua la storia del rapporto tra gli intellettuali e il Pci. Forse a nessun partito europeo moderno si sono mai aggregati tanti uomini e donne con una gamma così ampia di specialità intellettuali: scrittori, registi, attori, insegnanti, fisici, matematici, musicisti, artisti, giornalisti, medici, architetti, storici, filologi, economisti…L’“egemonia culturale” della sinistra che il ministro Gennaro Sangiuliano esorcizza così spesso (sempre però con timorosa prudenza) era così incarnata in quel partito perché l’ambiente stesso della sinistra era allora (e lo è stato perlomeno fino alla fine della Prima Repubblica) impregnato di cultura a tutti i livelli.Il recente libro di Giorgio Caravale, Senza intellettuali. Politica e cultura in Italia negli ultimi trent’anni (Laterza), riprende la questione portandola fino a oggi con un dettagliato e coinvolgente racconto, a mezza strada tra storia e pamphlet, in cui sostiene acutamente la tesi accennata dal titolo: nella politica italiana gli intellettuali (nelle diverse forme che ho indicato) hanno sempre avuto un ruolo centrale, ma a un certo punto c’è stata una frattura e l’inizio di una fase nuova: quella della “politica senza storia” né cultura, con il vuoto alle spalle, nella quale ancora ci troviamo. Gli intellettuali non servono più. CommentiNon basta occupare poltrone per creare egemonia culturaleGianfranco Pasquinoaccademico dei LinceiNuova èraLe formazioni nate con e da Berlusconi non avevano infatti nulla dietro di sé: né grandi libri o autori, né tradizione, né imprese, né personaggi e meno ancora miti. Alle origini della Lega, Umberto Bossi, contando sul modesto livello di istruzione della sua base, si inventò tutto senza tanti scrupoli: dalla Lega Lombarda ad Alberto di Giussano come eroe e a Pontida come luogo di memoria, fino agli spropositi del “Dio Po” e dei battesimi rifatti con l’acqua del fiume.Il berlusconismo fu invece ben più intonato al tempo. Nelle prime tornate elettorali il Cavaliere, quasi come Caterina di Svezia, portò in parlamento, oltre che uno stuolo di suoi avvocati, anche un gruppetto di intellettuali, con preferenza per i transfughi dalla sinistra (anche radicale, come il povero Lucio Colletti).Uno di loro lo fece anche presidente del Senato e poi ministro. Ma per il Cavaliere la cultura era solo un pennacchio, e neanche dei più importanti, benché il suo mentore principale, Marcello dell’Utri, fosse un bibliofilo noto in tutt’Europa.Ben più importanti degli intellettuali erano per lui pubblicitari, sondaggisti, media people, commissari tecnici. Tutti ricordiamo le “tre I” (internet, inglese, impresa), slogan berlusconiano della campagna elettorale del 2001. Come osserva Caravale, in quel «clamoroso vuoto» l’unico collante fu l’anticomunismo, basato del resto su conoscenze generiche o inventate. CulturaLa censura è stata la culla della modernitàRaffaele Alberto VenturascrittoreIl presente permanenteLa storia, la cultura e la scienza insomma non servivano più: da allora in poi «le nuove generazioni crebbero in una sorta di presente permanente». Questo mondo di politica senza passato ha trovato un’espressione iconica nei Cinque stelle, per via della loro palese ignoranza della storia politica, economica e sociale del paese. In forme più pesanti e grezze questa linea è continuata nella segreteria leghista di Salvini.Intenzionato a uscire dai confini del nord, Matteo Salvini si è liberato sveltamente del trovarobato di tradizioni celtiche inventato da Bossi, cercando di inventarne qualcuna più generale, con esiti per la verità risibili, come la sua devozione alla Vergine Immacolata.Anche Matteo Renzi, benché autore di più di un libri, non ha mostrato nessuno speciale interesse per il mondo intellettuale e il contributo che la politica può trarne, azzerando di fatto la tradizione di entrambi i partiti (il Pci e la Dc) da cui derivava, per vie chimiche diverse, il Pd di cui fu segretario.Salvo qualche economista, non si sono mai visti intellettuali al suo fianco, sebbene nelle diverse adunate della Leopolda avessero fatto più volte capolino figure di varia notorietà (come Massimo Recalcati).Come Caravale documenta, è dalla sua cultura mediatica parecchio raccogliticcia che Renzi tira fuori qualche figura-emblema (riconoscendo che lo fa «con villano saccheggio dei libri di storia»): da lì spuntano il cestista Usa Michael Jordan come icona del lavoro collettivo, Fausto Coppi come eroe della collaborazione con la squadra, e finanche i suoi insegnanti di liceo o di università menzionati secondo i casi come emblemi di virtù o di vizi.Del resto, a Renzi è capitato più volte di rivolgere l’appellativo sfottente di “professoroni” a intellettuali, accademici o esperti che, secondo lui, si allontanano dalla realtà e si perdono in chiacchiere.Il palcoscenico oggiSe la politica si sta liberando degli intellettuali, che ne è degli intellettuali con propensioni politiche? Le ultime, residuali esperienze parlamentari di questo o quella (per esempio, Barbara Spinelli, Michela Marzano, Gianrico Carofiglio, il compianto Franco Cassano) si sono mostrate poco incisive se non inconcludenti. Oggi nei partiti non ci vuole stare più nessuno, e non solo in Italia. In Spagna, un intellettuale famoso come Fernando Savater si è staccato polemicamente dal Psoe in reazione all’accordo tra Sánchez e gli autonomisti catalani. Macron non ha attorno nessuna figura intellettuale importante.Rilevando giustamente che la politica italiana è «lontana dall’avviare una nuova stagione» nei rapporti con gli intellettuali, Caravale considera praticabile l’idea di creare «due sfere distinte e autonome (…) nutrite di reciproco rispetto». Per parte mia, invece, non vedo indizi favorevoli alla nascita di queste supposte nuove forme.Oggi, il palcoscenico dell’intellettuale è radicalmente cambiato. Non servono più (Caravale lo nota) convention, scuole di partito, convegni, appelli e firme, documenti e comitati di saggi. L’intellettuale preferisce esibirsi in tv o nei festival di cui l’Italia pullula. Inoltre, accanto agli intellettuali di professione è apparso un nuovo profilo, ben più espressivo: gli influencer: basta pensare all’azione di Greta Thunberg sull’opinione mondiale o, più modestamente, al sostegno di Fedez al disegno di legge Zan.D’altronde, all’intellettuale mediatizzato può non bastar più rivolgersi alla sola sfera politica. Nessuno può negare per esempio che una figura come Michela Murgia, qualunque opinione se ne possa avere, abbia orientato molte coscienze al di fuori di ogni partito e stimolato un trend di narrativa e di cinema di donne su donne che sta imponendosi anche in altri paesi.Senza intellettuali. Politica e cultura in Italia negli ultimi trent’anni (Laterza 2023, pp. 168, euro 18) è un libro di Giorgio Caravale© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediRaffaele SimoneRaffaele Simone è emerito di linguistica all’Università Roma tre. Oltre che di numerosi studi tecnici, è autore di saggi sulla modernità di vasta risonanza internazionale, come Il Mostro Mite e Come la democrazia fallisce. Il suo lavoro più recente è Divertimento con rovine. La nostra vita tra guerra e pandemia (Solferino 2022)

Meta, sanzioni per 390 milioni per violazione della privacy degli utentiAiuti via mare a Gaza, avviata l’iniziativa internazionale. Biden: «Israele deve fare la sua parte»

L'annuncio di Silvio Berlusconi: "Trovato l'accordo sulle pensioni minime"

Meloni sul Pos: "Non vale la pena scontrarsi con l'Ue"Mini servizio militare: l'idea di La Russa

Scoprire Finzioni e ribellarsi all’algoritmo – di Francesco Pacifico con Nicola LagioiaEcco perché anche le decisioni unilaterali delle big tech dovrebbero farci preoccupare

Scontro Bossi-Salvini in Lombardia, il leader della Lega: “Prima devo portare a casa la manovra”

Possibile revisione del Codice della Strada: Bignami propone "Multe in base al reddito"Ucraina, Meloni invita Zelensky a Roma e conferma la sua volontà di recarsi a Kiev

Ryan Reynold
European Focus 28. Ombre cinesiVittoria di Facebook in tribunale: «Non ha il monopolio sui social network»European Focus 15. L’Europa senza neve

Guglielmo

  1. avatarManovra, l'Ue dice "no": saltate le norme sul PosEconomista Italiano

    L’ inchiesta di Report: come le smart tv inviano dati a destinazioni terzeManovra, si va verso la fiducia in Senato e il voto finale: seduta fissata per giovedì 29Berlusconi sulla sua battuta nello spogliatoio del Monza: "Chi critica non ha humor"Notizie di Politica italiana - Pag. 121

    1. Meloni sul Pos: "Non vale la pena scontrarsi con l'Ue"

      1. avatarElon Musk progetta TruthGpt, il rivale di ChatGptBlackRock

        Per Israele sono 12mila i combattenti di Hamas uccisi dall’inizio della guerra. Smotrich minaccia di uscire dagli accordi di Oslo

  2. avatarTwitter, dimissioni in massa dopo le dure richieste di lavoro di MuskCapo Analista di BlackRock

    Le città invisibili: dal Pigneto a SohoArriva il "tesoretto" pentastellato: nuove regole del M5s sulle restituzioniManovra, ancora un dietrofront del Governo: salta lo scudo penale su reati fiscali. Conte: “Vittoria del M5S”Spid verso la pensione: si punta tutto sulla carta d'identità elettronica

  3. avatarNotizie di Politica italiana - Pag. 123BlackRock

    Bones and All, una storia d’amore tra due cannibali scritta da una veganaRicette elettroniche il governo ci ripensa: verso la proroga di un annoL'agenda Meloni a Bruxelles: price cap al gas, migranti e manovraArriva il "tesoretto" pentastellato: nuove regole del M5s sulle restituzioni

Intelligenza artificiale, il garante per la privacy avvia un’indagine sulla raccolta dei dati personali

Julian Assange, concluse le udienze a Londra. Il verdetto sull’estradizione sarà annunciato nei prossimi giorniGoogle, quali sono i trend delle parole più cercate in Italia nel 2022*