Camera, deputati FdI e Lega si tolgono mascherina: è polemicaSalvini in treno senza mascherina: "Lo fa apposta"Salvini e il caso ciliegie: "Avevo fame, è vietato mangiare?"
Silvia Romano: Di Maio afferma che non è stato pagato un riscattoANSA COMMENTA E CONDIVIDI Una laurea in giurisprudenza,analisi tecnica in Spagna, può arrivare a costare anche 25mila euro, mentre per Medicina, in Bosnia, chiedono mediamente 20mila euro, anche se sono stati registrati casi di “università” disposte a riconoscere titoli accademici alla modica cifra di 60/70mila euro. Sono le “fabbriche di titoli”, un malcostume diffuso in tutta Europa, su cui ha acceso un faro una recente indagine della Gilda degli insegnanti. «Attraverso la nostra ricerca abbiamo constatato come non si tratti di un fenomeno solo italiano e di cui si ha traccia persino fin dai tempi del Medioevo», racconta il coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio. In effetti, nel suo lavoro di ricerca storica, l’associazione ha trovato traccia di un provvedimento del 1444 del Senato della Serenissima Repubblica di Venezia che, proprio per contrastare il mercimonio di titoli falsi, dichiarava privi di valore i titoli accademici conseguiti al di fuori dell’università di Padova. Nello stesso periodo, Avignone perse più di un terzo degli studenti di diritto anche a causa della concorrenza sleale delle diverse “fabbriche di titoli” attive in quel tempo in Europa.Sei secoli dopo la storia si ripete. E così, denuncia il rapporto della Gilda, a Goradze, in Bosnia, il fantomatico istituto Jean Monnet rilascia titoli accademici dietro il pagamento di rette da migliaia di euro. Titoli che, per la legislazione italiana, sono privi di validità. Proprio il “caso” di Gorazde è finito recentemente nel mirino della magistratura, sia italiana che bosniaca, che, la scorsa primavera ha emesso mandati di arresto nei confronti di sette persone.Se la Bosnia è la destinazione preferita da chi vuole ottenere una “laurea” in medicina senza fare troppa fatica, la Spagna è diventata la scorciatoia per avvocati. Un titolo in giurisprudenza conseguito in un’università spagnola dà diritto ad esercitare la professione senza passare per l’esame di Stato. Basta il titolo di abogado e il gioco è fatto. Una volta rientrato in Italia, l’avvocato “alla flamenca” si può iscrivere all’Albo come “avvocato stabilito” e, spiega la Gilda, dopo tre anni passare negli albi degli avvocati abilitati. «Un raggiro che offre ingenti somme di denaro alle Università e alle agenzie che organizzano il tutto e che arrivano a pretendere anche 25mila euro per ciascun titolo», si legge nel report della Gilda. Lo scorso marzo fece scalpore il caso dei “furbetti delle supplenze” di Caserta. Sedicenti insegnanti di scuola primaria che avevano presentato falsi diplomi magistrali abilitanti (conseguiti, cioè, prima del 2002) per iscriversi alle Graduatorie provinciali per le supplenze. E sette sono stati cancellati dalle Gps quando la falsificazione è stata scoperta. Quella scoperchiata dalla Gilda è, però, soltanto la punta dell’iceberg di un fenomeno che, oltre ad arrecare gravi danni alle istituzioni scolastiche corrette, potrebbe potenzialmente generare pericoli per la popolazione. Si pensi, per esempio, ai “medici” con laurea fasulla che potrebbero circolare nelle corsie degli ospedali. Diplomi falsi conseguiti all’estero e spendibili anche in Italia dal 1997, da quando, cioè, è entrata in vigore la Convenzione di Lisbona sulla libera circolazione dei titoli professionali in Europa. Del 2005 è, invece, la direttiva 36/CE sulla libera circolazione dei professionisti (quelli veri) all’interno dello spazio dell’Unione Europea. Una libertà messa a repentaglio dalla condotta scorretta di chi vuole aggirare le leggi. E non si tratta di casi sporadici. Basti pensare che risulta “dubbio” il 12% delle circa 65mila richieste esaminate ogni anno dal Cimea, il Centro di informazione sulla mobilità e le equivalenze accademiche, ente a cui spetta riconoscere e valutare i titoli di studio conseguiti all’estero.«Di fronte al moltiplicarsi dei casi di titoli falsi o privi di valore – conclude Di Meglio – è evidente che lo spauracchio del procedimento penale non funziona, quindi è necessario che i governi, e se possibile l’Unione Europea, assumano provvedimenti amministrativi sanzionatori. La qualità della cultura, dell’istruzione ed ora anche della salute dei cittadini, è messa seriamente in pericolo».
Silvia Romano, Meloni: "Farei di tutto per salvare degli ostaggi"Renzi: "Il rimpasto del Governo Conte è una cazz***"
Sì alla regolarizzazione dei migranti irregolari: cosa prevede?
Fase 2, concluso il vertice di governo su riapertura delle scuoleTeresa Bellanova: "Pianto? Per uomini e donne dei campi"
Conte chiude gli Stati generali: le dichiarazioni del PremierFase 2 Lombardia, Fontana: "Ok a bar, ristoranti e parrucchieri"
Bonetti: "L'assegno universale va anche alle partite iva"Mascherine obbligatorie in Lombardia: Fontana spiega la decisione
Boccia e le aperture delle Regioni: "Così siamo a serio rischio"Vincenzo De Luca: "Imbecille chi tiene mascherina al collo"Notizie di Politica italiana - Pag. 494Torino, Giletti sindaco per il centrodestra alle prossime elezioni?
Salvini abbassa la mascherina e bacia gli anziani
Iene, test seriologici ai politici: deputata Prestigiacomo positiva
Fusacchia: "No a sessismo e body shaming nei libri per bambini"Il sindaco di Segrate elenca i morti e attacca FontanaLe reazioni delle opposizioni sul Decreto ScuolaSpostamenti tra Regioni dal 3 giugno: chi non potrà riaprire?
Silvia Romano, consigliera M5s spiega: "Solo uno scherzo"Coronavirus, il premier Conte ha firmato il nuovo DpcmBoccia ai pm di Bergamo: "Zona rossa? Può farla la Regione"Coronavirus, Gori: "Lombardia ha secretato i dati dei morti"