File not found
Campanella

Ponte Morandi, Autostrade e Spea non andranno a processo

Costringe la compagna a tatuarsi il suo nome sul viso: condannato a 6 anniAltri 3,5 milioni di euro sequestrati alla coppia che aveva nascosto 8 milioni in giardino.Incidente sul lavoro a Taranto, crolla il solaio di una palazzina: morto un operaio

post image

Precipita in un canalone mentre cerca funghi: muore davanti agli occhi della moglieÈ nata una casa editrice dentro la casa editrice,investimenti ideata in collaborazione con Iperborea per riempire un vuoto. Si rivolge a chi vuole conoscere e approfondire la realtà. L’esordio con Claire Dederer e Ben SmithC’è questa cosa che senti dire da tanto tempo nel mondo dell’editoria italiana, che “la saggistica in Italia si vende poco”. E con in testa questa cosa che senti dire da tanto tempo ti guardi intorno, quando ti capita di entrare dentro una libreria britannica o americana (ma anche, un po’ meno, francese), e osservi la grande promozione e visibilità che viene data ai libri di “non fiction”: anzi, l’hai osservata ancora prima di entrare, nei tanti libri disposti in vetrina, e poi sei entrato e in diversi casi la categoria più visibile è proprio quella della “new non fiction”.E una cosa che ti sei detto altrettanto a lungo, negli stessi anni, è: ti credo che si vende poco, la saggistica, con quel nome. Poche cose abbattono ogni desiderio di lettura, ogni romanticismo associato al libro, ogni spinta verso la conoscenza, come l’idea di starsi dedicando a un libro di “saggistica”, e alla polverosa e grigia accezione della parola: contrapposta a “narrativa”, che pure nella sua vacua astrattezza (sembra anche lei riferirsi a un modo di scrivere, più che a quello che viene scritto) allude a tutta una retorica che ha assai prosperato in questi decenni: le “narrazioni”, i grandi “narratori”, il racconto, lo storytelling. Il dannato storytelling.Può essere che gli angloamericani abbiano individuato un potere di comunicazione maggiore nel termine “non fiction”? Che, a pensarci, non è proprio un nome imbattibile e identitario, dal momento che definisce quello che la categoria non è, piuttosto che una sua qualità. Una negazione, pur negando un attributo che invece in questi tempi ha aggravato il suo significato deteriore: la finzione, l’inganno, la falsificazione, le fake news. Non fiction: bene.Il fatto è che, comunque suonino le parole agli orecchi dei lettori, le categorizzazioni di mercato italiana e angloamericana non sono in effetti corrispondenti. Proprio perché quelle italiane alludono più a un modo di esporre il contenuto che al contenuto, la loro distinzione è molto più sfuggente, e spesso è stata traslata sull’ingombrante presenza del “romanzo”, distinguendo i libri tra romanzi e no: e generando il vivace dibattito di questi anni sui “memoir” e sull’”autofiction”, pur di conservare la definizione di “romanzo” rispetto a libri che non si possono chiamare di “fiction”.Il libro di Francesco Piccolo su Fellini e Visconti è un libro di “fiction”? Quello pieno di storie verissime di Daria Bignardi appena uscito corrisponde all’idea che abbiamo di “saggistica”? E quello di Emmanuel Carrère? O ancora, l’ultimo libro di Paolo Giordano, ricco di informazioni su Hiroshima e su diversi dibattiti assai attuali, è un libro di “fiction”?Cosa si vendePoi però guardi i libri che si sono più venduti in Italia nel 2023, e il primo è un libro che è assegnato alla categoria “saggistica”, pur non venendo naturalissimo di chiamare “saggio” il libro sul principe Harry (un’altra differenza coi mercati anglo-americani: la loro maggiore passione, e il successo della categoria conseguente, per il genere “biografia”).Ma tra i primi dieci libri più venduti del 2023 c’è anche quello del generale Vannacci, che è indubbiamente un saggio, e c’è quello di Aldo Cazzullo, ancora in questa categoria. E insomma, non è così vero che non si venda la saggistica.Quello che apparentemente si vende meno rispetto a quei paesi (e quindi si pubblica meno, e quindi si legge meno, e quindi si pubblica meno, eccetera) è la “non fiction” in cui prevalgono la divulgazione, l’informazione, il lavoro giornalistico, rispetto alla fama extralibraria dell’autore (Cazzullo), a quella dell’oggetto (Harry), o a una tesi identitaria e partigiana (Vannacci).Alla prima ragione si possono attribuire anche altri maggiori successi del 2023 (Gerry Scotti, Travaglio, Bruno Vespa, Augias), alla seconda e alla terza quello del libro su Meloni. Questi e altri esempi suggeriscono – argomento non nuovo e che va assai oltre il nostro rapporto coi libri – che sul piano delle vendite funzioni soprattutto un meccanismo di identità e appartenenza che ci fa comprare libri di cui riconosciamo gli autori piuttosto che incuriosirci ai contenuti, o in cui riconosciamo qualcosa di noi stessi e delle nostre opinioni (la gran parte degli spazi sulla saggistica nelle librerie e nella produzione degli editori è destinata ad attualità più o meno volatili e a opere a tesi: il che genera una certa debolezza del “catalogo” nella saggistica). Argomento non nuovo e che va assai oltre, già.Cosa mancaCosa manca, quindi, direte voi? Cosa incuriosisce o può incuriosire i lettori che – come invece ti spiegano di recente molti librai – cercano sempre più di leggere libri “che insegnino qualcosa”, “in cui ci sia la realtà”, “con cui conoscere più cose”?Manca un po’, pare a me lettore, il giornalismo – nelle sue accezioni più diverse – portato nei libri, quello in cui badiamo meno al nome dell’autore e scopriamo e impariamo delle cose per curiosità di conoscere, appunto, e di capire, di scoprire o “approfondire”, recuperando a questa parola abusata il suo significato.Ho detto “Manca un po’” perché ci sono editori italiani che fanno un ottimo e prezioso lavoro in questo senso e si prendono l’impegno di pubblicare libri eccellenti, spesso tradotti da autori stranieri (non faccio esempi per non fare torti). Ma c’è un potenziale di cose da spiegare e raccontare, là fuori, enorme; e tante – non tantissime: tante – persone interessate a conoscerle, abbiamo l’impressione.AltrecoseHo spostato il verbo sul plurale perché questi sono pensieri che al Post abbiamo condiviso con le persone di Iperborea, con cui abbiamo avuto insieme negli ultimi anni l’eccitante esperienza della rivista Cose spiegate bene (incentivata a sua volta dalla loro eccitante esperienza con la rivista Passenger), che ha rivelato appunto una domanda di conoscenza e informazione anche attraverso i prodotti di carta di maggiore spessore – letteralmente – rispetto alle nostre abitudini digitali di informazione.Con un’impressione che tutta la fondata e condivisibile retorica sulla “letteratura che aiuta a capire la realtà” (grande trovata di marketing) sia nel tempo andata a danneggiare l’assai più dimostrabile e tautologica verità per cui è soprattutto “la saggistica che aiuta a capire la realtà”: per definizione (quando è ben fatta, ma questo vale anche per la letteratura).La “non fiction”, o come volete chiamarla: la scrittura di cose vere, la descrizione dei fatti e della realtà, la trasmissione di informazioni utili a conoscere il mondo e il tempo, dove “utile” contiene anche la bellezza e il piacere di conoscere il mondo e il tempo.Mostri e gli altriAttingendo al patrimonio di conoscenza già pubblicata all’estero – per ora, per iniziare – abbiamo creato con Iperborea un “imprint” del Post, una casa editrice dentro a una casa editrice, che si chiamerà con didascalico minimalismo Altrecose. Mercoledì è uscito il suo primo libro, il modo migliore per presentarla: Mostri, di Claire Dederer, sta facendo parlare di sé nei paesi di lingua inglese, ancora adesso dopo quasi un anno dalla sua pubblicazione originale, perché raccoglie con una scrittura personale e brillante molte riflessioni che condividiamo in questi anni sul nostro rapporto con le opere di artisti o scrittori che hanno avuto vite discutibili, o persino criminali, o che dicono e fanno cose che non ci piacciono. CulturaCosa dobbiamo fare delle opere quando l’artista è un mostroMa il mese prossimo Altrecose pubblicherà Traffic di Ben Smith, che è il più importante e famoso giornalista americano che si occupa dei cambiamenti nel giornalismo, già a Buzzfeed e al New York Times, oggi fondatore e direttore di Semafor. Un libro che spiega come le cose che sono avvenute nei nuovi siti di news quindici anni fa descrivano molto di quello che siamo diventati dopo. E prima dell’estate uscirà ancora L’Africa non è un paese di Dipo Faloyin, per provare – come dice il titolo – ad attenuare la generica superficialità con cui trattiamo spesso il continente che abbiamo più vicino. Altrecose si aggiunge, nel suo piccolo, al lavoro di editori, librai e autori che portano giornalismo e informazione nei libri: comunque poi li chiamiamo, quei libri.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLuca Sofridirettore del Post

Uomo abusa di una bambina di 9 anni, la madre si fa dare 600 euro per tacere: indagataCovid, Pregliasco: "Contagi? Vi dico che inverno sarà"

Neonate scambiate in culla scoprono la verità su Facebook: risarcimento da un milione di euro

Incidente sulla Tiburtina: muore a 35 anni Gabriele "Piso" ProiettiPicchia la moglie con il cellulare davanti agli occhi della figlia: arrestato 40enne

L'automobilista che investe il ciclista non ha responsabilità: il caso specifico Maltempo, temporali in Emilia-Romagna: ombrelloni spazzati via dal vento

Incidente a Palermo, scontro tra un tir e due suv: traffico in tilt

Bimbo di un anno morto in spiaggia a Taranto: malore mentre giocava col fratelloDonna di 81 anni trovata morta nella sua casa a Siena: si indaga per omicidio

Ryan Reynold
Valeria Spagnol muore nello schianto contro il tir, tragedia sotto gli occhi del figlioCerca di spingere la moglie giù dal balcone, poi si lancia e tenta il suicidio gettandosi dal ponteLegge salva suicidio: come funziona e quali sono i requisiti per richiedere la cancellazione dei debiti?

Guglielmo

  1. avatarCoronavirus, bilancio del 17 settembre 2022: 17.154 nuovi casi e 38 morti in piùcriptovalute

    Corre in una gara regionale di motocross: giovanissimo pilota muore a 16 anniCaro prezzi, perché il costo del pane sta aumentandoMilano, auto della Polizia parte all'inseguimento e finisce contro una Ferrari e uno scooterLocale di Livorno non vuole i clienti che hanno votato Giorgia Meloni: "Vergogna"

    ETF
      1. avatarVandalizzata la statua di Ghandi: "Stupratore fascista"Economista Italiano

        Ristoratore 54enne accoltellato alla fronte: era intervenuto per sedare una lite

  2. avatarWurstel ritirati dal mercato per presenza di Listeria: 3 morti e 66 ricoveriVOL

    Incidente sul lavoro alla Fincantieri di Ancona: operaio schiacciato da una lastra di 5 quintaliAltri 3,5 milioni di euro sequestrati alla coppia che aveva nascosto 8 milioni in giardino.Tragico incidente nella notte di Roma: un 21enne muore sul colpoCoronavirus, bilancio del 17 settembre 2022: 17.154 nuovi casi e 38 morti in più

  3. avatarPaolo muore a 18 anni dopo la vacanza in Salento: si sospetta escherichia coliProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    L'automobilista che investe il ciclista non ha responsabilità: il caso specifico Alluvione Marche, continuano le ricerche di Brunella Chiù: ritrovata la sua borsaPicchia la moglie con il cellulare davanti agli occhi della figlia: arrestato 40enneDonna partorisce il figlio per strada a Manfredonia con l'aiuto degli operatori del 118

Milano, auto della Polizia parte all'inseguimento e finisce contro una Ferrari e uno scooter

Barrette di farro bio Carrefour richiamate dal mercato per presenza di solfiti non dichiaratiAntonio Salerno morto a 23 anni per un malore dopo una partita di calcetto*