Vodafone annuncia tagli per 11mila posti di lavoro in tre anniInsp, a chi spetta la rata unica per il riscatto della laurea contributivoFMI: nel 2023 la Russia crescerà più di Germania e Gran Bretagna
Bonus 200 euro: quando fare domanda, scadenze, chi ne ha dirittoContinua a far discutere la proposta della Lega di abolire l'uso del femminile nei documenti e negli atti pubblici. Dopo l'annuncio di ieri,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock sono state moltissime le reazioni del mondo politico e non solo. A parlare è stato anche Claudio Marazzini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca e professore emerito di storia della lingua italiana dell'Università del Piemonte Orientale, che ha criticato duramente il disegno di legge presentato dal senatore leghista Manfredi Potenti. Un fatto, questo, che ha portato i vertici del partito a dissociarsi dalla proposta, chiedendone il ritiro immediato. L'attacco dell'Accademia della Crusca«La lingua ha un solo nemico vero: l'autoritarismo linguistico, di qualunque segno». Reagisce così Claudio Marazzini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca e professore emerito di storia della lingua italiana dell'Università del Piemonte Orientale, al disegno di legge presentato dal senatore leghista Manfredi Potenti («Disposizioni per la tutela della lingua italiana, rispetto alle differenze di genere») che chiede di vietare l'uso scritto, negli atti pubblici, di parole come "sindaca", "questora", "avvocatessa" e anche "rettrice". «Poco tempo fa un rettore ha introdotto ufficialmente il femminile sovraesteso nel regolamento del suo ateneo: ha abolito il maschile "rettore", lasciando sopravvivere solo "rettrice". Mi pare che nessuno l'abbia obbligato a correggere una simile forzatura, che meritava come minimo un'interrogazione parlamentare - commenta Marazzini con l'Adnkronos -. In molti atenei già le autorità accademiche impongono ai docenti l'abbandono del maschile non marcato, e pretendono l'uso obbligatorio di asterischi e schwa. Per fermare queste imposizioni non si muove nessuno (basterebbe un richiamo del ministero). Ecco però la bella trovata che dovrebbe risolvere tutto: ecco l'imposizione di segno contrario, destinata a fare un po' di chiasso, senza conseguenze pratiche, trattandosi di un'idea inapplicabile. Peccato: il risultato sarà simile a una gazzarra».«Sarebbe stato utile, prima di lanciare proposte inapplicabili, leggere i consigli dell'Accademia della Crusca, in particolare quelli diretti al Comitato pari opportunità della Corte di Cassazione. Occasione persa, dunque, per ristabilire una sana e giusta libertà - sostiene Marazzini - Ne verrà nuovo spazio per i fautori del femminile sovraesteso, per i fanatici di schwa e asterischi, che si presenteranno al mondo come custodi della libertà democratica, mentre in realtà, a loro volta, sono ben propensi a varie forme di autoritarismo. E il nemico vero è proprio quello: l'autoritarismo linguistico, di qualunque segno».La Lega chiede il ritiro della propostaPoche ore dopo il disegno di legge, la Lega ha precisato però che la proposta di legge del senatore Manfredi Potenti è un'iniziativa del tutto personale. «I vertici del partito, a partire dal capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, non condividono quanto riportato nel Ddl Potenti il cui testo non rispecchia in alcun modo la linea della Lega che ne ha già chiesto il ritiro immediato». Il commento del Pd«La Lega ha costretto il senatore del Carroccio Manfredi Potenti a ritirare il disegno di legge "Disposizioni per la tutela della lingua italiana, rispetto alle differenze di genere" grazie alle proteste di tutte le opposizioni. Ne siamo ovviamente contenti, ma a tutte e tutti dico: non sottovalutiamo il problema. È stato un fatto grave, non un'iniziativa ridicola o antistorica. Pensare che la declinazione femminile di nomi istituzionali o professionali corrompa la lingua italiana e per questo prevedere anche multe salate, rivela un pensiero ben preciso: e cioè che le donne nella vita pubblica siano un orpello da cancellare e che il sistema, maschile e maschilista, sia il punto di riferimento per tutti, il neutro della soggettività maschile che tutto ingloba. Questa destra crede nel modello patriarcale di società e lo dimostra di continuo: sull'aborto, sull'occupazione femminile, sulla famiglia. Non abbassiamo la guardia, perché è dal linguaggio che parte il cambiamento». Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente. Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Luglio 2024, 13:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Quando arriva l’assegno unico e come funziona con il RdCBce "scarica" le banche: tassi in rialzo dello 0,5%
Emilia-Romagna, bonus auto e furgoni: come richiederlo
Bonus reddito energetico 2023: cos'è, come richiederlo, requisiti, a chi spettaColf e badanti: dal 18 gennaio via al maxi aumento
Bonus luce e gas, quanto calano le tariffe?Reddito di cittadinanza nei comuni: a Bolzano una famiglia ogni 300, a Napoli una ogni 6
Ecoincentivi auto al via, bonus disponibili dal 10 gennaio: sconti e condizioniBipi e l’abbonamento all’auto: una crescita continua in Europa
Caro carburante, Giorgetti: “Il Governo adotterà nuove misure solo in caso di aumenti significativi”Prelievi al bancomat: il limite mensile da non superare è di 10mila euroDebiti per milioni di euro: fallita Paluani, la casa del pandoroLa bolletta dell'acqua sale: in un anno è aumentata di più di 5 punti
Pillola anticoncezionale gratis, è scontro totale con l'Aifa
Caro-benzina, il prezzo del carburante continua a crescere
Il bar più economico d'Italia, caffè a 30 centesimi: ecco qual èBonus energetico per aziende: ecco come funziona e a chi spettaLa stretta sul denaro non piace al governo, ma la sindrome dell’accerchiamento non salva il PaesePremiati i vincitori della TIM Cybersecurity Challenge
Giorgetti: "Noi monitoriamo ma il sistema bancario italiano è stabile"Ryanair contro il Governo Meloni sul caro voliVodafone annuncia tagli per 11mila posti di lavoro in tre anniDocumento di Economia e Finanza: cos'è e cosa contiene