Le piogge di gennaio sono un'illusione: "A rischio un terzo del made in Italy"

Addio ai fornelli a gas? Ecco cosa potrebbe comportare per l'ItaliaFisac CGIL: quanto guadagnano i CEO rispetto ai dipendenti, i datiQuota 41: cos'è e come andare in pensione

Cambia il Reddito di cittadinanza: si divide in tre, arriva la Garanzia per l'inclusioneLa cultura a Napoli "è in mano alla politica,èinmanoallapoliticalivelloèanalisi tecnica al di là dei partiti che cambiano al governo. E finché sarà così, i politici fanno gli impresari. Spesso il loro livello culturale e il loro gusto sono pessimi. Sono persone infognate in carriere da squali, in burocrazia, atti, battaglie contro avversari che diventano nemici. Non si vede quale arte e quale cultura possano proporre". Così l'attore Gianfranco Gallo, figlio dell’indimenticato Nunzio, e interprete di 'Gomorra' parla della sua Napoli a 'La Ragione', a partire da Scampia.Gallo quando ha saputo che in una Vela di Scampia un ballatoio era venuto giù, ha deciso di scrivere un post su Facebook: "Le Vele che si auto abbattono, i parchi della Corrida, i decreti preteschi. L’onda della politica non ha colore, lascia solo schiuma. Gli uomini non valgono nulla, gli ideali non più, le idee quanto più corte e interessate, quelle valgono. E i cittadini a fare il minuto di silenzio e un’eternità di compromessi". Trovare un responsabile è l’esercizio retorico più diffuso in Italia. Gallo si esclude dai ricercatori della verità: "Non mi permetto di parlare di Scampia perché non conosco bene i fatti, dall’esterno posso dire che come impressione mi arriva un coacervo di colpe". 'Io me voglio salva’' diceva don Ciro tra le vele di Scampia, nel racconto cinematografico di “Gomorra” di cui Gianfranco Gallo è autorevole interprete. Salvarsi da Scampia - si legge su 'La Ragione' - luogo in cui si incrociano il sacro e profano, "il disagio e la speranza". L’attore sembra disilluso, pur essendo immerso completamente nella vita di Napoli: "Prediligo dare voce ai meno fortunati e alle minoranze". Riflette sulla complessità delle responsabilità, evita i facili giudizi: "'Gomorra' è stato un mezzo di richiamo per Scampia che ha attirato un’attenzione che non c’era". Scampia è il totem baciato da tutti, artisti compresi, per scrivere libri, canzoni e film fortunati? "Non so rispondere, non credo nelle storie confezionate per avere successo. Credo piuttosto che quella zona, come tante altre, possa ispirare chi crea per la sua potenza simbolica in un senso e nel suo opposto". È il caso di Geolier: "Apprezzo l’ascesa artistica, ma non è il mio genere. Sono vecchio, mi piace ancora la melodia, mi piacciono i testi degli autori. È senz’altro un fuoriclasse e qualche suo brano mi piace molto, ma non ha nulla sulle spalle. Napoli è tante cose, il suo peso è ben diviso".{ }#_intcss0{ display: none;}

In viaggio ma solo per un giorno: quanto spenderanno gli italiani per Pasquetta 2023Unimpresa e la pressione fiscale reale per il 2023: “Pagheremo più tasse”

Bollette gas verso calo del 40%, Giorgetti: "Contiamo da inizio febbraio"

Raffaello Follieri: "Ecco perchè voglio la Roma"Marco Parini, responsabile Risparmi e Investimenti ING Italia: "Così cambiano le abitudini e le esigenze dei risparmiatori"

Codacons: quest'estate si registrerà l'ennesimo aumento dei prezziAssegno unico, scattano i conguagli

Btp Italia, in arrivo cedole semestrali superiori al 5%Le piogge di gennaio sono un'illusione: "A rischio un terzo del made in Italy"