Coronavirus, bilancio del 29 agosto 2022: 8.355 nuovi casi e 60 morti in piùAria condizionata a pagamento in hotel: la proposta degli albergatori contro il caro bolletteBici elettrica travolta da un’auto a Foggia, morta anche la 35enne Luigia Boccamazzo
Il giorno del dolore per dire addio ad Alessandro, fissati i funeraliPassano la notte (spesso giorni o settimane) al freddo o sotto al sole cocente pur di conquistare la transenna. Il sociologo Mauro Ferraresi (Iulm): "Per i fan l'attesa è bella quanto lo show ma può dare spazio a problemi" (Fotogramma)27 luglio 2024 | 11.58Redazione AdnkronosLETTURA: 6 minuti.social-icon-cont a.ico-verify { background: transparent;}.arpage .social-share .social-icon-cont a.ico-verify img { width: 116px;height: 32px;padding: 0;margin-right: 10px;} Notte e giorno al freddo o sotto al sole cocente pur di stare in prima fila. Sul dorso della mano sfoggiano un numero scritto con un pennarello nero e indelebile,criptovalute il 'marchio' che stabilisce la priorità in coda. Come dal medico, come alla posta. E' il popolo degli 'accampati' ai concerti, che sfida le condizioni meteo con l’unico obiettivo di essere i primi a varcare i cancelli per accaparrarsi l’ambita transenna. Chi va ai concerti si può suddividere in due categorie: quelli che si presentano poco prima dell'arrivo dell'headliner, e chi dorme per tutta la notte, spesso per giorni, fuori dalla venue per ottenere la migliore visuale possibile. Un fenomeno che esiste dai tempi della Beatlemania ma che da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia di Covid, è stato esasperato. "Affonda le sue radici nella società occidentale sin dall’epoca dell’esplosione dei grandi concerti e della musica rock negli anni ’60 o delle riunioni oceaniche con tanti cantanti come Woodstock - dice all’AdnKronos Mauro Ferraresi, sociologo e professore associato presso l’università Iulm, Milano -. C’è una voglia da parte dei giovani, nella fascia dai 16 ai 35 anni, di sentirsi partecipi e fisicamente vicini a un evento. Se chiediamo loro perché lo fanno rispondono che l’attesa è tanto bella quanto il concerto”. Se un tempo si poteva arrivare qualche ora prima dell'inizio dello show e avere comunque un'ottima visuale adesso a prevalere è la regola del camping. Accamparsi è diventato irrinunciabile non solo per i fan di Taylor Swift (i famigerati 'Swifties' che a Milano sono rimasti in tenda davanti a San Siro per giorni con regole severe da rispettare e tanto di 'braccialetto dell’amicizia' come simbolo di sorellanza musicale) ma persino per i metallari più incalliti. Per i devoti alla cultura dell’accampamento l'esperienza del campeggio è una parte integrante dell’andare a un concerto. Un rituale al quale 'obbedire' e sottostare. La fandom dei 'camper' può generare dei livelli di gerarchia per i quali accamparsi per una notte, assicurarsi un posto in transenna, fare una storia su Instagram da sotto il palco rischia di creare dinamiche competitive. Oltre al fatto che le temperature estreme possono potenzialmente causare problemi di salute durante lo show. Di frequente molte persone accusano malori o svengono dopo aver trascorso ore sotto al sole senza idratarsi o mangiare. Comportamenti territoriali e di branco non mancano. "Immagino ci sia di tutto, anche bullismo, prepotenze e soverchierie - spiega Ferraresi -. I tentativi corretti ma forse ingenui di autogestione vengono poi tranquillamente bypassati seguendo la legge del più forte o del più prepotente". Tendenze che, secondo l’esperto, sono figlie dei tempi. "Negli anni ’60 c’erano un altro spirito e un’altra società, non queste prepotenze. Tra i ragazzi esisteva una voglia di comunità che adesso è inferiore. Se negli anni ’60 le parole d’ordine erano pace, amore e musica oggi non esistono più e c’è sempre più spazio per comportamenti non corretti”. Chi si accampa descrive l'ambiente come "amichevole ed empatico”, persino "solidale" ma quando si superano i cancelli può capitare che si creino momenti di tensione con chi si permette di arrivare poco prima dell’inizio dello show. Chi osa farsi spazio tra gli spazi vuoti che si creano nella folla rischia di essere linciato. "Al concerto dei Tool a Firenze una persona che si trovava in settima fila ha rivendicato il suo diritto di vedere lo show da dove voleva. Si è fatto largo, è arrivato in seconda fila e ha rischiato di essere aggredito - racconta Marco R., 47 anni, veterano degli eventi dal vivo -. Una ragazza ha lamentato di aver trascorso 12 ore in coda e lui ha ribattuto di aver guidato per 5 ore, di aver pagato lo stesso biglietto e di volersi mettere dove voleva". Chi ha ragione? Ma soprattutto è davvero così che si dimostra la propria fedeltà all’artista preferito? "Spesso quando si aprono i cancelli vince il più forte e c’è frustrazione, un po’ di rabbia ed è il modo attraverso cui sorgono i conflitti - sottolinea Ferraresi -. Quando si distribuiscono i numeretti possono sorgere dinamiche competitive ma anche di commercio, di scambio di numeri nel caso in cui si voglia lucrare. E tutto avviene perché lo spontaneismo non paga più”. Una delle ragioni dell’estremizzazione del fenomeno del camping è anche la ‘TikTokificazione’ dei concerti. "I media possono produrre processi emulativi e la potenza dei nuovi media, soprattutto in un pubblico giovane, amplificano la voglia di imitazione e di vivere quelle realtà - evidenzia Ferraresi -. Anche perché poi su TikTok si vedono e si percepiscono solo gli aspetti positivi di questo fenomeno e non quelli negativi". Secondo Marzia C., 27 anni, fan devota dei Metallica, non ci sono dinamiche tossiche nei camper. "Non è una pagliacciata dormire fuori, si sta insieme, si fanno nuove conoscenze, si canta e si balla nell’attesa, è come un campeggio o una gita - fa notare -. Se vuoi stare in prima fila sai che devi sopportare caldo, freddo, pioggia o vento: a volte portiamo coperte termiche, poncho o materassini gonfiabili ma il bello è che si crea un piccolo mondo di conoscenze e di solidarietà”. A fare da minimo comune denominatore a questo fenomeno è il rituale. “Senza sembrare blasfemi, qui siamo di fronte a un rito, come se fosse una funzione religiosa ma per la musica - dice Ferraresi -. La religione non è solo quella impartita dalle chiese ma è anche quella laica, la religione della società dei consumi e dei riti che la nostra società porta con sé. Riti che hanno anche aspetti tribali al loro interno”. Esistono eccezioni. A Dublino, lo scorso giugno, gli organizzatori del concerto dei Rammstein alla Rds Arena hanno vietato ai fan di accamparsi durante la notte e di mettersi in fila nelle prime ore del mattino. Anche in Italia dovrebbero esserci delle regole o si dovrebbe impedire questo fenomeno? "Il punto è che essendo tutto spontaneo e autogestito questi assembramenti possono dare spazio a problemi di convivenza forzata, di sporcizia e inquinamento - osserva Ferraresi - e anche legati ad aspetti di piccola criminalità. A mio avviso è un fenomeno che può trovare due soluzioni: la più radicale è impedirlo. L'altra, invece, è irreggimentarlo e gestirlo, magari tramite un aiuto concreto tra le istituzioni territoriali e la rockstar". Se tutto filasse liscio "sarebbe un bel modo di costruire relazioni e avere momenti di condivisione sociale". (di Federica Mochi){ }#_intcss0{ display: none;}#U11672215448OCI { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11672215448S8F { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11672215448vVH { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11672215448SaH { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11672215448N1C { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11672215448bND { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11672215448A8B { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11672215448zdH { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11672215448zIC { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11672215448vc { font-weight: bold;font-style: normal;}#U116722154480SF { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11672215448ZBB { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11672215448Ts { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11672215448jcD { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11672215448wnH { font-weight: bold;font-style: normal;}#U11672215448IAF { font-weight: bold;font-style: normal;}
Gallipoli, con la scusa del selfie in discoteca rubavano telefoni e collaneNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 777
Incidente sulla A12, auto si ribalta e prende fuoco: morta bambina di 4 anni
Esordio instabile dell’autunno meteorologico: temporali al Centro-NordNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 777
Istat, il caldo fa strage di over 80: i numeri confrontati con gli altri anniMeteo, addio estate nei prossimi 15 giorni: il maltempo arriverà nel weekend
Incidente stradale a Palermo: morto un ragazzo di 29 anniTorino, verme nel panino: cosa dice la normativa
Donna muore per la puntura di un calabrone, i soccorsi sono arrivati troppo tardiFilippo Gilberti, chi era il 14enne morto dopo un malore su un campo da calcioCoronavirus, bilancio del 10 settembre 2022: 15.565 nuovi casi e 18 morti in piùUna coppia gay si bacia e una donna chiama la polizia: “Indecenti”
Alberto Balocco aveva cambiato strada all'ultimo momento: tragico scherzo del destino
Coronavirus, bilancio del 11 settembre 2022: 12.317 nuovi casi e 34 morti in più
Papa Luciani è diventato Beato dopo il miracolo di Buenos AiresRavenna, fa wakeboard sul lago: 50enne si schianta contro ostacolo e muoreBambina di 5 anni con il Covid è in pericolo di vitaStupro Piacenza, minacciata ed insultata la legale dell'arrestato
Caro bollette, la protesta del ristoratore Mario Marras è virale: "Il Governo ci lascia in mutande"Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 79613enne suicida a Napoli, l'ufficiale dei Carabinieri: "Se allevi conigli non puoi pretendere leoni"Resta vedovo e per farlo stare con le figlie i colleghi gli regalano 100 giorni di ferie