Viminale, la nuova circolare ai prefetti dopo il decreto sulle riapertureSondaggi politici Supermedia YouTrend 3 giugno: Fratelli d'Italia a due punti dalla LegaNessuno stipendio da premier per Mario Draghi, la nota di Palazzo Chigi
Matteo Salvini da Milano: “All’aperto mascherina via già da giugno”La produzione non è solo una minaccia per gli ecosistemi e la biodiversità,Guglielmo ma anche per il clima. E dietro la lentezza del processo politico ci sono gli stessi interessi che fermano la transizione energetica: la plastica è il grande piano delle B dell’industria dei combustibili fossiliQuesta settimana parte a Ottawa, in Canada, il nuovo round dei negoziati Onu per arrivare a un accordo internazionale sulla plastica. Erano partiti quasi due anni fa in Kenya con ambizione e ottimismo, entrambe condizioni che sembrano essersi sgonfiate con il tempo.A guidare il nuovo round sarà il ministro canadese dell’Ambiente, Steven Guilbeault, che di recente ha provato a smuovere questo immobilismo. «Diversi paesi sembrano essersi dimenticati delle ambizioni originarie, cioè l’intenzione collettiva di un trattato che avesse armi per combattere l’inquinamento da plastica ed eliminarlo entro il 2040», ha detto Guilbeault in un’intervista a Climate Home.Questo accade nonostante quella contro la plastica sia una delle sfide ambientali con più consenso pubblico a supporto. Un sondaggio pubblicato nel report People vs Plastic di Greenpeace ha misurato che il sostegno internazionale ad azioni radicali è dell’82 per cento.Coalizione trasversaleGuilbeault non ha menzionato i paesi né gli interessi che si stanno opponendo a questo accordo. Ma tra i più ostili c’è una coalizione trasversale. Gli Stati Uniti hanno chiesto che il trattato non sia «legalmente vincolante», mentre tra gli oppositori più feroci ci sono l’Arabia Saudita, l’Iran e la Russia, che di recente si è opposta a «qualsiasi enfasi su misure restrittive alla produzione o al commercio di plastica», cioè le uniche che potrebbero avere un’efficacia su scala globale a un flusso da 400 milioni di tonnellate ogni anno, di cui solo il 9 per cento viene effettivamente riciclato.«Non ne usciremo riciclando» è il mantra dell’Agenzia ambiente dell’Onu che sta guidando il negoziato, ma è un’idea che non sembra fare presa sui paesi contrari all’accordo.La produzione di plastica non è solo una minaccia per gli ecosistemi e la biodiversità, ma anche per il clima, e dietro la lentezza del processo politico ci sono gli stessi interessi che fermano la transizione energetica: la plastica è il grande piano delle B dell’industria dei combustibili fossili.Il grande piano BSecondo un nuovo rapporto del Lawrence Berkeley National Laboratory, la plastica rappresenta il 12 per cento della domanda globale di petrolio e l’8,5 di quella di gas. Il risultato è che questo materiale compromette il clima quanto 600 centrali a carbone e rappresenta il 5 per cento delle emissioni globali di carbonio. Ed è un settore che oggi sta vivendo una traiettoria di crescita esponenziale: senza un trattato che fermi la produzione di plastica vergine, questa si troverà a raddoppiare o addirittura triplicare entro il 2050.A quel punto le emissioni di plastica nel 2050 sarebbero di 6,78 gigatonnellate, l’equivalente di 1.700 centrali a carbone. Se anche trovassimo il modo di avere una produzione elettrica interamente decarbonizzata entro la metà di questo secolo, l’aumento della materia plastica si troverebbe a vanificare molti di questi sforzi, consumando tra il 15 e il 19 per cento di tutto il nostro budget di carbonio a disposizione per rispettare l’accordo di Parigi. Oggi le bottiglie e le stoviglie di plastica sono uno dei principali ostacoli al rispetto degli impegni internazionali sul clima.In vista del negoziato di Ottawa, che prende il via domani, 23 aprile, anche un network di 160 istituti finanziari ha invitato i governi a creare le condizioni per avere questo accordo internazionale sulla plastica. Oggi la traiettoria di aumento della produzione è del 4 per cento ogni anno, per mettere l’economia circolare globale in linea con l’accordo di Parigi servirebbe, secondo i dati del Lawrence Berkeley National Laboratory, iniziare a ridurre la produzione del 12 per cento ogni anno, un risultato che può essere raggiunto solo con un trattato ambizioso e vincolante. Non solo l’accordo internazionale sulla plastica sarebbe il più importante in materia ambientale dai tempi dell'accordo di Parigi, ma ormai ne rappresenta anche una sua fondamentale integrazione per poter funzionare.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter e il podcast Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).
G20, scontri tra polizia e manifestanti. Raggiunto accordo storicoVaccini, Speranza: "Probabile terza dose dai medici di base per coprire le varianti"
Mix di vaccini ok Aifa, Sileri il sottosegretario alla Salute: “Sembra dare una risposta immunitaria migliore”
M5S, SkyVote: la piattaforma che sostituirà RousseauAstrazeneca ai giovani, il sottosegretario alla Salute Sileri: "Sotto i 40 anni non lo farei"
M5S, Casaleggio: “Doppio mandato: Grillo chiaro, Conte no”Migranti, Letta: “Accoglierne di più, serve manodopera, i giovani sono pochi”
Franco Battiato, per Salvini un "grande Maestro" ma nel 2013 lo aveva chiamato "piccolo uomo"Vaccino agli insegnanti, Figliuolo accelera: si va verso l'obbligo? Cosa succede a chi rifiuta?
Zaia: “Seconda dose in vacanza per i turisti italiani e stranieri”Conte contro Salvini e Meloni: "Chi farnetica di scorciatoie pensa solo ai sondaggi"Notizie di Politica italiana - Pag. 336Laura Ravetto: "Berlusconi? Non sono il suo tipo di donna, sono troppo ribelle, una hippie di destra"
Coprifuoco alle 22, quando finisce? L'ipotesi tra fine maggio e inizio giugno
Covid, Sileri: “Anche noi avremo 60mila contagi al giorno, possibili zone gialle o arancioni in estate"
Calabria, il presidente Spirlì su Mussolini: "Bisogna dare una valutazione positiva a quello che merita"Ddl Zan, incognita emendamenti: il giorno della veritàDe Luca: "Sulle scuole decido ad agosto, riapertura solo con l'80% degli studenti vaccinato"Funivia Stresa-Mottarone, il ministro delle Infrastrutture Giovannini: "Anomalie da un mese"
Conte: “Per Renzi Mancini era un mio uomo? Con lui solo rapporti istituzionali”Covid, parla Sileri: "Niente mascherine all'aperto quando si raggiungeranno i 30 milioni di vaccinati"Dl Sostegni bis, sotto i sei anni stop al tampone per motivi di viaggioSpadafora: "Conte ci ha divisi, chi se ne va abbia la decenza di lasciare gli incarichi"