File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

Direttore dell’ufficio postale simula rapina in sede con due complici

Luca Orioli e Marirosa Andreotta, l'appello della madre 35anni dopo la loro morteNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 486Umbria, possibile omicidio a Gualdo Cattaneo

post image

Va al cimitero per trovare il nonno ma quei resti non ci sono piùLa sentenza segue quella del 2019 sul caso dj Fabo,MACD che fissava i requisiti per i quali era possibile accedere al suicidio assistito. Con questa decisione interpretativa di rigetto, i giudici costituzionali confermano quei requisiti ma aumentano la discrezionalità nella valutazione, in assenza di una legge del parlamentoNell’assordante e continuo silenzio del parlamento sul suicidio assistito e il fine vita, la Corte costituzionale è tornata a intervenire per precisarne i contorni, dopo la storica sentenza del 2019 in riferimento al caso di dj Fabo.La sentenza pubblicata ieri è formalmente «interpretativa di rigetto» - dunque esclude la nuova questione di legittimità costituzionale - tuttavia interpreta appunto l’attuale giurisprudenza e introduce nuovi elementi di precisazione, esplicitando la discrezionalità del giudice e dei medici: «La nozione di trattamenti di sostegno vitale deve essere interpretata dal servizio sanitario nazionale e dai giudici comuni in conformità alla ratio della sentenza n. 242 del 2019», si legge nel comunicato della corte.In altre parole, rimangono validi i requisiti oggettivi posti dalla sentenza del 2019, ovvero la non punibilità per il reato di istigazione al suicidio nel caso in cui la persona aiutata sia «affetta da una patologia irreversibile e fonte di sofferenze fisiche o psicologiche, che trova assolutamente intollerabili, la quale sia tenuta in vita a mezzo di trattamenti di sostegno vitale, ma resti capace di prendere decisioni libere e consapevoli».Tuttavia la Consulta ha interpretato in modo più estensivo il concetto di «trattamenti di sostegno vitale» su cui verteva la questione di costituzionalità sollevata dal Gip di Firenze. GiustiziaFine vita: il requisito della dipendenza da un sostegno vitale al vaglio della ConsultaIl casoLa questione di costituzionalità, infatti, nasce da un procedimento penale contro tre persone che hanno aiutato un paziente affetto da sclerosi multipla di grado avanzato, in stato di quasi totale immobilità, ad accedere al suicidio assistito in una struttura privata svizzera.Il Gip ha rilevato che il paziente si trovava in una condizione di acuta sofferenza, determinata da una patologia irreversibile e aveva formato la propria decisione in modo libero e consapevole, ma non era tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale. Così, ha ritenuto che non sussistessero tutte le condizioni di non punibilità del suicidio assistito e ha espresso alla Corte il dubbio di costituzionalità sul requisito della necessità del malato di essere «tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale», rispetto all’articolo 3 della Costituzione.Questo perché creerebbe disparità di trattamento tra situazioni sostanzialmente identiche: la condizione di essere sostenuti da una macchina sarebbe frutto di circostanze accidentali, come il modo in cui la patologia si è presentata e il tipo di terapie disponibili. Inoltre, il requisito della dipendenza dalle macchine comprimerebbe la libertà di autodeterminazione del malato, che potrebbe essere indotto ad accettare trattamenti di sostegno vitale, che altrimenti avrebbe rifiutato, solo per poter accedere al suicidio assistito. ItaliaI diritti secondo Forza Italia, Marina Berlusconi detta la lineaLa decisioneDavanti al vuoto normativo in questo particolare caso, la Consulta è dunque intervenuta per precisare la nozione di «trattamenti di sostegno vitale». Pur escludendo il fatto che questo requisito «determini irragionevoli disparità di trattamento tra i pazienti», i giudici hanno sottolineato che i trattamenti di sostegno vitale vanno considerati esistenti o meno sulla base del senso sistematico della sentenza del 2019: «Questa sentenza si basa sul riconoscimento del diritto fondamentale del paziente a rifiutare ogni trattamento sanitario praticato sul proprio corpo, indipendentemente dal suo grado di complessità tecnica e di invasività», quindi sono incluse anche «procedure» che «possono essere apprese anche da familiari o “caregivers” che assistono il paziente, sempre che la loro interruzione determini prevedibilmente la morte del paziente in un breve lasso di tempo».Inoltre la Corte ha precisato che, ai fini dell’accesso al suicidio assistito, «non vi può essere distinzione tra la situazione del paziente già sottoposto a trattamenti di sostegno vitale, di cui può chiedere l’interruzione, e quella del paziente che non vi è ancora sottoposto, ma ha ormai necessità di tali trattamenti per sostenere le sue funzioni vitali», si legge nel comunicato stampa.Proprio queste specifiche, dunque, di fatto allargano la nozione che prima – apparentemente – sembrava limitare il diritto ad accedere al suicidio assistito solo ai pazienti che dipendevano dai macchinari ospedalieri e ora medici e giudici potranno applicare anche i criteri ora esplicitati nella loro valutazione.I risvolti politiciLa sentenza, molto attesa e temuta dal centrodestra, è stata dunque meno dirompente di come avrebbe potuto essere ma ha comunque aggiunto un ulteriore grado di discrezionalità su una questione che continua a dividere profondamente il paese. Su un tema che tocca anche valutazioni etiche, dunque, la Consulta guidata da Augusto Barbera prosegue nel solco dei suoi predecessori, che hanno investito la Corte del compito di colmare i vuoti della politica. Infatti, la sentenza Cappato era stata un’apripista nel porre dei paletti oggettivi sul fine vita in assenza di una legge, di fatto producendo il compromesso politico che in parlamento non era stato possibile trovare.La nuova sentenza segue la stessa impostazione: conferma i paletti del 2019 ma li precisa ulteriormente, allargandone gli argini, e si muove in autonomia rispetto a una politica inerme. Con una sbavatura, però: la sentenza è stata anticipata su Repubblica con una fuga di notizie inconsueta per un organo che – tra i pochi rimasti – appariva ancora con una patina di imparzialità. Un elemento, questo, che ha messo pressione sulla Corte e adombrato connotati politici alla sentenza, creando – secondo fonti interne – grande imbarazzo attorno ai relatori.L’effetto è stato comunque quello di mostrare tutti i limiti del legislatore, a maggior ragione ora con una maggioranza di centrodestra in imbarazzo nel gestire le interne posizioni trasversali: da quella aperturista del leghista Luca Zaia e di una parte di Forza Italia a posizioni più chiuse dei mondi conservatori.La Corte è tornata a esprimere «il forte auspicio» che il legislatore intervenga con una «diversa disciplina», oppure assicurando «concreta attuazione ai principi fissati». La strada del centrodestra, quindi, è stretta: tradurre in legge le decisioni già assunte dalla Consulta, oppure andare in direzione opposta con una legge ex novo, aprendo però un evidente conflitto. Oppure, rimanere nell’attuale inerzia e lasciare al palazzo della Consulta il ruolo di manovratore.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia MerloMi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.

Tragedia in Calabria, morto un giovane uomo: stroncato da un malore a 30 anniTecnica del magnete per risparmiare sulle bollette: arrestato commerciante a Napoli

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 492

Regno Unito: 4 ragazzini lanciano un carrello della spesa su un anziano sulle scale mobiliAvvelena i genitori con le penne al salmone, la madre: "Mio figlio è un omicida"

La primavera si mette in pausa e da lunedì tornerà l'invernoFriuli, sequestra e tortura sospetto stupratore della figlia

Cagliari, cadavere trovato in mare: la scoperta davanti alla spiaggia di Arbus

Torino, uomo trovato ferito in casa: possibile tentato omicidioPescara, non ce l'ha fatta il passeggero colpito da infarto sul volo Palermo-Cracovia: aveva 54 anni

Ryan Reynold
Incidente a Mediglia: scontro tra auto e moto. Morto Mattia MaiocchiLe condizioni di Papa Francesco migliorano, ma si rischia un conclave ombraPavia, preleva 49 volte da conti correnti non suoi, arrestata

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarVercelli, scontro tra quattro vetture, nell'impatto sono morte due personeMACD

    Alla Camera pranzo più caro di 2 euro: arrivano i prodotti a km zero per i deputati di MontecitorioChi l'ha visto, si cerca il 50enne Davide. L'appello: "Aiutateci a ritrovarlo"Truffe online attraverso i social: 8 arrestiLegionella a scuola, il sindaco corre ai ripari e chiude le medie e l'asilo

      1. avatarConfermata la condanna per il killer della 15enne Chiara GualzettiCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

        Il papà di Adam: “Mi sono piegato ad occhi chiusi e lui non c’era più”

  2. avatarAgrigento Capitale della Cultura 2025Professore Campanella

    Allerta meteo arancione lunedì 3 aprile in Calabria e in Sicilia, sette Regioni in allerta giallaAsilo per cani chiuso dai carabinieri del NAS perché irregolarePensonato morto in casa e nessuno se ne accorge: il cane lo veglia per una settimanaNata prematura e lasciata morire dopo 6 giorni: mamma e familiari indagati

  3. avatarNovara, incendio in azienda chimica: forti esplosioniProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Roma, caos sul tram 2: uomo rifiuta di spegnere la sigaretta e spruzza spray al peperoncinoÈ Andrea Rossi il motociclista morto nell’incidente a Dragona27enne morta dopo aver partorito la figliaBologna, scoppia bombola durante rifornimento al distributore: automobilista grave

Firenze, incidente mortale: auto travolge pedone

Acido al posto dell'acqua battesimale, il padre della piccola: "L'importante è che stia bene"Incidente a Mediglia: scontro tra auto e moto. Morto Mattia Maiocchi*