Sud Sardegna, la grandine imbianca le stradeMalore davanti al figlio, addio al capo reparto del 115 Domenico FerracatenaTerribile vendetta a Frosinone, droga una ragazza per sfregiarla con l’acido
Forlimpopoli, scomparsa la 14enne Desirè De FalcoContinua a far discutere la proposta della Lega di abolire l'uso del femminile nei documenti e negli atti pubblici. Dopo l'annuncio di ieri,VOL sono state moltissime le reazioni del mondo politico e non solo. A parlare è stato anche Claudio Marazzini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca e professore emerito di storia della lingua italiana dell'Università del Piemonte Orientale, che ha criticato duramente il disegno di legge presentato dal senatore leghista Manfredi Potenti. Un fatto, questo, che ha portato i vertici del partito a dissociarsi dalla proposta, chiedendone il ritiro immediato. L'attacco dell'Accademia della Crusca«La lingua ha un solo nemico vero: l'autoritarismo linguistico, di qualunque segno». Reagisce così Claudio Marazzini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca e professore emerito di storia della lingua italiana dell'Università del Piemonte Orientale, al disegno di legge presentato dal senatore leghista Manfredi Potenti («Disposizioni per la tutela della lingua italiana, rispetto alle differenze di genere») che chiede di vietare l'uso scritto, negli atti pubblici, di parole come "sindaca", "questora", "avvocatessa" e anche "rettrice". «Poco tempo fa un rettore ha introdotto ufficialmente il femminile sovraesteso nel regolamento del suo ateneo: ha abolito il maschile "rettore", lasciando sopravvivere solo "rettrice". Mi pare che nessuno l'abbia obbligato a correggere una simile forzatura, che meritava come minimo un'interrogazione parlamentare - commenta Marazzini con l'Adnkronos -. In molti atenei già le autorità accademiche impongono ai docenti l'abbandono del maschile non marcato, e pretendono l'uso obbligatorio di asterischi e schwa. Per fermare queste imposizioni non si muove nessuno (basterebbe un richiamo del ministero). Ecco però la bella trovata che dovrebbe risolvere tutto: ecco l'imposizione di segno contrario, destinata a fare un po' di chiasso, senza conseguenze pratiche, trattandosi di un'idea inapplicabile. Peccato: il risultato sarà simile a una gazzarra».«Sarebbe stato utile, prima di lanciare proposte inapplicabili, leggere i consigli dell'Accademia della Crusca, in particolare quelli diretti al Comitato pari opportunità della Corte di Cassazione. Occasione persa, dunque, per ristabilire una sana e giusta libertà - sostiene Marazzini - Ne verrà nuovo spazio per i fautori del femminile sovraesteso, per i fanatici di schwa e asterischi, che si presenteranno al mondo come custodi della libertà democratica, mentre in realtà, a loro volta, sono ben propensi a varie forme di autoritarismo. E il nemico vero è proprio quello: l'autoritarismo linguistico, di qualunque segno».La Lega chiede il ritiro della propostaPoche ore dopo il disegno di legge, la Lega ha precisato però che la proposta di legge del senatore Manfredi Potenti è un'iniziativa del tutto personale. «I vertici del partito, a partire dal capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, non condividono quanto riportato nel Ddl Potenti il cui testo non rispecchia in alcun modo la linea della Lega che ne ha già chiesto il ritiro immediato». Il commento del Pd«La Lega ha costretto il senatore del Carroccio Manfredi Potenti a ritirare il disegno di legge "Disposizioni per la tutela della lingua italiana, rispetto alle differenze di genere" grazie alle proteste di tutte le opposizioni. Ne siamo ovviamente contenti, ma a tutte e tutti dico: non sottovalutiamo il problema. È stato un fatto grave, non un'iniziativa ridicola o antistorica. Pensare che la declinazione femminile di nomi istituzionali o professionali corrompa la lingua italiana e per questo prevedere anche multe salate, rivela un pensiero ben preciso: e cioè che le donne nella vita pubblica siano un orpello da cancellare e che il sistema, maschile e maschilista, sia il punto di riferimento per tutti, il neutro della soggettività maschile che tutto ingloba. Questa destra crede nel modello patriarcale di società e lo dimostra di continuo: sull'aborto, sull'occupazione femminile, sulla famiglia. Non abbassiamo la guardia, perché è dal linguaggio che parte il cambiamento». Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente. Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Luglio 2024, 13:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Rapinano un distributore di benzina ma vengono ripresi e riconosciuti da un parenteScende dall'auto e viene travolta in autostrada: muore una donna
La madre di Andrea Papi ucciso da un orso scrive a Fugatti
Milano, via libera ai cani sul posto di lavoro: ecco a che condizioniMessina Denaro, arrestata Laura Bonafede ed indagata anche la figlia
Raffica di malori in chiesa durante la messa per la Domenica delle PalmeOpera, due operai morti dopo il cedimento di una piattaforma
Recita Ave Maria in classe ma due madri si lamentano: maestra sospesa e stipendio ridottoGrave incidente a Perugia: morti due ragazzi a bordo di uno scooter
Bimbo di 4 anni ingoia una monetina. Secondo gli infermieri avrebbe dovuto mangiare qualcosa per favorire il transito della monetaBrindisi. Incidente sul lavoro, morto operaio 51enneLa famiglia di Borsellino: "La prima sentenza che dice la verità""Un giovane italiano su quattro è a rischio povertà": l'analisi di Eurostat
Le carni sintetiche sono sicure? Quali sono i patogeni
Quanto costa la Colomba di Carlo Cracco?
La pallavolista Julia Ituma trovata senza vita a IstanbulTragedia a Scafati, bambino morto dopo aver gettato alcol nel caminoRubarono orologio di valore a Leclerc: arrestate quattro persone a ViareggioSanluri, ritrovato il pastore 59enne scomparso
Maestra sospesa per l'Ave Maria in classe, Salvini: "Follia"Trovata famiglia per il piccolo Enea, lasciato nella Culla per la Vita a PasquaTunisia, 35 migranti sarebbero morti in un nuovo naufragioTragedia a Siracusa: donna cade dal balcone e muore