File not found
Professore Campanella

Latte, rincari insostenibili: aziende a rischio chiusura

Indagini sui dipendenti, come farle nel rispetto della legalitàIn tempo di crisi gli italiani possono rinunciare a tutto, ma non allo smartphoneGuerra in Ucraina, gli effetti sui mercati: Borsa di Mosca crolla a -50%

post image

Estate 2022, non aumenteranno solo le temperature. Rialzi per voli aerei e servizi balneariQuale che sia l’esito del processo contro l’azienda,Professore Campanella ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 94VICENZI INSIEME A TESSA GELISIO NELLE CLASSI PER PROMUOVERE UNO STILE DI VITA PIÙ SOSTENIBILE

Snam: “Nessun rallentamento delle forniture di gas all’Italia”

Limite pagamenti denaro contante: dal primo gennaio 2022, la soglia scende a 1000 euro: le regoleAddio Alitalia: quanto è costata agli italiani in 74 anni?

Pensioni a quota 103, stretta sul Rdc e taglio delle tasse: i nodi del governo DraghiNuova lotteria degli scontrini, cosa cambia? Tutte le novità

Incentivare gli studi con il riscatto della laurea gratis

Bando vacanze studio Inps 2022: come fare domandaDEI - Gender Pay Gap: tutte le strategie per raggiungere la parità di genere in azienda

Ryan Reynold
Italiaonline lancia Libero Club, il nuovo marketplace con sconti e offerte esclusiveCaro bollette, impennata nel primo trimestre: luce + 131%, gas + 94%Estate 2022, non aumenteranno solo le temperature. Rialzi per voli aerei e servizi balneari

Professore Campanella

  1. avatarPensioni, i giovani italiani ne avranno una da fame e solo dopo i 70 anni: le previsioniGuglielmo

    Superbonus, l'analisi della Cgia: "Ha avvantaggiato le persone più ricche"Bonus edilizi, guida ai nuovi obblighi: quando scatta quello di certificazione?Rc Auto, scatta l'obbligo anche per chi non usa la macchina: i rischi per chi trasgredisceModello 730, quali sono le 60 detrazioni che rischiano di essere cancellate?

    1. In tempo di crisi gli italiani possono rinunciare a tutto, ma non allo smartphone

      1. avatarIl Governatore Visco: "La ripresa dell'economia procede meglio del previsto"trading a breve termine

        Fisco, Draghi: "Governo al lavoro con 3 miliardi per scongiurare l'aumento delle bollette"

  2. avatarCanone Rai, in arrivo un nuovo aumento: il motivo e le cifre del possibile rincaroCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    CdA Enasarco, il segretario generale UILPA chiede l'intervento del Ministro del Lavoro OrlandoPensione anticipata con totalizzazione dei contributi: cos'è e chi può richiederlaManovra 2022, sugar tax e plastic tax rinviate al 2023: cosa aspettarsi?Tasse sulle mance, arriva il sì dalla Cassazione: "Sono redditi da lavoro"

  3. avatarPensioni, cosa cambia con la Quota 102: i requisiti per accedereCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Covid, il Forum di Davos 2022 è stato rinviato per paura della variante OmicronGas russo e pagamenti dell’Ue, cosa sono i conti K?Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 92Chi potrà andare in pensione a dicembre 2022?

Che cosa sono i tassi mutuo fisso e quali sono le caratteristiche

Il ritorno al lavoro da remoto nel 2022 potrebbe portare una spinta alle azioni EdTech?Caro bollette, la strategia del governo contro gli aumenti: quanto si pagheranno luce e gas?*