Rimini, incendio alla stazione: due auto della Polfer date alle fiammeIl compagno la picchia da tre giorni, lei scappa e si rifugia in una bancaTorna a scuola la maestra sospesa per le preghiere in classe a Natale
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 458I giovani che soffrono di dipendenza dai social media sono quasi 100mila in Italia,VOL di cui i più giovani hanno una probabilità dieci volte maggiore di avere un’ansia sociale grave. Questo dicono i dati di una ricerca congiunta tra il Dipartimento Politiche Antidroga e l’Istituto Superiore di Sanità. Sono dati del tutto coerenti con gli allarmi sul drammatico peggioramento della salute mentale dei giovani che vengono lanciati sempre più spesso dalle scuole e dagli ospedali. I giovani che soffrono di dipendenza dai social media sono quasi 100mila in Italia, di cui i più giovani hanno una probabilità dieci volte maggiore di avere un’ansia sociale grave. Questo dicono i dati di una ricerca congiunta tra il Dipartimento Politiche Antidroga e l’Istituto Superiore di Sanità. Sono dati del tutto coerenti con gli allarmi sul drammatico peggioramento della salute mentale dei giovani che vengono lanciati sempre più spesso dalle scuole e dagli ospedali. Molti sostengono che a causare il malessere tra i giovani non è la dipendenza dai social media, ma è un malessere preesistente, mentre l’uso intensivo dei social media è semmai una conseguenza. La questione è stata posta chiaramente da Andrea Casadio su questo giornale. Ma una recente notizia già complica la questione: il distretto scolastico dello stato di Washington accusa le Big Tech, come Facebook e Instagram, di sfruttare i cervelli vulnerabili di milioni di giovani, causando in tal modo una crisi di salute mentale giovanile. La richiesta è di essere risarciti per i servizi sanitari aggiuntivi che le scuole devono organizzare per gli studenti, il cui costo sta ricadendo sui contribuenti. Dal punto di vista individuale, è ragionevole pensare che la dipendenza dai social media sia una conseguenza di problemi personali, famigliari o scolastici. Infatti, i social media sono solo un mezzo che può anche essere usato per scopi molto utili. Ma da un punto di vista sociale, l’uso generalizzato e intensivo dei social media, qual è oggi, può rendere più problematici i rapporti con gli altri, a causa del cyberbullying, dell’odio online, della continua competizione sociale. Può cioè far emergere problemi personali che altrimenti rimarrebbero latenti, e far aumentare così il numero dei giovani che dicono di star male. Da problema personale diventa un problema sociale, con conseguenze economiche che possono diventare rilevanti per i costi di cura dei disturbi mentali, e per le perdite future nella formazione educativa e professionale. A confermare questa dimensione sociale del problema, un recente studio pubblicato sull’American Economic Review dimostra che l’introduzione dei social media nei college intorno al 2005 determinò, negli anni successivi, un aumento del numero degli studenti con problemi di salute mentale. Questo risultato è robusto perché è ottenuto confrontando i college dove ancora non era possibile usare i social media con quelli in cui era stata introdotta questa possibilità, riproducendo così in ambito sociale la metodologia di indagine causale tipica della ricerca sperimentale. Non solo, ma altri studi che adottano una metodologia analoga per paesi come l’Inghilterra, la Germania, l’Italia e la Spagna raggiungono lo stesso risultato, e cioè che l’uso dei social media (o più in generale di Internet) causa la diffusione del malessere tra i giovani. Talvolta il malessere è misurato dal numero di diagnosi di disturbi mentali con cui i giovani sono stati dimessi dagli ospedali. Si tratta quindi di misure affidabili perché non soggettive e basate su grandi campioni. A questo risultato concorre la non-neutralità con cui sono costruiti i social media. Le Big Tech, infatti, li hanno costruiti con lo scopo di massimizzare il numero degli utilizzatori e il loro tempo trascorso sui social media. E non, quindi, di massimizzare il benessere delle persone. Anzi, allo scopo di fare profitti hanno sfruttato alcune ‘debolezze’ tipicamente umane, come quella di preferire le notizie che confermano le proprie convinzioni. Oppure quella di preferire un video momentaneamente divertente ad una informazione impegnativa ma utile per il futuro. Ma in tal modo si alimenta la polarizzazione delle opinioni a discapito dell’informazione scientifica e documentata. E si compromettono attività volte a costruire un futuro individuale e sociale migliore, come lo studio e la partecipazione democratica, che stanno alla base di un solido benessere individuale e sociale. Il problema del crescente malessere dei giovani andrebbe affrontato con più strumenti. Non soltanto con la cura individuale risalendo alle cause nella loro storia personale. E nemmeno basterebbe migliorare le condizioni del mercato del lavoro e quindi le prospettive future, essendo il malessere giovanile un fenomeno presente in paesi con condizioni assai diverse in quel mercato. Occorre anche contrastare il potere monopolistico che detengono le Big Tech su uno dei beni più importanti nella vita individuale e sociale: le modalità di comunicazione tra le persone. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMaurizio Pugnoeconomista Professore ordinario di Economia politica presso l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. Ha studiato a Cambridge, UK (M.Phil.) e a Londra (Birkbeck). Ha insegnato nelle università di Trento, Pisa, Milano e Napoli. Fa parte del World Well-being Panel. È autore di On the Foundations of Happiness in Economics (Routledge, 2016), e di Well-being and Growth in Advanced Economies (Routledge, 2022). Ha scritto su Menabò di EticaEconomia, Micromega e Psicologia Contemporanea.
La truffa via sms arriva con il messaggio "Gentile cliente, verifichi i suoi dati"Investito mentre attraversa la strada: morto bambino di 11 anni
Napoli, fugge all'alt e poi aggredisce i poliziotti: arrestato
Fiumicino, tentato rapimento di un bambino di 9 anni: è caccia all’uomoNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 442
Ada, morta da un mese ma nessuno la cerca: i vicini pensavano che la casa fosse vuotaLa Cassazione respinge il ricorso di Cosentino: dovrà scontare 10 anni
Torino, corsa senza vestiti nel parco dopo un esame: fermati tre studentiIncidente a Cortona, fuori strada con l'auto: ferite due minori
Messina Denaro, la maestra Laura Bonafede fa scena mutaNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 460Si schianta in moto contro un'auto: muore una ragazza di 18 anniMorte Barbara Capovani, un suo rene ha salvato un bambino
Julia Ituma: il mistero del telefono trovato vuoto dalla madre
Strage di Erba, il legale di Olindo e Rosa a Quarto Grado: "Mostrate ricostruzioni confessioni parziali"
Allerta meteo gialla giovedì 20 aprile 2023, piogge e temporali in Italia: a rischio quattro RegioniNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 452Calcio in lutto, morto l'ex presidente del Cagliari Tonino OrrùNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 460
Pantelleria, trovato morto carbonizzato in un furgone un uomo di 56 anniMamma del tiktoker uccisa a Napoli: occupata la casa della vicina indiziataNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 455Sospetto caso di aviaria a Napoli: allarme rientrato, è un ceppo influenzale già noto