L'ong Carter Center ha detto che le elezioni in Venezuela non si sono svolte in modo trasparente - Il PostEd Sheeran due volte al Letzigrund di Zurigo nel 2025C'è un'app che può prevedere i voli in ritardo | Wired Italia
Punti aura sui social, cosa sono e perché c'entra la filosofia | Wired ItaliaDa qualche mese è tornata alla ribalta mediatica la sindrome Nimby (Not In My BackYard/Non nel mio cortile),Campanella utilizzata in vario modo e in diversi contesti ma sempre per indicare le resistenze di comunità locali ad accettare nuovi impianti industriali nelle vicinanze del proprio cortile. È innegabile che posizioni di contrarietà a insediamenti pericolosi o indesiderati esistano, ma sarebbe importante usare criteri freddi per distinguere situazione da situazioni ed evitare di fare di tutta l’erba un fascio. Le comunità residenti in aree contaminate chiedono per prima cosa di conoscere lo stato dell’ambiente dove vivono e della propria salute, il rischio corrente e quello futuro, queste conoscenze sono basilari per poter affrontare in modo efficiente ed efficace il percorso di risanamento e reinsediamento dei territori. Da qualche mese è tornata alla ribalta mediatica la sindrome Nimby (Not In My Back Yard/Non nel mio cortile), è utilizzata in vario modo e in diversi contesti ma sempre per indicare le resistenze di comunità locali ad accettare nuovi impianti industriali nelle vicinanze del proprio cortile. Ne stanno facendo uso soggetti diversi, amministratori nazionali e locali, media della carta e dell’etere, fino a associazioni ambientaliste, sempre per indicare un ostacolo da superare, di fronte a nuovi impianti con tecnologie definite all’avanguardia e affidabili. Partendo da una catalogazione di comunità o gruppi definiti “sindromici” si svalorizzano e si relegano in un angolo, non si attiva un percorso di ascolto e quindi di comunicazione, si amplificano le distanze anziché ridurle. Curiosa situazione in epoca di esaltazione della resilienza. Certo, è innegabile che posizioni di contrarietà a insediamenti pericolosi o indesiderati esistano, ma sarebbe importante usare criteri freddi per distinguere situazione da situazioni ed evitare di fare di tutta l’erba un fascio. AmbienteCingolani: «I giovani del clima hanno ragione, ma ora anche Greta deve evolvere» Le domande Partiamo allora da quattro punti di riflessione sotto forma di domande: l’impianto o intervento che si sostiene susciti contrarietà di una. Certa comunità di cittadini appartiene ad una filiera provata oppure è innovativo? ovvero quanta esperienza è stata accumulata? L’area geografica di localizzazione è interessata da altri impianti e altre fonti di stress ambientale oppure è a basso impatto? La popolazione residente nell’area potenzialmente esposta a rischi (anche se bassi) è stata sottoposta nel tempo ad altri impatti ambientali e sanitari? Il nuovo progetto/intervento è stato sottoposto, o è in corso, una valutazione di impatto ambientale e sulla salute, che prevedono l’inchiesta pubblica? e ancora, nel caso di opere pubbliche, ci sono stati percorsi di dibattito pubblico? Pare evidente che secondo il tipo di risposta a queste domande sarà diversa la posizione delle comunità locali e emergeranno indicazioni preziose per affrontare con cognizione di causa un rapporto di comunicazione, per il quale l’uso della metafora della sindrome Nimby si rivelerà di scarso aiuto, o peggio sarà controproducente, mentre sarà da perseguire un approccio di cura del territorio, in linea con gli impegni presi per contrastare i cambiamenti climatici. Insomma, in situazioni con comunità esposte da anni a inquinamento, con stato di salute alterato, in attesa di bonifiche da lungo tempo, il ricorso al Nimby-pensiero è controproducente oltre che irrispettoso, ancor più se i nuovi interventi proposti sono poco conosciuti e non sono stati neanche valutari e spiegati. Chi ha svolto studi nelle aree inquinate e nei siti contaminati sa bene che le comunità locali chiedono per prima cosa di conoscere lo stato dell’ambiente dove vivono e della propria salute, il rischio corrente e quello futuro, non chiedono la luna ma informazioni che sono di competenza degli enti pubblici e che spesso esistono. Queste conoscenze sono basilari per poter affrontare in modo efficiente ed efficace il percorso di risanamento e reinsediamento dei territori. Scorciatoie e stereotipi non sono utili e allontanano il dialogo, che è cruciale oggi e lo sarà anche di più in fase post-pandemica a meno di prefigurare scenari distopici a minor tasso di democrazia. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFabrizio Bianchi Epidemiologo ambientale dell'Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, svolge dal 1979 attività di ricerca in epidemiologia occupazionale e ambientale, neuroepidemiologia, epidemiologia genetica e riproduttiva, statistica medica e per la sanità pubblica. E' docente a corsi e master presso varie università italiane. È autore di oltre 400 lavori scientifici, altrettante comunicazioni a congressi e numerosi interventi divulgativi su libri, riviste, radio e TV.
Sconto di una giornata per lo squalificato Marko MladjanRyanair è la compagnia che inquina di più in Europa
Iran, passo indietro sull'attacco? "Asset militari Usa nella regione", che succede – Il Tempo
Perché Elon Musk ha fatto di nuovo causa a OpenAI | Wired ItaliaLe migliori valigie per aereo che puoi portare in cabina come bagaglio a mano | Wired Italia
Saype questa volta omaggia chi presta soccorso ai migrantiLuna, se creassimo sul satellite un deposito della biodiversità? | Wired Italia
I pittogrammi olimpici raccontano delle storie - Il PostCase all'asta per pagare gli avvocati: Kevin Spacey è sul lastrico
10 libri up-lit da scoprire per ritrovare il buon umore | Wired ItaliaLa ragnatela di geometrie che fa dialogare l’arte e la storia del designBellinzona capitale «pop» con Giovanni MuciacciaBen Affleck e Matt Damon faranno un film su Hulk Hogan | Wired Italia
Carlo Tacchini e Gabriele Casadei hanno vinto l'argento olimpico nei 500 metri con la canoa biposto - Il Post
Le migliori pistole ad acqua per l’estate 2024 | Wired Italia
Il Pardo si prepara a un'edizione storica: «Maja Hoffmann entusiasta di partecipare»Il social network X ha fatto causa a un gruppo di inserzionisti che si erano organizzati per smettere di pubblicizzare i propri prodotti sulla piattaforma - Il PostIntelligenza artificiale, come impedire a X di usare i vostri post per addestrare Grok | Wired Italia«I guerrieri della notte», i 45 anni di una fiaba senza tempo
Due giornalisti di Al Jazeera sono stati uccisi in un attacco israeliano vicino alla casa di Ismail Haniyeh nella Striscia di Gaza - Il PostLa ragnatela di geometrie che fa dialogare l’arte e la storia del designGiona Ostinelli, da Vacallo a Los Angeles coltivando il sogno di un EmmyDal M5s a Forza Italia: il senatore Antonio Trevisi passa nel gruppo azzurro – Il Tempo