Mamma lascia la figlia di 3 anni sola a casa, il pianto della bimba allerta i vicini. «Sono stata via solo un'ora»Coltivare bene la terra, responsabilità di tutti«Volevo fare un aperitivo». Detenuto ai domiciliari evade per andare al bar: arrestato il 39enne
Così Alan Turing ci mise in guardia dagli inganni delle macchineI ragazzi Busto Arsizio in sella alle loro bici hanno percorso 500 km guidati dall’atleta paralimpico e mental coach 8 agosto - 12:59 - MILANO Tenacia,criptovalute coraggio ma soprattutto una carica di grande umanità, allo stato puro: se lo guardi negli occhi, puoi scorgere una luce che ti fa rendere conto che, se ci credi, se ci metti tutto te stesso, nello sport come nella vita, nulla è davvero impossibile. Anzi, ognuno di noi, a suo modo, può arrivare addirittura “Oltre l’Impossibile”, come ci racconta il nome della sua ultima incredibile missione, di un viaggio che solo la sua mente “poteva partorire”. Un’esperienza nella quale, come egli stesso ci racconta, sente di aver davvero portato tutto il suo essere, tutte le sue esperienze passate. Lui è l’atleta paralimpico Andrea Devicenzi, gladiatore di mille avventure, mental coach, che questa volta non si è solo messo in gioco in un’avventura a cui mai nessuno, prima di lui, aveva pensato, ma soprattutto ha deciso che non voleva, non poteva essere solo. Non questa volta. 10 studenti, 6 ragazzi e 4 ragazze, dell’Istituto Tosi di Busto Arsizio: dal 21 luglio al 2 agosto scorso, scelti e selezionati con cura per settimane, tra oltre 800 candidati, lo hanno accompagnato nella “sua seconda missione”, sportiva e di vita, in Islanda. La prima volta fu nel 2022, in una delle sue tante imprese: rieccola, allora, la “sua Islanda”, terra meravigliosa e selvaggia, che ti accoglie, ti abbraccia e ti insegna a non dare nulla per scontato, come ha avuto modo di definirla più volte lo stesso Andrea, nel corso delle giornate in cui ha incontrato gli studenti, il Preside e gli insegnanti di Busto Arsizio. Esserci stato da solo, però, in un percorso “one man” di 2200 chilometri, dove l’imprevisto, ogni giorno, era dietro l’angolo, in cui la capacità di “riprogrammare”, rispetto a quanto pianificato, preparando l’esperienza, si è dimostrata una abilità/competenza fondamentale, gli sono serviti non solo per sfidare, come fa da una vita, il suo corpo, e mettere per l’ennesima volta alla prova la sua mente e la sua resistenza di uomo e di atleta, ma anche per pianificare, gradualmente, che non sarebbe certo finita lì. Da mesi, Andrea Devicenzi, maturava l’idea “meravigliosamente folle”, di tornarci con 10 giovani studenti che, selezionati e allenati a dovere, preparati naturalmente per una missione in tutta sicurezza, ma non senza difficoltà e imprevisti, sarebbero stati i “suoi incredibili compagni di viaggio”. «Sin dal primo momento ho cercato di trasmettere a questi ragazzi il valore dello sport, quello sport che trasmette energia, quell’energia positiva che ti permette di pianificare nuove esperienze, che possono rappresentare punti di riferimento importanti nella crescita personale di ognuno di noi. Posso dire con certezza, oggi, alla fine di questo splendido viaggio, che questi splendidi ragazzi mi hanno sorpreso, in alcuni momenti mi hanno addirittura commosso, hanno davvero preso sul serio questa missione, hanno saputo divertirsi, certo ma dare anche tutto se stessi, hanno fortemente voluto mettersi alla prova, hanno “cementificato” i propri legami, sono stati in grado di mettersi a disposizione l’uno dell’altra, e alla fine sono loro che, in un certo senso, mi hanno guidato e preso per mano in un’esperienza che non dimenticherò e mai e che certamente è da ripetere». “Oltre l’Impossibile” nasce a seguito dell’incontro avvenuto nell’Aula Magna dell’Istituto Tosi di Busto Arsizio, come detto, con 800 giovani. «Ho prima di tutto, continua Andrea, presentato loro mia storia, e dopo aver dialogato con loro, in accordo con la Direzione dell’Istituto, ho proposto ai presenti, esteso poi a tutta la scuola, questa esperienza di dieci giorni al mio fianco in Islanda, su di un itinerario percorso interamente in bicicletta. Un’avventura sfidante in una terra magica e di natura incontaminata. Ispirazione e Motivazione sono stati i due ingredienti indispensabili per affrontare una prova così importante sul piano fisico ed emotivo. Ho cercato di trasmettere loro, dice sempre Andrea, le mie esperienze di sportivo, di allenatore e di motivatore. Ci siamo preparati a lungo, fisicamente e psicologicamente, prima di partire. Nulla è stato lasciato al caso». Andrea sin dall’inizio ha pensato proprio a tutto, trovando, però, nei ragazzi scelti, la forza per aggiungere, giorno dopo giorno, nuove idee e nuovi step da affrontare. I giovani sono stati accuratamente divisi in tre Team. Il primo si è occupato della partenza e del percorso, il secondo della descrizione dei luoghi, il terzo della gestione del campo base, della cena e della colazione. I tre gruppi si sono poi alternati durante l’avventura, svolgendo ciascuno per due volte ogni mansione. «Ci siamo incontrati più volte prima della partenza, non abbiamo mai smesso di guardarci negli occhi, di raccontarci, e non sono mancati, per ognuno di loro, sin dall’inizio, i “compiti a casa”. Un’avventura che, oggi posso dire con certezza, non è stata solo un’impresa sportiva di squadra, nella “madre terra” islandese, ognuno in sella alle proprie bici, ma un vero e proprio percorso formativo, prima, durante e dopo. Parti con un gruppo di sportivi come te, scopri i viaggi di Gazzetta Adventure e Tribala all'insegna dello sport e del divertimento nel mondo Leggi anche Nel mondo di Albert Gudmundsson: dai bagni in acqua ghiacciata al basket Credere all’impossibile? Con Andrea Devicenzi si può davvero. D’altronde, con un maestro d’eccezione, è anche un po’ più semplice. Basta pensare a quanta strada il motivatore, iron man e atleta Andrea Devicenzi ha fatto, da quando, a 18 anni, per un incidente d’auto, perse l’arto inferiore. Un incidente che avrebbe potuto fermare il 90% delle persone. Non certo lui. Di sfide, Andrea, ne ha vinte parecchie. Da quelle legate all’attività sportiva (dal ciclismo al Triathlon) alle avventure (Manali Lee, Islanda, Machu Picchu, i vari percorsi affrontati a piedi e in bici solo per citarne alcuni). Ce l’ha quasi sempre fatta. Dove non è arrivata la forza fisica, è arrivata la testa. A qualche sfida ha pure rinunciato, fa parte del gioco. Ma da tutto si impara qualcosa. Tutto può succedere e tutto può darci una lezione che è soprattutto di vita. Questo ha voluto, con tutto se stesso, insegnare ai ragazzi “l’eterno ragazzo” e sognatore Andrea Devicenzi: a credere in loro stessi e nelle loro possibilità, a non arrendersi, a metterci il massimo, ad usare muscoli, testa e cuore. E conoscendo Andrea non è finita certo qui. Itinerari: tutte le notizie Active: tutte le notizie Gazzetta dello Sport © RIPRODUZIONE RISERVATA
L'iperconnessione è una piaga sociale e ce ne stiamo accorgendoLonigo, donna travolta e uccisa nel cortile dal marito: l'ha investita per sbaglio facendo retromarcia col trattore
Chiesa in ascolto, verso la creazione di un "osservatorio" con le vittime di abusi
Martina De Ioannon contro tutti: le frecciatine a Lino Giuliano e la risposta di Raul Dumitras: «Le figure di mer*a sono eterne»Preghiera per un defunto: il rosario sta prendendo il posto del funerale?
Dopo undici mesi di guerra civile il Sudan è ridotto alla fameUccisa da proiettile vagante a Roma, il gip: “Da arrestati vera caccia”
Galline ovaiole al macello perché poco redditizie, gli ambientalisti le salvano: «Le abbiamo comprate per 3 euro l’una»Sparito da 5 giorni, ex dj viene trovato morto in soffitta: «Maurizio era malato da tempo, ma il caldo è stato fatale»
Ultimo sullo yacht a Napoli, fan lo raggiunge in alto mare a nuoto: «Mamma dice che sono pazzo ma non mi interessa». Il video è viraleAgricoltore spara a una bambina di 11 anni: «Pensavo fosse una volpe»Musica, standing ovation per l'Accademia Santa Sofia a El Jem in TunisiaCaldo e afa con 40°C all’ombra, Caronte infuoca l’Italia: ecco quando finisce
«Terremoti? Prevederli non è impossibile»: le scoperte dell'Università di Parma. Cosa è emerso
Il Congo tornerà ad uccidere: revocata la moratoria sulla pena di morte
A Porto Empedocle la preghiera per le vittime degli ultimi due naufragiIncendio con feriti a Marina di Pulsano, 23 anni dopo si ripete il disastroAncora un naufragio tra Malta e Lampedusa: 9 morti (e c'è una bimba)Vincenzo e Francesca, gli sposi in ospedale dal papà malato di Sla: il video è commovente
Meloni incontra Xi: «Cina essenziale per dinamiche internazionali»Suicidio assistito, la bara fai da te Sarco: con un pulsante «l'ossigeno sparisce in pochi secondi»Samele, sciabolate d'amore contro guerra e pregiudizioSui migranti serve «un progetto politico lungimirante»