File not found
analisi tecnica

Investito dalla sua stessa auto: morto 73enne

Noodles istantanei richiamati dal mercato, rischi per la saluteRoè Volciano, uomo morto in casa: trovato dai viciniTreviso, incidente tra moto e furgone: morto un 70enne

post image

Tentato suicidio a Bergamo: 22enne salvato dalla poliziaJulio Velasco e Paola Egonu a Parigi - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI Batti,analisi tecnica schiaccia, non fermarti. «Vincere è bello, ma non è obbligatorio. Qui e ora, il resto non conta. Non importa quello che è successo, importa quello che faremo adesso… ». Il mentalista vive di parole, cancella i ricordi, costruisce il futuro scandendo il presente: «Se sbagli, chi se ne frega: non pensarci, ricomincia». E poi: «Chi sogna troppo, di solito perde. Ha successo chi batte l’ansia, chi non guarda mai a quello che poteva essere e non è stato…». Le ragazze dell’Italvolley, certo. Dipende da loro, perché sono loro che giocano. Ma Julio Velasco le ha portate in cima alle Olimpiadi, ha spiegato come si fa. Ora possono salire sul tetto, manca solo un gradino.Slogan, esempio, cervello: l’uomo che ha vissuto tre volte ha marchiato a fuoco lo sport italiano. Ha forgiato la generazione dei fenomeni, se ne è andato, è tornato, ha cambiato maglie, discipline e ruoli, ha attraversato epoche e continenti. Ora, a 72 anni compiuti, il guru argentino naturalizzato a Zola Predosa e che ha l’Italia nelle vene, prova a vincere ancora. South Paris Arena 1, questo e l’indirizzo. Domani, ore 13, l’orario della finale. Stati Uniti, l’avversario. Per la prima volta nella storia, la pallavolo femminile azzurra accarezza la possibilità di una medaglia olimpica: l’argento è già certo, l’oro è la seconda opzione. Basta non nominarlo, non farsi accecare da suo colore. Non vuole Velasco che diventi un’ossessione. E’ la sua tattica, l’ha spiegata fin dall’inizio: « Basta con questo tabù dell'oro, vedremo se ci riusciremo. Ma una cosa voglio dirla: nello sport in generale si pensa troppo a quello che non si ha, e troppo poco a quello che invece si ha. E’ un difetto molto italiano guardare l’erba del vicino. E’ una filosofia di vita che non va. Godiamoci l’attimo, e diamo il massimo». E’ stata una vigilia lunghissima, iniziata già dal primo giorno a Parigi. Perché era chiaro, anche se non si poteva dire. Le donne della pallavolo erano quelle messe meglio, lo sport di squadra con maggiori possibilità tra i due qualificati, la formazione azzurra più forte tra le quattro sbarcate ai Giochi. Velasco ha dettato le regole d’ingaggio. Niente alloggio al Villaggio Olimpico, troppo scomodo per gli spostamenti, e nemmeno la partecipazione alla Cerimonia d'apertura per evitare di disperdere energie e pensieri a poco meno di 48 ore dalla prima partita. E poi allenamenti al mattino presto per imitare le condizioni della sfida d’esordio che si giocava all’ora di colazione.Lui sa quali corde toccare in questi appuntamenti. In un’altra vita ha trascinato l’Italia maschile in cima al mondo, sfiorando però solamente il titolo olimpico. Ad Atlanta nel '96 conquistò l'argento, e 28 anni dopo ci riprova con le donne. Che ha trovato sorprendenti. «Perché ascoltano, si fidano: se dico loro di fare una cosa, la fanno. Meglio degli uomini. Sono più concentrate. Ed è un privilegio lavorare con ragazze che sono vitali e allegre, che trasmettono quello che provano. É vero che i tempi cambiano, che cambia tutto, ma i giovani non sono diversi, il mondo è diverso e loro si adattano». Psicologo e condottiero, allenatore di nervi più che di schemi. In campo ha voluto eliminare il modo di chiamare la palla “mia”, e non è un dettaglio. «Qualcuna ancora lo fa, ma poco. Non c'è mia, siamo noi», spiega. Soprattutto ha recuperato in azzurro Paola Egonu, una delle più forti giocatrici della storia: personalità difficile, vittimismo facile, sensibilità enorme, potenza straripante. L’ha recuperata centellinandola in campo, facendola sentire determinate, senza per questo dover essere essenziale. Una del gruppo, sempre e comunque.A lei, a loro, ha insegnato a stare in partita, e non solo in campo. Lo fa da una vita, i suoi allievi sono diventati grandi imitandolo, molti oggi fanno il suo stesso lavoro sulle panchine del mondo: era l'Italia di Lucchetta, Bovolenta, Zorzi, Cantagalli, Giani, Bernardi e di tanti altri campioni. E’ stata probabilmente la squadra di pallavolo più forte del secolo. Due mondiali vinti, tre Europei, sette World League. Iniziando dal nulla, quando l’Italia delle schiacciate e delle battute era ai margini. Perse i Giochi, due volte. E il tarlo è rimasto. Ma quel viaggio ha trasformato la cultura dello sport italiano: Velasco ha guidato quel treno per sette anni (1989-1996) prima di cedere il volante. Ne hanno fatto anche un docufilm. «Si erano combinate diverse cose che non sempre si presentano contemporaneamente – ricorda oggi -. Il talento, la grande disponibilità al lavoro, l'umiltà, l’autostima. E condizioni di lavoro buone, non ci mancava niente. In quella nazionale c'era tutto. La squadra si rinnovava, entravano nuovi giocatori e io praticamente non ho dovuto fare niente, perché entravano in un meccanismo. Guardavano gli altri e andavano avanti quasi da soli. E’ stato un gruppo eccezionale, un momento eccezionale». E’ solo un attimo, guardare indietro è vietato dal regolamento. E quella è un’altra storia. «Dobbiamo pensare solo al qui e ora. La priorità stabilita è combattere l'ansia e dubbi, così faremo bene». La squadra lo segue, ripete le sue stesse parole, sembra ipnotizzata da questo signore bonario e carismatico allo stesso tempo che si inventò gli “occhi di tigre”, arricchendo il vocabolario della pallavolo con un’espressione che tutto lo sport ha poi copiato.Definirlo allenatore di pallavolo è riduttivo. Motivatore, meglio. Era e resta una delle persone più stimolanti in circolazione: lo comprese il calcio, quando volle farlo manager. La lazio prima, l’Inter poi: dalla panchina agli uffici della presidenza. Non finì bene, non era probabilmente il suo mestiere. O forse non era il calcio ad aver capito il mestiere di Velasco. Tempo fa si era auspicato il suo ingresso in politica, ma trattandosi di una buona idea non fu presa in considerazione. Poi le conferenze, professore di stimoli. A pagamento s’intende, il talento si paga. E lui è sensibile alla cattedra come al portafogli. Ma era impossibile che non tornasse. C’era una missione, guai a chiamarlo sogno. Quattro partite, quattro vittorie. Pulite, convincenti. C’è una medaglia che aspetta ora, un gruppo di donne forti da guidare oltre la rete. Senza pensare di essere favorite, nemmeno un attimo: «Non siamo scelti da Dio, nessuno lo è, dobbiamo guadagnarci le cose. Pensare punto per punto, giocare di squadra. Che è un metodo e non un imperativo etico. Giochiamo di squadra non per essere buoni ma perché è più efficiente, perché si rende di più. Perché rende meno soli nei momenti difficili». Basta, domani si gioca. Qui e ora, il resto non conta.

Catania, bambino provoca un incendio: morto un caneNapoli: protesta contro la Nato, scontri tra manifestanti e polizia

Terremoto a Certaldo: scossa di magnitudo 3.0

Decreto autovelox: cosa cambiaRoccella: "Grave tendenza alla denatalità in Italia"

Mistero nel Bresciano: corpi dissanguati trovati in un'abitazionePrimo risarcimento per Beniamino Zuncheddu: 30mila euro

Ragazza morta in Valle d'Aosta, il racconto di un testimone

Omicidio Willy, uno dei responsabili si sposa in carcereNapoli, chi è lo studente universitario aggredito a sprangate

Ryan Reynold
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 91Tragedia a Roma, morto 77enne alla guida di una motoFerrari si schianta a 200 km/h: in auto anche una fotomodella

criptovalute

  1. avatarModena, 3 donne vittime di aggressione: una di loro scaraventata a terraProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Modena, 3 donne vittime di aggressione: una di loro scaraventata a terraAllarme bomba in una scuola di Andria: l'avviso tramite un biglietto davanti all'istitutoLucca, incendio in una mansarda: due feritiFuga di gas durante la messa: 40 persone finiscono in ospedale

      1. avatarPapa Francesco rinuncia a leggere l'omelia nella domenica delle Palme: ecco i motivicriptovalute

        Padova, incendio nel capannone di un'azienda

  2. avatarCamilla Canepa e il vaccino Astrazeneca: "Regione Liguria e Cts responsabili della sua morte"VOL

    Previsioni meteo: ondata di calore in arrivoReggio Calabria: operaio 24enne ucciso a colpi di pistolaCielo giallo sopra alcune città italiane: motivazioni e rischiLucca, incidente sul lavoro: operaio cade all'interno di uno scavo e muore

  3. avatarNisseno, si schianta contro un carro attrezzi: morto 30enneanalisi tecnica

    Morto Gianluca Brioschi, il manager si trovava nella sua camera d'hotel in CinaTragedia nel Barese, operaio precipita dal balcone: morto 63ennePrimo risarcimento per Beniamino Zuncheddu: 30mila euroWilly Monteiro, Gabriele Bianchi dal carcere: "Qui comando io"

Brescia: bimbo di 4 anni investito da un'auto, è grave

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 88Napoli, malore davanti all'ospedale: morto un uomo*