File not found
BlackRock Italia

Governo Conte bis, la prima bozza del programma

Calenda si dimette dal Pd, la lettera di ZingarettiConte bis, le ultime trattative: mercoledì premier al QuirinaleElsa Fornero: "E' un bene che Salvini non sarà più al governo"

post image

Governo, la riforma mai nata del ministro Giovanni TriaAlba de Céspedes,investimenti Fabrizia Ramondino, Fausta Cialente, Paola Masino o Goliarda Sapienza a un certo punto del Novecento hanno parlato e hanno fatto parlare di sé, per poi finire inghiottite dal silenzio, in parte proprio per quello che avevano osato raccontare. L’espressione “dimenticare” significa perdere memoria di una cosa, ma quando questo verbo all’infinito si trasforma nel suo participio passato, ecco che la parola non smette di evocarmi una certa solitudine. Dimenticato è qualcosa o qualcuno che è stato messo da parte, chi è stato lasciato solo al margine perché diverso, isolato perché scomodo o inadeguato, perché irriducibile, indecifrabile, perché eccessivo (e dell’eccesso infatti tendiamo a disfarcene). Ho iniziato a riflettere su questo termine e sulle sue declinazioni da quando negli ultimi anni – complice la ribalta delle voci femminili in letteratura – sono tornati sugli scaffali delle librerie i romanzi di quelle che spesso vengono ancora definite come “scrittrici dimenticate”. Alba de Céspedes, Fabrizia Ramondino, Fausta Cialente, Paola Masino o Goliarda Sapienza a un certo punto del Novecento hanno parlato e hanno fatto parlare di sé, per poi finire inghiottite dal silenzio, in parte proprio per quello che avevano osato raccontare. Streghe sgradite A rifletterci bene, un dettaglio non trascurabile che accomuna queste scrittrici è il fatto di aver incarnato – ciascuna nel proprio tempo – il ruolo di streghe sgradite, Cassandre visionarie capaci di denunciare con sguardo fin troppo lucido le oppressioni della società patriarcale, e coraggiose abbastanza da farlo parlando di desiderio e di libertà. Le loro voci le ho conosciute tardi e in modo clandestino. Disordinata come una caccia al tesoro senza mappa, la mia ricerca non è cominciata da un canone, perché il canone non le aveva volute. Come molte lettrici e molti lettori prima di me, sono partita allora dalle biblioteche, da vecchie edizioni, volumi introvabili che mi rimandavano ad altri, storie sorelle così vicine eppure così lontane, che innescavano il paradosso di sentirmi parlare dal mio tempo pur conoscendo gli anni che mi separavano da quelle vite. Com’era stato possibile non averle incontrate prima? Due silenzi Scriveva Sandra Petrignani nella sua raccolta di interviste sulle Signore della scrittura che esistono due tipi di silenzio: uno è quello delle scrittrici stesse quando si presentano schive o scontrose, spaventate dal dire «qualcosa che non va», «qualcosa che può offendere qualcuno»; il caso più estremo è quello di Paola Masino, che dopo il travagliato processo di pubblicazione di Nascita e morte di una massaia, finalmente edito nel 1945, si era ritirata dalla scrittura perché le sembrava che non esistessero più lettori o lettrici a cui rivolgersi e dai quali essere compresa. Poi c’è il silenzio imposto dagli altri, una condizione che per lungo tempo abbiamo potuto constatare come reale e che parla di assenza dalle antologie, dagli spazi sui quotidiani e dal sistema intellettuale in generale. Mai come in questo caso dimenticare ha significato mettere da parte pagine audaci scritte da donne che hanno parlato troppo presto per il loro tempo ma delle cui riflessioni sono figli i nostri discorsi. Non è un caso che negli ultimi anni si sia sentita la necessità di allestire una vera e propria spedizione alla volta dei margini che servisse ad andare a riprendere quelle scrittrici non solo per rendere loro giustizia, ma anche per tornare a interrogarle sul mondo che stiamo abitando. CulturaNei taccuini di Goliarda Sapienza il segreto dell’arte della gioiaAlberto Riva Ai margini Parlando dal margine e del margine, le loro storie delicate e potenti mi hanno cambiato la vita, a volte sfidando il mio punto di vista, altre invece accogliendomi con tenerezza quando più ne avevo bisogno. Obbligata da quei racconti a cercare nuovi equilibri, la realtà è diventata un posto diverso, una sensazione che ho scoperto comune ad altre persone che pure si erano avventurate tra le stesse pagine. «Non mi sento una singola pazza, sola contro tutto» – confessava Carla Lonzi al compagno di una vita nell’opera che sancisce per sempre la fine della loro storia – «mi sento molto sola, ma con qualcosa di potenzialmente con me che è la coscienza del destino delle donne». Il destino delle donne Ed è proprio questo il punto. Il destino delle donne è stato storicamente un destino di oppressione. Raccontarlo e leggerne sono atti rivoluzionari ma anche il riconoscimento di una parte importante della nostra storia culturale e politica. Mi sono chiesta spesso cosa sarebbe cambiato se a scuola, accanto al piccolo Cosimo calviniano, che rifiuta la vita sulla terra e decide di vivere solo sugli alberi, avessi visto giustapposta la storia della piccola massaia di Masino che si rifiuta di uscire dal suo baule; se insieme allo stile viscerale e tragico della Cognizione del dolore di Gadda avessi studiato quello dell’Arte della gioia di Sapienza, ragionando sui tanti modi che ha la poesia di raccontarsi figlio o figlia. Sguardi diversi Un canone rigido come quello che abbiamo avuto finora è un castello di fantasmi con i quali risulta a volte difficile comunicare e che spesso ci fanno paura. Il mondo però è fatto di molteplicità di sguardi che non si escludono a vicenda ma che si confrontano: per questo motivo quando mi sono avvicinata alle scrittrici del Novecento sono stata investita dalla nostalgia di un canone che non ho mai avuto, un canone che mi avesse raccontato la storia della letteratura e delle nostre voci per come è stata davvero. Credo che una delle immagini più belle del Novecento sia la descrizione del cortile nelle prime pagine del romanzo Dalla parte di lei di Alba de Céspedes, pubblicato nel 1949. Ci torno spesso, perché è una delle ragioni per cui ho ripreso a scrivere dopo tanto tempo. Mentre leggiamo, la scrittrice ci conduce in uno spazio nascosto dove le donne si ritrovano nei loro gesti quotidiani, lontane dagli sguardi del mondo e dalle sue regole. Come in un collegio o in un reclusorio, tra loro tutte esiste una complicità fondata sul fatto di essere a conoscenza delle difficoltà delle altre. Eppure, libere nel loro isolamento, queste donne nel cortile riescono a mostrarsi veramente quali sono, spogliate di quella “gravosa commedia” che sono costrette a portare avanti sotto gli occhi di tutti. Ritornare oggi alla letteratura delle “scrittrici dimenticate” e riportarla al centro ci aiuta a fare un salto fuori da quel cortile e a partire da quel cortile per andare oltre, per arrivare a noi. E allora pure certi fantasmi ci sembreranno più vivi, più reali, perché messi davanti al racconto dei corpi, della libertà e del desiderio anche loro cominceranno a parlare con una voce nuova. CulturaMi racconto, dunque esisto. Riscoprire Ernaux e Sapienzafrancesca ferri© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediOlga Campofreda Olga Campofreda scrittrice

Il figlio di Alessandro Di Battista insultato in autogrillGoverno M5s-Pd, Conte vicino alla convocazione: l'indiscrezione

Grillo a Di Maio: "Dovrebbe prendersi un anno sabbatico"

Open Arms, Matteo Salvini risponde alla sindaca di BarcellonaGoverno M5S-PD? L'opinione della dissidente Elena Fattori

Ministra Bellanova attaccata sui social: "Il Pd è con lei"Commissario Ue, Italia chiede di rinviare la data di scadenza

Salvini replica a Roger Waters e cita una canzone dei Pink Floyd

Sondaggi elettorali di oggi, Lega in forte caloCrisi di Governo, Renzi e Di Maio scrivono sui social

Ryan Reynold
Governo Conte ministri: tutti i nomi del nuovo esecutivoM5s-Lega, Elisabetta Trenta avverte Luigi Di MaioGli insulti sessisti a Paola De Micheli da membro di CasaPound

trading a breve termine

  1. avatarNotizie di Politica italiana - Pag. 671Campanella

    Patuanelli (M5S): "Conte si adegui al voto di Rousseau"Governo Conte bis, Mattarella e il "lodo Mortati"Teresa Bellanova, chi è il nuovo Ministro dell'AgricolturaConte bis ministri, Mattarella: "Garanzie su 4 Ministeri chiave"

      1. avatarGiuseppe Conte vorrebbe diventare il "nuovo Prodi": il retroscenaBlackRock Italia

        Governo Pd-M5s, al Nazareno allestiti i tavoli per le trattative

  2. avatarGoverno, Conte rassegna le dimissioni e si dirige al QuirinaleProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Meloni si scaglia contro Grillo: "Cosa non si fa per la poltrona"Governo M5s-Pd, Zingaretti: i tre paletti per la trattativaCrisi di governo, Matteo Renzi contro il voto anticipatoGentiloni a Bruxelles, incontro con Ursula Von der Leyen

  3. avatarAccordo Pd-M5s, incontro tra Di Maio e Zingarettitrading a breve termine

    Governo, Emanuele Filiberto: "Bisogna lavorare per la patria"Conte bis, prosegue il totominsitri per il nuovo esecutivoIpotesi Conte bis, per Maria Elena Boschi è Zingaretti a decidereCrisi Governo, le smorfie di Salvini durante il discorso di Conte

Crisi di governo, Mattarella avverte Conte

Giorgia Meloni, lunedì in piazza con Matteo SalviniEmergenza medica su Open Arms, Matteo Salvini: "Una balla"*