Morsa dal cane, mamma di 4 figli perde le dita delle mani

Aereo si schianta contro un'auto negli Usa, morte tre personeCovid mondo, calo dei casi del 17%: Il bilancio dell'OmsTerremoto in Algeria di magnitudo 6.2: avvertito anche in Italia

Partorisce 3 gemelli con cesareo d'urgenza: mamma morta per emorragiaÈ stato risolto il mistero che avvolgeva una delle galassie più luminose del cosmo,Guglielmo così lontana che la sua luce ha impiegato circa 10 miliardi di anni per raggiungere la Terra: grazie alle osservazioni combinate del Very Large Telescope (Vlt) dello European Southern Observatory e del telescopio Alma, entrambi in Cile, si è scoperto che la causa dell’incredibile luminosità di questo oggetto sta nel gas che forma le stelle, che viene rapidamente convogliato verso il centro della galassia. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Astronomy e guidato dall’Istituto Max Planck per la Fisica Extraterrestre di Garching, in Germania, dimostra quindi che le galassie cosiddette‘iperluminose non si formano solo in seguito alla drammatica fusione con altre compagne. Allo studio ha partecipato l'Italia, con l’Istituto Nazionale di Astrofisica.I ricercatori guidati da Daizhong Liu hanno catturato la galassia PJ0116-24 in un’immagine che mostra il raro spettacolo del cosiddetto anello di Einstein, ossia il fenomeno della lente gravitazionale predetto appunto da Albert Einstein, grazie al quale l’immagine di una galassia distante viene distorta e amplificata dal campo gravitazionale di un’altra galassia intermedia più vicina, creando archi o anelli di luce. Gli astronomi sfruttano questo affascinante effetto per studiare oggetti lontanissimi, altrimenti invisibili con i telescopi da terra e dallo spazio.“L’effetto lente gravitazionale la rende un anello quasi perfetto”, commenta Filippo Mannucci dell’Osservatorio Inaf di Arcetri e tra gli autori dello studio. “Oggetti simili a questo hanno sempre mostrato la presenza dello scontro tra due galassie. Al contrario, PJ0116-24 sembra costituita da un disco stellare simile a quelli scoperti e studiati nell’universo locale – dice Mannucci – dimostrando che questo livello di luminosità e simili tassi di formazione stellare possono essere raggiunti anche senza fusioni”. Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Israele verso la riapertura, varato il green pass: cos'è e come funzionaHockey, tragedia: 19enne morto colpito alla testa dal disco

Elicottero militare precipitato a Cuba: cinque vittime

Facebook ha bloccato la condivisione delle notizie in AustraliaVaccino Covid-19, l’Ema valuta l’utilizzo di Sputnik V

Sydney, stuprata bambina di 7 anni alla scuola di danzaPatrick Zaki è solo il più eclatante attacco alla libertà di studio e di ricerca dell'Egitto

Naufragio nel fiume Congo: decine i morti, centinaia i dispersiCina, un anno fa moriva il medico che diede l'allarme a Wuhan