File not found
ETF

Il piano B di Grillo in risposta a Conte: Di Maio, Fico e Raggi al vertice del Movimento 5 Stelle

Notizie di Politica italiana - Pag. 326Notizie di Politica italiana - Pag. 318Dl elezioni, passa alla camera la prima fiducia con 458 voti favorevoli

post image

Turismo, Garavaglia: "Salveremo la stagione estiva con il pass vaccinale"Quale che sia l’esito del processo contro l’azienda,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Tutela dell'ambiente in Costituzione, cosa prevede il disegno di legge approvato in SenatoVaccino Covid, Draghi: "La campagna deve continuare ad accelerare anche in estate"

Vaccino Covid, Draghi: "La campagna deve continuare ad accelerare anche in estate"

Vaccino, Figliuolo: "Entro metà luglio 60% degli italiani sarà vaccinato"Nunzia De Girolamo, furto in casa a Benevento: rubati contanti, gioielli e due pistole

M5S, Casaleggio sostiene Grillo: “Conte vuole un'organizzazione sul modello dei partiti del Novecento”Chi è Andrea Benvenuti, avvocato e nuovo braccio destro di Conte

Mascherine all'aperto, De Luca: "Piccolo sacrificio per scongiurare rischi"

Palazzo Chigi, stop al blocco dei licenziamenti. Cartelle esattoriali rinviate al 31 agostoPalazzo Chigi, Elsa Fornero tornerà come consulente del Governo Draghi

Ryan Reynold
Coprifuoco alle 22, quando finisce? L'ipotesi tra fine maggio e inizio giugnoDdl Zan, Francesca Pascale: "Mi sbattezzo, questa Chiesa omofoba mi ha deluso"Covid, D'Incà: "Sotto soglia 100 morti al giorno, non succedeva da ottobre"

Economista Italiano

  1. avatarVaccino Covid-19, la richiesta delle Regioni: “Aiutare chi ha paura”ETF

    Funivia Stresa-Mottarone, il ministro delle Infrastrutture Giovannini: "Anomalie da un mese"Nuovo decreto a fine maggio? Gelmini: “Nuovo allentamento se i dati lo consentiranno”Salvini: “Il centrodestra non è diviso. Settimana prossima, i nomi per le Comunali”Sondaggi politici Swg 5 luglio 2021: la Lega torna primo partito, crolla il M5s sotto il 15%

    1. Covid, Letizia Moratti: "Andremo casa per casa per convincere gli over 60 a vaccinarsi"

      1. avatarCasellati, 124 voli di Stato in un anno "per evitare il Covid": scoppia la polemicaBlackRock Italia

        Elezioni Roma 2021, Enrico Michetti sarà il candidato sindaco del centrodestra: chi è

  2. avatarDi Maio apre su revisione del coprifuoco a metà maggio: "Ma non è un liberi tutti"analisi tecnica

    Covid, il forzista Roberto Occhiuto: “Stop al coprifuoco da metà maggio”Stefano Iannaccone, Autore a Notizie.itSantori: “Se la destra non sarà responsabile avremo morti e disoccupati”Green pass per accedere a bar, ristoranti e trasporti, Fontana: "Lombardia favorevole"

  3. avatarM5S, conferenza stampa di Conte: "Non mi presto a operazioni di facciata"ETF

    Sileri: "Utilizzare subito il green pass come in Francia per discoteche ed eventi"Coprifuoco alle 23, Draghi alla ricerca di un compromesso tra Lega e Speranza: l'indiscrezioneG7, Draghi: “La Cina è un’autocrazia, bisogna cooperare ma essere franchi”Sondaggi politici Swg 5 luglio 2021: la Lega torna primo partito, crolla il M5s sotto il 15%

M5s, Grillo ironizza su Conte: "Io sono il garante, non sono un co****ne"

Sileri: "Variante Delta diventerà dominante ma non torneranno mascherine all'aperto"Michele Santoro: "Enrico Letta faccia una piattaforma Berlinguer per il voto ai 16enni"*