File not found
trading a breve termine

Salvini contestato a La Spezia, cordone di agenti antisommossa

Salvini esce dal governo: i ministri leghisti pronti a seguirloDivorzio Berlusconi-Lario: Cassazione dice stop al maxi assegnoPiattaforma Rousseau, un iscritto denuncia irregolarità sul voto

post image

Michela Murgia attacca Salvini: standing ovation sui socialNuova tensione tra Europa e Berlino per la sentenza del Tribunale costituzionale federale dello scorso maggio. Per Bruxelles,Guglielmo che scrive una lettera al governo tedesco, è un atto necessario perché è stato violato un principio fondamentale dell’Unione europea La Commissione europea ha deciso di aprire una procedura d’infrazione contro la Germania per la sentenza del Tribunale costituzionale federale del maggio 2020 sui piani della Bce. Si tratta di una sentenza a suo modo storica, perché per la prima volta la Corte tedesca non solo ha considerato contrari ai trattati i piani della Bce, ma ritenne anche infondata la sentenza della Corte europea che, invece, stabiliva la loro piena compatibilità con il diritto europeo. Nello specifico si trattava di uno scontro tra le due Corti sull’interpretazione del diritto dell’Unione in casi particolari come gli atti ultra vires, vale a dire quelli realizzati dalle istituzioni senza una copertura dei trattati. Il Bundesverfassungsgericht ha concesso al governo federale il tempo per intervenire e, tramite un voto del parlamento tedesco, rispondere alle sue sollecitazioni e “sanare” la situazione, continuando così a partecipare ai piani della Bce. Le Corti nazionali hanno sempre chiarito di riservarsi comunque il diritto di verificare casi particolari. Nel caso di quella tedesca, anche in ragione del suo attivismo, i casi negli ultimi anni sono stati molteplici. La stessa categoria degli atti ultra vires sul piano europea è stata meglio precisata proprio dal dialogo tra la Corte del Lussemburgo e quella tedesca. La decisione della Commissione Adesso arriva la decisione della Commissione, formalizzata in una lettera inviata al governo tedesco, primo passo della procedura di infrazione e che potrebbe risolversi in un nulla di fatto o aprire uno scontro istituzionale molto forte, tra le istituzioni europee e all’interno di quelle tedesche. Come ha ribadito Christian Wigand, portavoce della commissione, in conferenza stampa: «Il diritto europeo ha prevalenza su quelli nazionali. Questo principio fondamentale è stato infranto dalla sentenza sul Pspp del Tribunale costituzionale federale che ha dichiarato tanto il Pspp quanto la sentenza della Corte di giustizia atti ultra vires». La lettera di notifica alla Germania è, dunque, secondo la Commissione, un passaggio obbligato. Tuttavia, al momento non è chiaro cosa si chieda al governo tedesco: la Commissione riconosce e rispetta l’indipendenza delle Corti nazionali e prende atto che la stessa Corte di Karlsruhe non ha dato seguito alle richieste esecutive avanzate dai ricorrenti, che ritenevano insufficiente la mozione approvata al Bundestag per rispondere alle richieste del Corte. Soluzione che invece Karlsruhe, ha considerato del tutto adeguata la soluzione. Si legge, però, nel comunicato della Commissione: «La sentenza del Tribunale costituzionale federale costituisce un serio precedente, sia per la futura prassi della stessa Corte costituzionale tedesca, sia per le corti ei tribunali supremi e costituzionali di altri Stati membri». Vale a dire, temuta è l’ipotesi che altre Corti costituzionali nazionali facciano lo stesso. Un conflitto inevitabile? La Commissione ha scelto, dunque, di interpretare radicalmente i principi e gli effetti della sentenza tedesca: il conflitto si sposta sul rapporto tra la Corte del Lussemburgo e quelle nazionali, ipotizzando che le seconde debbano accettare incondizionatamente le sentenze della prima. Qualcosa di molto complicato anche per la Corte costituzionale italiana: un simile rapporto è proprio di una federazione, cosa che l’Ue non è ancora (e non ci potrà arrivare tramite una procedura di infrazione). Ecco perché la decisione della Commissione potrebbe rivelarsi un azzardo ed essere l’inizio di uno scontro molto duro e la cui soluzione definitiva appare davvero complicata. Il governo tedesco certamente non potrà impegnarsi per le future sentenze del Bundesverfassungsgericht, a meno di non ipotizzare modifiche costituzionali. Adesso Berlino ha due mesi di tempo per rispondere. Quasi certamente ribadirà la piena e incondizionata adesione di tutte le istituzioni tedesche al principio del diritto dell’Unione ma non potrà negare il diritto che il Tribunale costituzionale federale si è ritagliato per verificare in determinati casi lo stesso giudizio della corte europea. In effetti, lo stesso primato del diritto dell’Ue è una conquista giurisprudenziale, frutto di un lungo “scontro” tra le Corti costituzionali, compresa quella italiana, e quella europea. È ragionevole, dunque, che la procedura avviata possa risolversi con un riconoscimento di tutte le parti nel primato, mai messo davvero in discussione. Sarà ancora il governo Merkel a dover rispondere ed è lecito attendersi questo esito. A quel punto la Commissione potrebbe dichiararsi soddisfatta e chiudere così la procedura, dimostrando attenzione al tema e severità nella valutazione per i comportamenti di tutti gli stati membri ma senza immaginare un’ulteriore radicalizzazione dello scontro. Oppure andare avanti: una tegola per il nuovo governo. Una soluzione più radicale che “limiti” normativamente l’azione del Tribunale costituzionale federale sarebbe certamente problematica. Inoltre, se la Commissione dovesse decidere di andare avanti, sarà la stessa Corte del Lussemburgo a doversi esprimere. Una circostanza che potrebbe aprire un nuovo capitolo dei rapporti tra le Corti in Europa. Un capitolo verosimilmente destinato a essere lungo. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediD'Aniello Fernando

Di Maio, la stoccata al Pd: "Pensano solo alle poltrone"Consultazioni Qurinale governo, tutte le dichiarazioni

Sanfilippo contro Salvini: parla l'ex compagna del senatore

Crisi di Governo, Beppe Grillo furioso: basta scalette e poltroneConte bis ministri, Mattarella: "Garanzie su 4 Ministeri chiave"

Consultazioni governo, il calendario del secondo turnoCrisi di governo, il post di Enrico Mentana sul "Mojito interruptus"

Di Maio chiede il Viminale: la reazione dei renziani

Chef Rubio contro Salvini: il tweet sui sondaggi politiciIl sindaco di Genova: "Affogavo i gatti e sterminerei tutti i cani"

Ryan Reynold
Salvini: "Inciucio M5S-PD era pronto. Ha vinto Renzi"Salvini: "Il nuovo governo? Poltrone, riciclati e poteri forti"Sgarbi sul governo Conte: voterò fiducia per vederli fallire

BlackRock

  1. avatarGoverno, Di Maio: patto con Pd sarà votato su RousseauEconomista Italiano

    Flavio Briatore scende in politica, nasce il Movimento del FareGoverno M5S-PD? L'opinione della dissidente Elena FattoriGianluigi Paragone: "Non voto la fiducia a un governo con il Pd"Salvini e i selfie di protesta, la mossa per evitare i contestatori

    1. Crisi di governo, il resoconto politico di questi ultimi 14 mesi

      ETF
      1. avatarFiducia al governo Conte bis: i numeri di Senato e CameraBlackRock

        Mario Monti: "Nuovo governo migliore del precedente"

        ETF
  2. avatarVittorio Feltri spiega come Salvini abbia preso la sconfittaProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Crisi di Governo, Beppe Grillo furioso: basta scalette e poltroneDi Maio positivo dopo il risultato su Rousseau: "Avanti 5 anni"Renzi, stoccata a Salvini: "Ora esce politicamente di scena"Padova, le dichiarazioni di Salvini alla festa della Lega

  3. avatarAccordo M5s-Pd, vertice notturno: oggi si vota su Rousseaucriptovalute

    Incontro Conte-Pd-M5s oggi a Palazzo ChigiGoverno Pd-M5s, Renzi e Boschi non ci sarannoElezioni anticipate: è scontro politico sui modi e sulla dataMarta Cartabia non sarà il nuovo premier: i motivi

Padova, le dichiarazioni di Salvini alla festa della Lega

Voto piattaforma Rousseau, i sondaggi di Notizie.itGentiloni commissario Ue, la scelta di Conte*