Vela, Desenzano capitale universitaria. Dal 6 al 9 giugno i mondiali | Gazzetta.itOrigano: varietà, benefici e tante virtù per organismo e pelle | Gazzetta.itParigi 24: L'appello di Don Patriciello ad Angela Carini: "Non salire su quel ring" - News Olimpiadi 2024 - Ansa.it
Tim, in Brasile salgono ricavi +7,2% ed Ebitda +8,2% - Notizie - Ansa.itLa ministra della Giustizia Marta Cartabia e il presidente Sergio Mattarella hanno scelto entrambi il silenzio sulla vicenda della loggia Ungheria. Il Csm rimane dunque solo a governare lo scontro tra toghe e isolato nel rispondere davanti all’opinione pubblica dello scandalo che mina alla credibilità della magistratura come corpo dello stato. Tutto,BlackRock Italia dell’attuale situazione, ha tratti inediti. Inusuale se non improprio è stato l’iter utilizzato dal magistrato milanese Paolo Storari. Altrettanto è stata anche la scelta di Davigo di comunicare solo informalmente. Improprio è anche citare l’unico precedente lontanamente paragonabile e risalente a quarant’anni fa, con riguardo alla P2. Nessun ministro è vicino al presidente della Repubblica Sergio Mattarella quanto la guardasigilli Marta Cartabia: misura ne è il perfetto coordinamento tra Quirinale e via Arenula rispetto al caso della presunta loggia segreta “Ungheria”. E la scelta è quella del silenzio. Nessuna dichiarazione, nessun comunicato ufficiale. Nemmeno a margine di un evento che ha portato entrambi dentro la sede del Consiglio superiore della magistratura, a una settimana dal terremoto giudiziario che ne ha certificato la crisi. Il caso ha voluto che proprio ieri palazzo dei Marescialli ospitasse la proiezione del docufilm sul magistrato Rosario Livatino, assassinato dalla mafia nel 1990 e che verrà beatificato il 9 maggio: presenti il plenum, il cardinale Gualtiero Bassetti, Mattarella e Cartabia. In questo clima sospeso – fuori dal Csm la bufera mediatico-giudiziaria, dentro nessun riferimento esplicito – l’unica velata allusione è risuonata nell’inciso finale di una frase del vicepresidente David Ermini: «La credibilità esterna della magistratura nel suo insieme ed in ciascuno dei suoi componenti è un valore essenziale in uno Stato democratico, oggi più di ieri». Il Csm rimane dunque solo a governare lo scontro tra toghe e isolato nel rispondere davanti all’opinione pubblica dello scandalo che mina alla credibilità della magistratura come corpo dello stato. Sullo sfondo, infine, rimane nodo che ha condizionato fino ad oggi la vicenda: la totale assenza di relazioni scritte, documenti e atti oltre ai verbali usciti dalla procura di Milano e messi nelle mani del consigliere Piercamillo Davigo. E’ stato lui a dire di aver «informato chi di dovere», ma c’è solo la sua parola. E in questo elenco figurerebbe anche il Colle, che sarebbe stato informato dell’esistenza della loggia e che ad oggi non ha smentito nè confermato la notizia. Nessuna interferenza La scelta del Quirinale, infatti, è netta e viene dettata alle agenzie, il giorno prima dell’evento al Csm: è essenziale il rispetto assoluto delle regole. Ogni ulteriore intervento si configurerebbe come una indebita interferenza nelle indagini in corso. Indagini che vedono impegnate ben quattro procure. La ministra Cartabia, invece, nei giorni scorsi ha fatto sapere di aver parlato al telefono con il procuratore generale di Cassazione Giovanni Salvi e di aver convenuto che l’azione disciplinare spetta al suo ufficio. Un passo indietro dell’esecutivo, nel rispetto delle prerogative di autonomia e indipendenza del terzo potere dello stato. Tutto, dell’attuale situazione, ha tratti inediti. Inusuale se non improprio è stato l’iter utilizzato dal magistrato milanese Paolo Storari, che ha consegnato i verbali della presunta loggia a un consigliere e non direttamente al vicepresidente del Csm. Altrettanto è stata anche la scelta di Davigo di comunicare solo informalmente senza lasciare traccia scritta di nulla di ciò che ha fatto con i documenti ricevuti. Entrambi i comportamenti potrebbero determinare conseguenze penali. Improprio è anche citare l’unico precedente lontanamente paragonabile e risalente a quarant’anni fa, con riguardo a un’altra loggia segreta. Quando i giudici istruttori di Milano Gherardo Colombo e Giuliano Turone trovano l’elenco dei nomi degli affiliati alla P2 si chiedono se l’affare non dovesse riguardare anche gli altri poteri dello stato e non solo la magistratura. Decidono così di informare il presidente della Repubblica, che è non solo il garante della Costituzione ma anche il presidente del Csm. «Non è una cosa semplice per due giudici istruttori parlare col capo dello Stato», ricorda Colombo nel suo libro Il vizio della memoria, così cercano un contatto per farsi ricevere. Scoprono però che il presidente Sandro Pertini non è in Italia ma in viaggio in Sudamerica, quindi decidono di rivolgersi al vertice dell’esecutivo, Arnaldo Forlani. I magistrati predispongono una lettera ufficiale, la fanno recapitare al presidente del consiglio e lo incontrano a palazzo Chigi per due volte, il 25 e il 30 marzo 1981. Non comunicano alcuna informazione coperta da segreto istruttorio ma allertano Forlani dell’esistenza di un’organizzazione segreta in grado di interferire sulle decisioni delle istituzioni pubbliche. Nessun passaggio di informazioni da più bocche, nessuna informalità che trasforma tutto in chiacchiericcio e lega le mani agli attori istituzionali. Nel silenzio del ministero della Giustizia e del Colle, si può solo rileggere la Costituzione, che all’articolo 31 fissa le modalità per lo scioglimento del Csm. E’ prerogativa del capo dello Stato, «qualora ne sia impossibile il funzionamento», sentiti i presidenti delle Camere e il Comitato di presidenza. Nessun inquilino del Quirinale è mai arrivato a tanto e una lettura formalistica considera questo non un atto politico, ma solo tecnico: il funzionamento è impossibile solo se manca il numero legale di consiglieri. È incerto allora come (e quando) si sbloccherà questo stallo all’americana tra organi istituzionali: tutti immobili e silenziosi, in un’attesa che è impossibile sapere a cosa preluda. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Pop corn Festival, premio Carrà ad 'Actos por partes' di Milan - Cinema - Ansa.itL'acqua del rubinetto è sicura: ecco cosa dicono gli esperti | Gazzetta.it
Perse negli aeroporti più di 36 milioni di valigie - News - Ansa.it
Marathon degli Stazzi 2023: date, percorso e partecipazione | Gazzetta.itMeloni posta video del viaggio in Cina, costruttivo e concreto rilancia i rapporti - Notizie - Ansa.it
vela: via alla Tre Golfi | Gazzetta.itTutto esaurito per il concerto pro Palestina 'Nessun dorma' - Cultura - Ansa.it
Largo alle stelle cadenti nel cielo d’agosto - Spazio e Astronomia - Ansa.itCibi ultraprocessati: ecco i 2 che fanno più male | Gazzetta.it
A Tirrenia al via la finale nazionale della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale | Gazzetta.itCorrado, 100 anni tra garbo e ironia e torna La Corrida - Tv - Ansa.itAbodi: 'Ceccon tra i 3-4 atleti che stimo di più' - News Olimpiadi 2024 - Ansa.itParalimpiadi: news, calendario e risultati | La Gazzetta dello Sport
Rogo nel Nuorese, 800 ettari in fumo, pesa la siccità i bacini sono pieni al 50% - Notizie - Ansa.it
Oblio oncologico, in Gazzetta Ufficiale il decreto sulla certificazione - Sanità - Ansa.it
Spediporto, chiunque vinca elezioni non fermi grandi opere - Blue Economy - Ansa.itSfruttava i migranti per lavorare nei campi, arrestato 39ennne - Notizie - Ansa.itvela: via alla Tre Golfi | Gazzetta.itA Sousse i carri del Carnevale di Aoussou, primo nel mondo arabo - Cultura - Ansa.it
Willie Mays morto, addio alla leggenda del baseball | Gazzetta.itAddio a Di Mauro, una vita per l'arte a Torino - Arte - Ansa.itRof al via con Bianca e Falliero nel nuovo Auditorium Scavolini - Musica - Ansa.itIn Tanzania: viaggio in bicicletta alle pendici del Kilimangiaro | Gazzetta.it