Sint Maarten, yatch da 10 milioni di dollari: incidente al portoVaccino AstraZeneca, stop in Australia da parte dell'UEEbola, morta una donna in Congo: attivato il protocollo
Covid, 90 volontari contagiati per studiare il virus: l'esperimentoLe attività nella scuola di Neve Shalom Wahat-al-Salam - Neve Shalom Wahat-al-Salam COMMENTA E CONDIVIDI A volte il sogno diventa realtà,Professore Campanella la speranza profezia. È successo, e continua a succedere, a Neve Shalom Wahat al-Salam, una sana follia capace di tenere insieme, abitanti della stessa terra, israeliani e palestinesi. A dispetto delle continue provocazioni politico-militari, malgrado l’ultima devastante crisi nata dall’attacco terroristico di Hamas cui è seguita la terribile risposta dello Stato ebraico. Non che l’orrore, la preoccupazione e la paura manchino, tutt’altro. Semplicemente gli abitanti del villaggio, posto tra Gerusalemme e Tel Aviv, credono che non esista alternativa al dialogo, che sia pace la parola finale da scrivere sui libri di storia che raccontano la regione. Attualmente in questa realtà nata nel 1972 dal coraggio e dalla passione di padre Bruno Hussar, vivono circa 300 persone distribuite in 80 famiglie, metà palestinesi e metà israeliane, che condividono ogni decisione e scelta del vivere comune.La scuola della paceUn programma tutt’altro che facile, da alimentare giorno per giorno. Per questo è nata la scuola della pace che guardando oltre i confini del villaggio si propone di formare alla cultura dell’incontro uomini e donne a partire dal loro vissuto, confidando poi che gli ex allievi, e succede spesso, siano motori del possibile cambiamento. È la famiglia, comunque, l’autentico cuore di quest’oasi, con un ruolo decisivo giocato dalle donne. Passa da loro molto del futuro della convivenza, della logica follia che alimenta una realtà unica nel suo genere. Una verità che vale in ogni campo, in particolare sul terreno educativo. Tra le perle di Neve Shalom Wahat al-Salam c’è infatti la scuola primaria dove sin da piccoli i bambini studiano allo stesso tempo in arabo e in ebraico imparando a conoscere e apprezzare le culture gli uni degli altri. Un piccolo seme di convivenza nuova che ha prodotto “repliche” in varie zone di Israele, Paese che invece prevede itinerari scolastici separati su base nazionale e religiosa.Il progetto“Ricostruire la fiducia”In questo ambito, ed è la campagna che Avvenire intende sostenere e a cui vi propone di contribuire, è nato il progetto, rivolto proprio alle madri, “Ricostruire la fiducia”, dopo l’attacco di Hamas e la reazione israeliana. Si tratta di affrontare le paure e le incomprensioni che gli ultimi terribili mesi hanno prodotto, rinnovando il processo di comprensione dell’altro, facendo emergere il buono che c’è anche in chi si potrebbe percepire come nemico. Non bisogna dimenticare, infatti, che circa i tre quarti dei bambini iscritti alla scuola primaria provengono da 19 diverse comunità: arabe, ebraiche, miste. Ecco allora il compito fondamentale delle madri da inserire sempre di più nel programma educativo, chiedendo loro di promuovere eventi, soprattutto sostenendo la loro capacità di alimentare la consapevolezza che anche all’ombra della guerra, il rispetto dell’altro è possibile.Incontri di dialogoLe attività previste dal progetto comprendono incontri di dialogo e discussione “facilitati” dal personale della Scuola per la pace e dagli insegnanti della scuola primaria, colloqui con psicologi e altri professionisti di salute mentale, visite al villaggio, attività binazionali per famiglie, maggiore coinvolgimento nelle attività scolastiche, lezioni comprese. Come a dire che la pace certo può crescere in un’aula scolastica ma per nascere e farsi largo ha sempre bisogno di un cuore di madre.Come partecipareI lettori di Avvenire potranno incoraggiare il progetto “Ricostruire la speranza”, sostenendo le attività della scuola elementare bilingue e binazionale di Neve Shalom Wahat al-Salam anche con un piccolo contributo ad Avvenire - La voce di chi non ha voce Banco Bpm Iban IT05Y0503401 741000000012201, causale Donne per la pace. Per le donazioni non è possibile fruire della detrazione in sede di dichiarazione dei redditi.Si ringrazia l’Associazione italiana Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam (www.oasidipace.org), che condivide gli ideali del Villaggio e ne sostiene i progetti.
Governo, Lagarde sta con Draghi: "Rilancerà economia italiana"Senegal: circa 750 pellicani sono morti a causa dell'influenza aviaria
Bucarest, incendio in un ospedale covid: 120 pazienti evacuati
Principino George obiettivo per un attentato: le intercettazioniDecine di studenti rapiti da uomini armati in Nigeria
Alexandria Ocasio-Cortez: "Vittima di violenza sessuale"Cina, una tempesta di sabbia e smog ha sepolto la Capitale
Principe Filippo in ospedale, migliorano le sue condizioniLa campagna vaccinale covid in Uk ispirata (anche) dal film Contagion
TikTok, dottore diventa star ma viene accusato di molestieIl principe Filippo ricoverato in ospedale: misura precauzionaleNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 728USA, Florida: distrutte accidentalmente 1.100 dosi di vaccino Pfizer
Tragedia in Nuova Zelanda: bambino decede dentro la lavatrice
Coronavirus, Oms: "Calano morti nel mondo"
Calciatore morto accoltellato, aveva cercato di sedare una rissaCanada, il burro non si scioglie più a temperatura ambienteBabysitter partorisce, getta il bambino mentre lavora in una casaScompare mentre gioca nel giardino di casa: mistero su bimba di 2 anni
Morto Ronald DeFeo Jr: nel 1974 sterminò la sua famigliaUSA, YouTuber filma "finta" rapita: colpito con arma da fuocoCovid, epidemia di variante sudafricana in Tirolo: 293 casiCina, una tempesta di sabbia e smog ha sepolto la Capitale