Ucraina, orrore a Manhush: "Fossa comune con 9 mila vittime di Mariupol"Rimane incastrato a testa in giù nella fossa settica: salvato dal cane dei viciniRussia, 40enne arrestato e multato perché indossava scarpe con i colori della bandiera ucraina
La lettera di Papa Francesco al Patriarca Kirill: “Porre fine al buio della guerra”L’Italia si è astenuta nel voto sulla risoluzione Onu che riconosce la Palestina come qualificata a diventare membro delle Nazioni Unite,Campanella ma tra gli studenti del nostro paese crescono l’organizzazione di forme di boicottaggio degli accordi tra atenei e Israele e le richieste di cessate il fuoco a Gaza. Dal 6 al 19 maggio manifestazioni per le strade e accampate nei cortili delle facoltà. Il precedente spagnolo: le proteste hanno portato cambi di rotta da parte dei rettoriL’assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato a grandissima maggioranza una risoluzione che riconosce la Palestina nel percorso del divenire, a pieno titolo, membro dell’Onu. A favore del testo delle Nazioni Unite hanno votato 143 paesi, in 9 hanno votato contro, mentre in 25 – tra cui l’Italia – si sono astenuti.Nonostante la scelta di voto dell'Italia, nelle università cresce l’organizzazione delle forme di boicottaggio agli accordi tra università italiane, Israele e industrie belliche, per chiedere un cessate il fuoco immediato in Palestina.Il Movimento giovani palestinesi Italia, insieme ai collettivi universitari, sta organizzando nelle settimane dal 6 al 19 maggio manifestazioni per le strade cittadine e accampate nei cortili delle università italiane, con il culmine nella giornata di ricordo della Nakba (l’esodo forzato palestinese del 1948) il 15 maggio.In alcune università, come in quelle di Milano, Brescia, Torino, Padova, Venezia, Bologna, Pisa, Firenze, Roma, Napoli e Palermo sono già state improntate delle accampate sul modello di protesta spagnolo, poi riprodotto negli Stati Uniti: ovvero l'occupazione con le tende dei cortili delle università per protestare contro le scelte delle università di avere rapporti e accordi con le università israeliane e con le industrie di guerra come Leonardo e con l'Eni. MondoDalla protesta alla proposta: gli studenti pro Palestina e la ricerca dell’equilibriogabriele segreMobilitazione globaleLa mobilitazione, non solo in Italia ma a livello mondiale, nasce in Cisgiordania da collettivi di studentesse e studenti palestinesi e poi arriva agli Stati Uniti, dove nelle scorse settimane ci sono state accampate nei campus universitari, dove gli agenti sono successivamente intervenuti con sgomberi e violenti arresti di docenti e attivisti, dopo l'occupazione di un edificio del campus dell’università Columbia University a New York.In tutto il mondo, dunque, la richiesta è quella di rescindere gli accordi bilaterali con le università israeliane e con le aziende che producono armi. Questa mobilitazione, in poche settimane, è giunta anche in Europa, a partire da Germania, Francia e Spagna, per poi giungere in Italia. Le richieste, da nord a sud dell’Italia, sono quelle di chiedere alle università italiane tramite la Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, di porre fine a tutti gli accordi universitari con atenei e aziende ubicate in Israele e il «boicottaggio totale del sistema accademico israeliano». MondoLa parodia dei manifestanti nei campus fa il gioco di TrumpMattia FerraresiPadovaNella città di Padova, dove dal 10 maggio studentesse e studenti hanno occupato il cortile del palazzo del Bo con le tende, si è scelto di arrivare al cuore della vita accademica padovana, come spiega a Domani Stella Salis del collettivo universitario Spina: «Abbiamo scelto di arrivare nel punto più simbolico che è lo spazio del palazzo Bo, in cui si svolge il Senato accademico. Per settimane questo posto è stato blindato, con portoni chiusi e lezioni sospese. Ogni volta che provavamo a indire un’assemblea o un’iniziativa venivamo respinti: la governance di questa università rifugge in tutti i modi possibili un confronto pubblico».Le mobilitazioni, in tutta Italia, per Salis, «sono frutto di tutte le realtà politiche universitarie della sinistra extraparlamentare e non solo, che si uniscono e si mettono a disposizione per amplificare la voce degli studenti e delle studentesse palestinesi, per chiedere ancora una volta il cessate il fuoco permanente e la fine degli accordi delle università con Israele».Il prossimo passo dell’accampata studentesca padovana è quello di arrivare alla data di martedì 14 maggio, giorno in cui si riunirà il Senato accademico, in cui presentare le diverse mozioni e appelli in tal senso. Si sono uniti alle richieste dei collettivi, con più di mille firme di sostegno, anche dottorandi, lavoratori tecnico amministrativi, docenti, precari e personale tecnico amministrativo. MondoCome una dirigente d’azienda, la rettrice della Columbia ha interrotto le parole con la forzaNadia UrbinatipolitologaIl precedente spagnoloUn precedente importante sulla questione università e accordi con Israele è accaduto in Spagna, dove la Conferenza dei rettori di 76 università spagnole, che sovrintende 50 università pubbliche e 26 private, ha annunciato la decisione di sospendere le collaborazioni con le università israeliane «che non hanno espresso un fermo impegno per la pace e il rispetto del diritto umano internazionale».La decisione, si legge, è avvenuta a seguito della consapevolezza di quelli che sono «i sentimenti dei nostri campus e la richiesta che si sta diffondendo da essi». La lettera dei rettori, inoltre, chiede in modo unitario il cessate il fuoco permanente e l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza; nel mentre le università spagnole si sono impegnate a «intensificare la ccooperazione con il sistema scientifico e di istruzione superiore palestinese e a espandere i programmi di cooperazione, volontariato e assistenza alla popolazione in fuga».La presa di posizione della Conferenza dei rettori delle università spagnole fa seguito alla decisione dell’università dei Paesi Baschi e dell’università di Barcellona del mese scorso, che avevano votato anch’esse la sospensione delle relazioni con Israele. ItaliaDalla Columbia alle nostre università, non reprimiamo le manifestazioni e il dissenso politicoFrancesco RamellasociologoL’enorme mobilitazione studentesca globale, dunque, ha effettivamente portato a rilevanti cambi di rotta nell’approccio delle università non solo sulla richiesta, più generale, del cessate il fuoco, ma anche per iniziare a mettere fine agli accordi con Israele.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFederica PennelliAutrice freelance. Si occupa di sanità, diritti, salute mentale e femminismi. Inizia a Radio Sherwood nel 2004 con la rassegna stampa e il giornale radio, poi a La Svolta. Co autrice del podcast "Cultdown" sul mondo della cultura durante la pandemia e autrice dell'inchiesta radiofonica sugli Opg "Ergastoli bianchi"
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 474Bimbo abusato, ucciso e gettato nel fiume: condannati madre, patrigno e un 14enne
Campidoglio Usa evacuato per minaccia aerea, ma era un team di paracadutisti
Presentatore TV Ucraina: "Non fate vedere i cartoni russi ai vostri figli"Zelensky: “Con le armi dell’Occidente avremmo già posto fine alla guerra”
Covid, studio choc demolisce il modello della Svezia: "Agli anziani morfina invece dell'ossigeno"Sparatoria a New York, chi è l'uomo ricercato per l'attentato a Brooklyn
Grosso incendio in un deposito di petrolio russo a Bryansk Regno Unito, uomini single si offrono di ospitare donne ucraine
Dramma a Nizza, prete e fedele accoltellati in chiesa da uno squilibratoGuerra in Ucraina, Zelensky: “Se UE non impone lo stop al gas russo, Putin non accetterà mai la pace”Inchiesta sui crimini di guerra in Ucraina, il ruolo del giudice italiano Rosario AitalaGuerra Russia-Ucraina: la Chiesa chiede una tregua a Putin e Zelensky per Pasqua
Pentagono: "Vogliamo la Russia indebolita, altri 700 mln di aiuti militari all'Ucraina"
Cognome per i figli, come funziona negli altri Paesi europei
Mezzi militari russi al confine con la Finlandia che si prepara a entrare nella NatoParla la madre di un marinaio del Moskva: “Morti in 40 e molti mutilati”Von Der Leyen: "Stop al petrolio russo, Putin deve pagare"Ucraina, Zelensky: "Nostri partner iniziano a capire di cosa abbiamo bisogno"
Frank James, CNN: arrestato il presunto responsabile della sparatoria nella metro di New YorkContenuti nocivi online, accordo fra Ue e Big tech e legge in arrivoGuerra Ucraina, cos'è il "fronte fantasma" al confine con la RussiaLa strategia dello zar, ecco cosa vuole fare davvero Vladimir Putin