Il video spot di Kim Jong-un sul lancio del nuovo missile nucleare Tempesta tropicale nelle Filippine: almeno 25 morti per frane e inondazioniIl bilancio della guerra in Ucraina a un mese dall'invasione russa
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 494Letteratura>Giuseppe Culicchia: "Ne 'Il tempo di vivere con te' racconto un terrorista al...Giuseppe Culicchia: "Ne 'Il tempo di vivere con te' racconto un terrorista al di là dei luoghi comuni""Il tempo di vivere con te" è una lunga lettera che Giuseppe Culicchia scrive al cugino Walter Alasia,Guglielmo brigatista rosso ucciso il 15 dicembre 1976. di Antonio Buozzi Pubblicato il 16 Marzo 2021 Condividi su Facebook Condividi su Twitter © Riproduzione riservataintervistaLibri#speakup-player{ margin: 0 !important; max-width: none !important;min-height: 85px !important; padding-bottom: 25px !important; padding-top: 10px!important;}#speakup-player:empty::after{ align-items: center; background-color:#fff; border-radius: 0.5rem; box-shadow: 0 12px 24px rgba(0, 0, 0, 0.12);font-family: sans-serif; content: 'Loading...'; display: flex !important;font-size: 13px; font-weight: bold; line-height: 1; justify-content: center;min-height: 50px; text-transform: uppercase;}#speakup-player:empty{ display:block;}I tempi della vita non sono quelli della scrittura, verrebbe da dire leggendo l’ultimo bellissimo libro di Giuseppe Culicchia, Il tempo di vivere con te (Mondadori, pagg. 168, euro 17) che riporta alla memoria uno dei più tragici eventi degli anni di piombo, l’uccisione del brigatista rosso Walter Alasia, cugino dello scrittore. Era il 15 dicembre 1976 e in una sparatoria presso l’abitazione dei genitori a Sesto San Giovanni Walter Alasia fece fuoco uccidendoli su Sergio Bazzega, maresciallo dell’antiterrorismo ed il vicequestore di Sesto San Giovanni Vittorio Padovani, per venire a sua volta ucciso nel tentativo di fuga.C’è un’anacronia persistente in questa vicenda che riporta a un passato che sembra in perfetta discontinuità con il presente. Intanto perché Giuseppe Culicchia aveva 9 anni di meno di Walter e quando muore, a 20 anni, era un undicenne che nutriva per il cugino quella venerazione e fascinazione che spesso i bambini dimostrano verso i ragazzi più grandi. Ma poi l’anacronia continua perché l’occasione per raccontare questa storia non sembra mai arrivare, quel «tempo di vivere con te» del titolo che richiama una delle canzoni più belle di Lucio Battisti di quegli anni, I giardini di marzo. E quando Culicchia lo dà alle stampe è il solo libro che poteva uscire dalla sua penna e dai suoi ricordi: un inevitabile e sofferto viaggio a ritroso nei territori dell’infanzia, alle estati di gioco e spensieratezza nella casa di Grosso Canavese dove Walter che lo raggiungeva d’estate.Non uno dei tantissimi memoir che oggi il mercato editoriale propina in abbondanza, ma il tentativo – mai compiuto – di capire nella maturità che cosa ha rappresentato quel fatto drammatico e, allo stesso tempo, un viaggio alle radici di quel dolore, che ha segnato la successiva produzione narrativa dello scrittore. Confessa Culicchia nelle pagine iniziali: “È per raccontare la tua storia che ho cominciato a scrivere, il giorno dopo la tua morte. È per questo che ho continuato a farlo in tutto questo tempo. Eccolo qua, il primo libro che avrei voluto scrivere”.«Doveva passare del tempo, perché serviva la distanza giusta dal momento in cui Walter è stato ucciso» esordisce Giuseppe Culicchia raggiunto telefonicamente da Affaritaliani. «Poi mi sono reso conto che era arrivato il momento di affrontare questa storia, perché c’era stato un processo di maturazione da parte mia e avevo ritrovato un equilibrio tra ricordi di bambino e l’adulto di oggi. Walter, in effetti, allora era per me era un adulto, anche se quando è morto aveva solo 20 anni. Ho cercato per anni di trovare il tono giusto, già le mie primissime pagine erano un tentativo di scrivere questa storia. Poi mi sono reso conto che l’unico modo che avevo per scriverla era rivolgermi a Walter con il tu, una lunga lettera che è poi diventata un libro. Come dice il titolo: è il mio modo per tornare a vivere con lui».Lei a un certo punto scrive: “E perché morire a vent’anni, Walter? Perché uccidere per poi venire ucciso? Non è vero che il tempo aiuta. Il tempo non guarisce le ferite. Il tempo è un grande bastardo, perché porta via tutto con sé. Tutto tranne l’amore. È per questo che il dolore non passa”. Forse nasce dall’amore l’esigenza di scrivere una storia rimasta sospesa?«Avevo la sensazione che fosse accaduto qualcosa di inspiegabile. Né io, né la mia famiglia potevamo sospettare che Walter fosse entrato nella lotta armata. Nel libro ho cercato non di giustificare, ma di capire perché un ragazzo avesse aderito alle Br e nel suo tragico epilogo con la polizia avesse sparato per primo. E l’unica risposta che sono riuscito a darmi è che sentiva profondamente l’ingiustizia. Quando c’è stata la bomba a Piazza Fontana Walter aveva 17 anni. C’era l’ipocrisia di chiamare eventi come questi “stragi di stato”. Walter era figlio di due operai nella città satellite di Sesto San Giovanni, la mamma messa in un reparto punitivo della APSA, gruppo Pirelli, perché aveva partecipato a una dimostrazione contro il cottimo, i valori della resistenza erano stati traditi… Gli anni di piombo rappresentano una continuazione a bassa intensità della guerra civile del 1943-45. Era figlio di due genitori comunisti e comunista anche lui, idealista illuso, sognatore, vedeva la rivoluzione dietro l’angolo. Ma l’Italia non è un paese da rivoluzioni…»C’è stata una intensa fioritura di narrativa e memorialistica sul terrorismo dalla seconda metà degli anni ’80. Ultimamente, una scrittrice esordiente anche lei torinese, Marta Baroni, con Città sommersa è stata candidata allo Strega. Come si colloca il suo libro in questo filone?«Credo che il mio sia un libro diverso da quanto letto fin qui. Mi interessava raccontare le persone al di là degli schematismi, i luoghi comuni. Il terrorista è semplicemente visto come un mostro, a me interessava provare a raccontare chi era davvero Walter, la sua figura che è stata totalmente dimenticata. Al di là della memorialistica dell’epoca e delle vittime, come Mario Calabresi o Benedetta Tobagi, volevo fra emergere anche il dolore vissuto da chi era contro lo Stato, la visione dalla parte degli sconfitti. Perché c’è stato anche quel dolore. Sono stati anni pieni di oscurità, di buchi neri, di misteri, su tutti il caso Moro, buco nero nella storia della repubblica, poi Ustica, Falcone e Borsellino…»Forse l’Italia perde la sua innocenza con le stragi, chiamate appunto “di stato”, come piazza Fontana… «L’Italia non perde l’innocenza con piazza Fontana: non c’è mai stata. È un paese che non vuole guardarsi allo specchio perché ci si sono verità indicibili. Pasolini diceva che si fa fatica a spiegarlo a un adolescente. Per le nuove generazioni i terroristi sono l’Isis, i fondamentalisti islamici. Non possono concepire che ci siano mandanti oscuri dietro le stragi».Che cosa ci insegna ancora oggi la storia degli anni 70 e di personaggi come Walter Alasia? «In occasione della prima presentazione online del libro una libraia era rimasta colpita dal fatto che Alasia era un ragazzo di 20 anni che voleva cambiare il mondo: oggi è inconcepibile. Ma quegli anni ci hanno anche insegnato che con la violenza non lo si cambia».Articoli correlatiinLetteraturaGiornata Mondiale della poesia 2020: ricorrenza e curiositàinLetteraturaCome raggiungere gli Harry Potter Studios da Londra: le informazioniinLetteraturaDove acquistare libri scolastici usati: i siti più affidabiliinLetteraturaLetture estive: le migliori consigliate da ObamainLetteraturaNovità libri 2019: i migliori su amazoninLetteraturaNovità libri 2018: i migliori su amazon
Negli Usa è boom di casi Omicron 2 ma Fauci non crede in un impennataDramma in MotoGP, agente di polizia schiacciato da un TIR durante le operazioni di trasferimento
Inghilterra, si sveglia dal coma per Covid e scopre che la moglie è morta
Russia, fonte FSB: “Possibile golpe dell’intelligence contro Putin”Il generale Usa: “La guerra in Ucraina potrebbe diventare mondiale”
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 505Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 500
L’allarme di Sokov sulle armi atomiche di Putin e sulla base italiana di AvianoGuerra in Ucraina, catturata cecchina russa: ha ucciso decine di persone
Finlandia e ingresso nella NATO: il Governo di Helsinki prepara le procedure per l’adesioneGuerra in Ucraina, colloquio Putin-Macron: “No a corridoi umanitari a Mariupol in questa fase”Bucha, il racconto del fotografo: "L'odore dei cadaveri non se ne va"USA, sparatoria in una scuola della contea di Greenville: ferito uno studente
La Russia ha approvato le sepolture in massa poco prima dell'inizio della guerra: il motivo
Biden firma la legge sullo stop al commercio ed alle importazioni di energia dalla Russia
Washington, la Polizia trova 5 feti nella casa dell'attivista anti-aborto Lauren HandyDalla Russia con amore: la missione anti-covid all'Italia è costata oltre tre milioni di euroUcraina, la moglie di Zelensky ha scritto a Papa FrancescoJen Psaki lascia la Casa Bianca: la portavoce di Biden si sposta alla Msnbc con un suo programma tv
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 509Il report sulle armi nucleari della Russia: ne ha quasi 5000 utilizzabiliPatrick Zaki: “In Egitto, troppe persone in carcere per reati di opinione”La lettera scritta dai militari ucraini con il loro sangue