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Tagliata una tradizione: i coltellini del Pardo non rappresentano il poster ufficialeCecilia Legar Andrea è un bambino italiano che finge ogni giorno di dimenticare le matite e i quaderni dinanzi alle maestre. Non lo fa per cattiveria,BlackRock Italia ma perché quelle cose non le ha: i genitori non riescono a sostenere le spese per il meteriale scolastico e il suo non è l'unico caso. Infatti, nel Bel Paese, sono almeno 2 su 8 i bambini che affrontano l'anno scolastico senza i libri di testo a causa delle difficoltà economiche in famiglia.«I miei genitori non hanno soldi per i miei libri scolastici»: la storia di AndreaTra bolletta del gas, mutuo, le rate dell'auto e gli alimenti, molte famiglie si ritrovano senza denaro quando arriva il momento di comprare biro, carta e pennarelli per i figli in età scolare. È questa, infatti, la spesa che diventa "non più essenziale" se l'alternativa è restare senza acqua calda ed elettricità, come succede a Andrea. Lui è un ragazzino di 11 anni, ha appena concluso la prima media e vive a Milano. Va a scuola senza pastelli e fogli, fingendo di averli dimenticati, ma la verità è un'altra.Andrea è il primogenito, poi ci sono altri 3 fratellini di 2, 6 e 9 anni. I genitori, a seguito dei vari rincari, fanno fatica a sostenere le spese scolastiche. In effetti, un album da disegno di soli 10 fogli è arrivato a costare anche 8 euro. Affrontare tale costo, aggiunto a quello dei libri, delle matite e di ogni altro prodotto richiesto dall'istituto, moltiplicato poi per i 4 figli, è diventato insostenibile per il nucleo famigliare di Andrea. Il bambino conosce le condizioni economiche in cui versa la sua famiglia e ne è imbarazzato, dunque, davanti agli insegnanti, preferisce far finta di essere smemorato ed aver dimenticato tutto a casa. Il bambino si confida con un centro educativo, ed è così che gli operatori intervengono«Nonostante la “Dote scuola”, che è riuscita a tamponare solo in parte le esigenze dell’inizio d’anno scolastico - spiega La Stampa - dopo pochi mesi, le difficoltà erano già venute a galla. E così Andrea ha pensato che mentire per "prendere tempo" fosse una buona soluzione. «Tanti compagni non ricordano di portare la colla, i pastelli. Così anche io ho finto di essere smemorato: ho detto di aver dimenticato l’album, la professoressa non sa che non ce l’ho proprio. Ma era troppo difficile dirle la verità, mi vergognavo. Ho mentito ma mi sembrava che tutti sapessero», confida alle educatrici dello Spazio Libellula, dell’omonima Fondazione a Milano, che frequenta da circa un anno per le attività di potenziamento didattico». Andrea ha dimostrato anche una profonda maturità chiedendo alla sua educatrice come possa tirarsi fuori dalla situazione: «Oggi ho detto di aver lasciato l’album a casa, ma come farò domani?», ha domandato. La famiglia di questo coraggioso 11enne è monoreddito, come tante altre in Italia: lavora solo il padre in quanto la mamma, che faceva la cameriera, ha perso il lavoro nel giro dei primi mesi del lockdown. Una volta che la donna si è accorta che lavorare part time non aveva alcun senso (dato che significava dare l'intero stipendio percepito all'asilo nido privato perché si prendesse cura del figlio più piccolo), ha deciso di non lavorare più e stare a casa con i bambini. Il marito, però, è un operaio che non riesce a far fronte al carovita dell'ultimo anno.Secondo le educatrici, il problema è che la mancanza di materiale scolastico ha spinto Andrea, solitamente molto interessato alle lezioni, a non partecipare più con lo stesso entusiasmo. E, in generale, il ragazzino sembra triste e il suo rendimento non è più lo stesso. Spazio Libellula, quindi, ha contattato la coppia a seguito delle rivelazioni di Andrea e, dopo un grande momento di imbarazzo, la mamma e il papà hanno ammesso di avere disagi anche con il figlio di 9 anni, che fa le elementari: «Lì i libri di testo vengono forniti dalla scuola - riferisce ancora La Stampa - ma a diventare di difficile gestione è la narrativa da leggere a casa, durante le vacanze».I dati spaventosi sulla povertà educativa in ItaliaVista la situazione di questo nucleo famigliare, la struttura milanese ha deciso di regalare ad Andrea e ai suoi fratellini del materiale per il nuovo anno scolastico e la vicenda ha avuto un lieto fine, almeno per ora. Ma i problemi economici colpiscono sempre più le mamme e i papà: «Secondo i dati di Save the Children, quasi un adolescente su quattro, il 23,9%, inizia l’anno scolastico senza aver potuto acquistare tutti i libri e il materiale scolastico, 1 adolescente su 10 vive in condizioni di grave deprivazione materiale e più di 1 ragazzo su 4 che vive in questa condizione pensa che non riuscirà a finire la scuola e sarà costretto ad andare a lavorare. Le gite scolastiche sono un obiettivo irraggiungibile per il 24% degli studenti, così come i corsi di lingua per il 17,4%», si legge sul quotidiano, che delinea una situazione spaventosa.Fondazione Libellula, introducendo dei kit scolastici gratuiti da distribuire a bambini e ragazzi provenienti da condizioni di disagio, spera di andare incontro a più nuclei famigliari possibili, affinché siano sempre meno gli alunni costretti a fingere di essere smemorati. Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Agosto 2024, 15:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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