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OpenAI ha sciolto il team dedicato ai rischi dell'IAA Londra i gallesi reggono 50 minuti,Professore Campanella poi cedono 41-13 ai campioni del mondo che sfruttano le tante assenze per sperimentare. Tutto facile per gli inglesi, che battono 52-17 il Giappone Francesco Palma 22 giugno - 17:14 - MILANO Continua la crisi del Galles, ancora a secco di vittorie quest’anno e costretto da un Sudafrica rimaneggiato alla settima sconfitta consecutiva, dopo le 5 del Sei Nazioni e quella dei quarti di finale del Mondiale 2023. Gli Springboks scendono in campo a Twickenham senza i giocatori del campionato francese (tra cui capitan Kolisi), senza quelli dei Bulls (la miglior squadra sudafricana, impegnata nella finale di URC) e senza gli infortunati Kolbe, Am e Willemse, ma passano contro un Galles volenteroso ma ancora alla ricerca di un’identità. Una buona difesa e poco più per i gallesi, bravi a sfruttare i 20 minuti di black-out del Sudafrica per poi crollare nella ripresa. Da adesso gli Springboks prepareranno la grande doppia sfida con l’Irlanda, che di fatto deciderà la regina del rugby mondiale, mentre il Galles è atteso da due partite tra nobili decadute contro l’Australia. Nella mattinata italiana tutto facile per l’Inghilterra, che a Tokyo batte il Giappone 52-17 ed è già proiettata ai due match in casa degli All Blacks il 6 e il 13 luglio. il match di londra— Il Sudafrica ci mette solo 3 minuti a sbloccare il punteggio: Fassi apre la strada a Kriel, che scambia con Mapimpi e poi vola a schiacciare la prima meta del match. Hendrikse stavolta è preciso anche con i piedi e firma il 7-0. Il Galles non cerca magie, attacca per linee dirette e prova a sfruttare ogni spiraglio lasciato dai sudafricani, che al 7’ concedono a Costelow il calcio del 7-3. Il Sudafrica non fa una piega e torna a spingere: Evan Ross apre in due la difesa gallese a metà campo e punta al centro dei pali correndo più dei trequarti, pur essendo una terza linea. I gallesi lo fermano a un metro dalla linea di meta, ma Rio Dyer è costretto a intervenire in fuorigioco, prendendosi il giallo e lasciando i suoi in inferiorità numerica. Peggio di così sembra non poter andare, e invece la maul gallese cede di schianto all’avanzata sudafricana, Wainwright fa crollare tutto e si prende un altro giallo, con tanto di meta tecnica. Nonostante la doppia superiorità numerica il Sudafrica non affonda il colpo, e al 30’ addirittura rimane a sua volta in 14: sugli sviluppi di una presa aerea Fassi alza troppo la gamba e colpisce Plumtree sulla spalla, l’arbitro estrae il giallo e il Galles accorcia subito le distanze con Lake che arriva per primo su un pallone vagante, anticipa Marx e schiaccia. Costelow trasforma e poi al 35’ mette dentro il piazzato del 14-13, che chiude un primo tempo in cui gli Springboks sembravano padroni del campo, prima di un calo di concentrazione – e di un’ingenuità di Fassi - che poteva costare cara. Dopo aver regalato all’avversario gli 20 minuti del primo tempo il Sudafrica torna in campo con tutt’altro spirito: De Klerk spinge sull’acceleratore e aumenta vistosamente il ritmo, e dopo 2 minuti di gioco è di nuovo una combinazione tra Kriel e Mapimpi a consentire a quest’ultimo di marcare la terza meta, con trasformazione di Hendrikse. Al 45’ arriva anche il classico pit-stop del Sudafrica, che mette dentro Mampimpi e Malherbe per Marx e Koch: la mischia – che nel finale di primo tempo aveva sofferto – riprende vigore e guadagna il calcio del 24-13, a firma di Hendrikse. La partita scivola nelle mani del Sudafrica: Du Toit, Smith Malherbe caricano senza soluzione di continuità, al 53’ Ross arriva a un passo dalla linea di meta ma viene tenuto alto. Il Galles tiene in difesa ma di fatto non ha occasioni per riaprire la partita: tanto possesso ma pochissimi ingressi nei 22 degli Springboks, che allungano ancora con un piazzato da oltre metà campo dell’esordiente Mngomezulu e al 69’ chiudono la questione: solita maul avanzante e Mbonambi schiaccia per il 34-13. Nel finale c’è gloria anche per un altro esordiente: Edwill van der Merwe, che trova una grande imbucata in mezzo al campo, resiste al ritorno di Winnett e Beetham e schiaccia in mezzo ai pali: finisce 41-13, con il Sudafrica che vince nettamente nonostante un primo tempo in chiaroscuro. il match di tokyo— Partita senza storia a Tokyo, dove il Giappone di Eddie Jones (che schiera 8 esordienti) non regge l’urto contro un’Inghilterra che chiude la questione nella prima mezz’ora e vince 52-17. Lee porta avanti i padroni di casa al piede, la squadra di Borthwick risponde con la meta di Cunningham-South, poi si scatena Marcus Smith che prima segna in prima persona dopo una splendida serpentina, poi ispira le due mete successive di Feyi-Waboso e Slade: 26-3 all’intervallo. Nella ripresa segnano Mitchell, Earl, Randal, poi con una reazione d’orgoglio il Giappone risponde con 2 mete in 3 minuti, firmate da Nezuka e Yamasawa. Nel finale l’Inghilterra resta in 14 per l’espulsione di Ewels dopo un intervento pericoloso su Leitch, ma a tempo scaduto trova comunque la meta del 52-17 definitivo con Underhill. Rugby: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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