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Scorta per Roberto Sergio dopo la presa di posizione a favore di IsraeleIlaria Salis Campanellaha ottenuto un seggio per Avs al Parlamento europeo - Fotogramma COMMENTA E CONDIVIDI Il sistema elettorale con le preferenze, come quello adottato per l’elezione dgli eurodeputati, esalta naturalmente quelle che in politica si chiamano “macchine da voto”. Si tratta di leader o amministratori locali particolarmente popolari, Ma il voto europeo premia anche il voto d’opinione, quindi non mancano le affermazioni di candidati indipendenti o esterni alla politica. Un caso di scuola è il generale Roberto Vannacci, sul quale Matteo Salvini ha puntato tutte le fiches della Lega, che ha raccolto oltre 500mila consensi personali nelle cinque circoscrizioni (cioè tutte) in cui il suo nome figurava in lista. Notevoli anche le 283mila preferenze collezionate da Cecilia Strada, già presidente di Emergency e figlia del fondatore Gino, candidata dal Pd nel Nord-Ovest, che le hanno permesso di arrivare davanti al popolare sindaco uscente di Bergamo Giorgio Gori (210mila consensi personali). Bene anche la giornalista ed ex presidente della Rai Lucia Annunziata, che ha preso oltre 241mila voti con il Pd nella circoscrizione Meridionale. Da segnalare anche l’ottima affermazione di Domenico “Mimmo” Lucano, che dopo le traversie giudiziarie legate alle sue politica di accoglienza nei confronti dei migranti può tornare a sorridere: diventa eurodeputato con Alleanza Verdi Sinistra (primo del partito nel Meridione con più di 76mila preferenze) e c ontemporaneamente viene rieletto sindaco di Riace (Reggio Calabria).E veniamo alle “macchine da voti”, cominciando inevitabilmente dalla donna dei record, la premier Giorgia Meloni, che guidava Fratelli d’Italia in tutte le circoscrizioni: 2 milioni e 400mila preferenze complessive per lei, che ovviamente non andrà a Strasburgo ma ha portato tanta acqua al mulino del suo partito, staccando gli altri suoi candidati. Al Nord-Ovest, per esepio, Meloni ha ha ottenuto 623.684 suffragi; il secondo di Fdi, Carlo Fidanza, 50.751.Altra prestazione ragguardevole è quella sindaco uscente di Bari, Antonio Decaro del Pd , che nella sola circoscrizione Meridionale ha raccolto quasi al mezzo milione di consensi. Bene anche la segretaria Elly Schlein con 220mila preferenze circa nelle due circoscrizioni in cui si è candidata: il Centro e le Isole. In generale, tuttavia, tra i dem i candidati della minoranza interna (l’area riformista di Lorenzo Guerini e Stefano Bonaccini) vanno meglio, a partire dallo stesso governatore uscente dell’Emilia Romagna Bonaccini (389.284 voti personali), il già citato Giorgio Gori, il sindaco uscente di Firenze Dario Nardella (106mila), quello di Pesaro Matteo Ricci (92mila), l’ex presidente del Lazio Nicola Zingaretti (a un soffio dalle 100mila preferenze) fino a Peppino Lupo nelle Isole (circa 50mila), secondo dietro la capolista Schlein. Molto bene al Sud, subito dopo Decaro e Annunziata, Raffaele “Lello” Topo (127mila), vicino al governatore della Campania Vincenzo De Luca, e la riformista Giuseppina “Pina” Picierno (121mila). E dopo un lunghissimo testa a testa - dovuto dal malfunzionamento del sistema digitale di inserimento delle preferenze a Roma - al Centro l’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio l’ha spuntata nel Pd su Alessia Morani.Nell’Alleanza Verdi Sinistra grande affermazione personale di Ilaria Salis (176mila preferenze tra Nord Ovest e Isole), arrestata a Budapest per la presunta aggressione a militanti neonazisti e lì detenuta in attesa di giudizio da oltre un anno. Nella Lega, dopo la valanga Vannacci, al Nord Ovest si piazza Silvia Sardone con 75 mila consensi personali, europarlamentare uscente. Tra gli sconfitti, il derby dentro la lista Stati Uniti d’Europa tra Matteo Renzi ed Emma Bonino lo vince il primo nelle due circoscrizioni in cui erano entrambi candidati: nel Nord Ovest Renzi è a quota 64.969 e Bonino a 45.353, mentre al Centro il primo arriva a 57.426 preferenze e la seconda si ferma a 24.495. Il leader di Azione Carlo Calenda, invece, prende circa 83.500 preferenze nelle cinque circoscrizioni. Fuori dall’Europarlamento, ma con 152mila voti personali raccolti nella lista Pace Terra Dignità, anche Michele Santoro. Stessa sorte per Cateno De Luca (lista Libertà), che ne colleziona 83mila, per lo più nelle Isole.
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