File not found
Guglielmo

Morrovalle, incidente tra due auto: 2 feriti

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 474Incendio nel porto di Fiumicino, peschereccio a fuoco: barca alla deriva nel canaleAuto finisce fuori strada: muore un 77enne

post image

17enne rapinato, il padre lo aiuta a fermare l'aggressoreQuale che sia l’esito del processo contro l’azienda,Guglielmo ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Schiavizza la moglie e costringe le figlie a mangiare carne avariataLaurea a 88 anni con il massimo dei voti e nei tempi prestabiliti: "Nulla di epico"

Camionista non si accorge che l'auto che lo ha tamponato si era agganciata al mezzo e la trascina per chilometri

Silos crollato su un’auto a Forlì, tre morti: due delle vittime erano minoriTimea Iorio trovata morta in un campo con una parrucca accanto: era scomparsa da lunedì

Aggressione alla Via Crucis e calci all'auto della Polizia localeAllerta meteo, le regioni a rischio sono tre di quelle meridionali

Festini di Messina Denaro puniti con il delitto di un suo "compagno di bagordi"

L'annuncio di Moderna e la speranza: "Entro il 2030 primi vaccini contro il cancro"Emanuela Orlandi, il fratello Pietro: "Usata per ricattare qualcuno ai vertici del Vaticano"

Ryan Reynold
Luca Trapanese su Ezio Greggio: "Nel video dimostra di non rispettare né gli uni né gli altri"Schianto mortale a Trapani: morte due sorelle nell'incidenteIncidente sul Gargano, morto a soli 27 anni Michelangelo Gaudelli

investimenti

  1. avatarUna giovane donna è stata molestata sul luogo di lavoro: denunciato un collegainvestimenti

    Morrovalle, incidente tra due auto: 2 feritiChi l'ha visto, Katia cerca la figlia Martina: "Ha bisogno di aiuto"Rivalta, camion perde un carico di lamiere che travolgono un'autoNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 472

    1. Andreea Rabciuc, riprese le ricerche della 27enne a distanza di un anno

      1. avatarTerribile vendetta a Frosinone, droga una ragazza per sfregiarla con l’acidotrading a breve termine

        Documenti segreti a Fuori Dal Coro, appello di Mario Giordano: "Nessuno risponde"

  2. avatarStella, 19enne morta dopo il concerto di Ernia: due indagati, tra cui il fidanzatoGuglielmo

    Incidente stradale in via Flaminia, schianto in galleria tra un furgone e uno scooter: una vittimaIncidente in moto: 16enne scivola e si schianta contro un'autoOmicidio di Rosa Alfieri, condannato all'ergastolo il vicino di casaMilano, matrimonio tra due clochard a Palazzo Reale grazie all'aiuto degli studenti volontari

  3. avatar46enne si suicida: era vittima di violenze dal compagnoinvestimenti

    Incidente in A4: sono 9 le persone coinvolteMorte Julia Ituma, la mamma: "Non credo al suicidio"Crolla passerella ciclopedonale: quattro operai feritiMassacrato con il tirapugni perché indossava la maglia della Juve

Padova, furgone travolge anziana mentre è in retromarcia: morta 85enne

Messina, incendio in galleria Vittorio Emanuele III: intervengono i pompieriGabriele Longo morto in un incidente stradale: domani i funerali*