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La finale di Lamine Yamal, il ragazzo che ha fatto invecchiare il calcioChe cosa è successo sul 14 pari tra l'azzurro e Cheung?analisi tecnica Parola all'ex arbitro internazionale Lo Schiavo: "Toccare non è sufficiente..." Marisa Poli Giornalista 30 luglio 2024 (modifica alle 09:39) - MILANO Cheung Ka e Filippo Macchi Una stoccata decisiva non assegnata, la protesta ufficiale italiana, Filippo Macchi che resta d'argento sconfitto 15-14 da Cheung nella finale del fioretto maschile. Ma come funzionano le regole nel fioretto? Cosa c'è davvero da capire? Non è solo questione di luce verde o rossa, ci sono regole di ingaggio dell'assalto da rispettare perché il punto sia assegnato. "La cosa più importante è colpire l'avversario - spiega l'ex arbitro Gaspare Lo Schiavo, avvocato penalista che ha concluso la carriera internazionale ai Giochi di Londra ed è diventato giudice sportivo della Federscherma -, nel fioretto è necessario che la punta del fioretto e il bottoncino che c'è sulla punta abbiano la pressione giusta sul bersaglio valido (per il fioretto il corpetto e la gorgiera). Questo determina l'accensione della luce verde o rossa. Se il bersaglio non è valido si accende la luce bianca". le regole— Ma "toccare non è sufficiente", come spiega ancora Lo Schiavo: "Non basta l'accensione della luce per vederti attribuire un punto. La seconda condizione è di avere il diritto di colpire l'avversario e nel fioretto succede quando si attacca. Quindi se sei in attacco e tocchi, la stoccata è tua. Chi è in difesa può eludere l'attacco in diversi modi: con una parata, oppure facendo andare a vuoto l'attacco del tuo avversario con una parata di misura, un passo indietro nel momento giusto in modo che non riesca ad andare a segno. In questo caso, dopo una parata, si acquista di nuovo il diritto di andare all'attacco". C'è anche il caso della simultanea, più frequente nella sciabola. Si accendono tutte e due le luci, tutti e due gli schermidori sono all'attacco correttamente. Non si assegna perché non c'è il diritto di attacco di uno rispetto all'altro". la discrezionalità — Perché l'arbitro, nonostante la moviola, può cambiare il destino di un assalto come abbiamo visto ieri? E' l'arbitro a decidere (o non decidere, come nel caso della finale tra Macchi e Cheung) chi ha il diritto di fare l'attacco. Discrezionalità che ieri non è stata esercitata. "Sul 14 pari nell'assalto tra Macchi e Cheung - continua Lo Schiavo -, l'arbitro non ha giudicato per ben due volte chi aveva il diritto di attaccare: o era l'attacco di uno o dell'altro. L'arbitro si è astenuto, nonostante fosse andato per ben due volte a rivedere le azioni alla moviola, con un altro arbitro come supporto: in due non sono riusciti ad arrivare a una decisione. Secondo me tutte e due le volte il diritto (e quindi il punto) era di Filippo, la terza, quella del 15 dell'avversario, è la meno netta: era una botta sporca, si può dare come è stata data. Ma le prime due no". .bck-image_free_height { position: relative; margin-bottom: 1.6875rem; } .bck-image_free_height .image_size img { height: auto !important; width: 100% !important; } .bck-image_free_height figure{ width:100%; display: table; } .bck-image_free_height img.is_full_image { display: table-row; } i dubbi — Come può succedere un errore del genere nell'evento più importante e prestigioso? Secondo Lo Schiavo non è un problema di preparazione degli arbitri: "Faccio scherma dal 1982 e solo due volte ho visto una situazione del genere. Ieri sera nella finale del fioretto e ai Giochi di Pechino nell'assalto di sciabola femminile a squadre tra Cina e Ucraina, ma allora la situazione era diversa. Nel caso di ieri, un arbitro capace non avrebbe dovuto astenersi, non so se è stato per questione di coraggio o per questioni politiche. Ad altissimi livelli la precedenza di uno dei due attacchi è quasi impercettibile, ma un arbitro bravo la coglie". la moviola— La scherma è stato uno dei primi sport a introdurre la moviola, ma non è bastato. "La moviola ha cambiato il modo di arbitrare perché è diventato impossibile commettere scorrettezze: per esempio utilizzare il braccio non armato per parare. Prima non lo coglievi se lo schermidore che dà le spalle all'arbitro. Ma in pedana non è cambiato nulla. A decidere chi ha il diritto di attaccare è sempre l'arbitro, se si astiene forse non è adatto per giudicare un assalto alle Olimpiadi". Scherma: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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