Ucraina: sette morti nella regione di Donetsk. Mosca smentisce i negoziatiUcraina, Russia: "Occidente pronto a tutto per strangolarci". E riduce il gasGas, Gazprom annuncia lo stop dei flussi attraverso la Polonia
Putin malato, cos’è la sindrome della gamba senza riposo?COMMENTA E CONDIVIDI L’atto finale è arrivato. Il ministro dell'Ambiente e della Sicuirezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin ha firmato il decreto italiano sulle Comunità energetiche,MACD dopo l’approvazione europea del 22 novembre alla bozza del provvedimento. Il decreto è stato quindi trasmesso alla Corte dei Conti. Il decreto prevede forme di incentivazione alla diffusione dell'autoconsumo di energia da fonti rinnovabili ed è costituito da due misure che puntano alla diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili sul territorio: un contributo a fondo perduto e una tariffa incentivante sull'energia rinnovabile prodotta e condivisa. "E' un altro passo importante - spiega il ministro Pichetto - verso una vera svolta energetica che attende il Paese". A questo punto, l’unione delle forze per costruire sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili può contare ufficialmente su una cornice normativa chiara e definita. La misura prevede incentivi per 5,7 miliardi – dei quali 2,2 finanziati con il Pnrr – tutti destinati ai territori per incentivare la produzione e la condivisione di energia rinnovabile. Dovrebbero essere confermati tutti i punti chiave del testo. Per cui, la potenza finanziabile è pari a cinque Gigawatt complessivi, con un limite temporale a fine 2027. Per le Comunità realizzate nei Comuni sotto i 5.000 abitanti è previsto un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili in relazione all’investimento effettuato per realizzare un nuovo impianto o per potenziarne uno esistente.I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili: dal fotovoltaico, all’eolico, dall’idroelettrico alle biomasse. I destinatari del provvedimento possono essere gruppi di cittadini, condomini, piccole e medie imprese, ma anche enti locali, cooperative, associazioni del Terzo settore ed enti religiosi interessati a costituire una Cer. La potenza dei singoli impianti non può superare il Megawatt.Già dopo il via libera di Bruxelles di due settimane fa (che ha fornito alcune certezze necessarie sul piano normativo) c’è stata una forte accelerazione della “macchina” delle Cer. Chi si è mosso in anticipo sulla legge sta definendo i business plan e chi guardava con interesse all’autoproduzione di energia green ora può concretizzare i progetti.Fratello Sole è un’impresa sociale che si occupa di sostenibilità aperta esclusivamente agli enti del Terzo settore e, in tema di Cer, rappresenta un punto di riferimento per tante realtà sociali e del mondo cattolico. «Finora abbiamo attivato 60 studi di fattibilità e per i primi 16 stiamo arrivati alla fase esecutiva – racconta il presidente di Fratello Sole, Fabio Gerosa –. Ovviamente passare dalla valutazione alle azioni operative richiede tempo e una serie di analisi necessarie sulla fattibilità e la sostenibilità di un progetto, però è fondamentale poter contare su un decreto che confermasse alcuni valori economici e una serie di parametri». Diocesi e parrocchie sono tra i soggetti che si sono attivati per primi per cogliere le opportunità delle Cer, anche sulla scia dell’appello alla mobilitazione lanciato ormai due anni fa in occasione della 49esima Settimana sociale dei cattolici di Taranto. Da Milano a Verona da Alba a Mestre molti progetti sono stati avviati o in fase di studio. «Come Fratello Sole abbiamo stretto accordi e avviato interlocuzioni con varie diocesi, congregazioni religiose e ETS per valutare la costituzione di Cer: dalla diocesi di Santa Rufina nel Lazio a quella di Brescia, da Mantova a Pavia, da Reggio Emilia a Pistoia – afferma Gerosa –. Inoltre abbiamo rafforzato la parte tecnica con un accordo con Enel che valorizza l’impatto sociale prodotto dalle Cer fraterne».Secondo il presidente di Fratello Sole le comunità energetiche rappresentano una sfida che va oltre gli aspetti economici e ambientali: «Noi riteniamo che il vero obiettivo da centrale attraverso le Cer sia quello di riuscire a favorire la fraternità e l’inclusione sociale, migliorando i legami territoriali e la coesione tra le persone».Il sistema delle Cer può rappresentare anche una risposta efficace al contrasto alla povertà energetica in Italia, condizione in cui si trovano 2,2 milioni di famiglie. E le stime indicano che l’emergenza possa aggravarsi nei prossimi mesi: dagli ultimi dati dell’Osservatorio italiano sulla povertà energetica (Oipe) si prevede che nel nostro Paese arriveranno a vivere in povertà energetica il 12% delle famiglie nel 2024.La creazione di gruppi che producano e condividano energia rinnovabile è una questione particolarmente cara anche al mondo cooperativo, che da tempo è operativo in questo campo con progetti e iniziative. «Nel settembre 2022, attraverso il nostro fondo mutualistico Coopfond e in collaborazione con Banca Etica e Ecomill (piattaforma di crowdinvesting per la transizione energetica), abbiamo lanciato il progetto “Respira” per creare Comunità Energetiche Rinnovabili in forma cooperativa», racconta Simone Gamberini, presidente nazionale di Legacoop. Con Respira, nonostante la mancanza di un quadro normativo definito, sono già state costituite 9 Cer: «E abbiamo altri 80 progetti “potenziali”, ovvero pronti a partire non appena il decreto sarà in vigore», aggiunge Gamberini. Negli ultimi due anni Legacoop non ha fatto mancare il proprio sostegno “energetico” a migliaia di cooperative sparse sul territorio nazionale, soprattutto a quelle realtà alle prese con esigenze particolari di produzione e autoconsumo: «Finora abbiamo contribuito a installare 1.455 impianti – annuncia Gamberini -. In oltre la metà delle imprese associate a Legacoop abbiamo attivato iniziative di efficientamento energetico e il 38% delle coop iscritte a Legacoop può contare su un impianto di autoproduzione di energia rinnovabili che copre almeno una parte del fabbisogno complessivo».Insomma, non si parte da zero nel percorso di costituzione delle Cer. Dopo una fase di stallo, con il disco verde della Commissione Europea adesso anche tra gli operatori del settore energetico il tema è tornato a essere molto caldo.A confermarlo è Davide Tinazzi, ad di Energy Spa, società italiana attiva nei sistemi di accumulo per l’energia da fonti rinnovabili sia per uso residenziale sia per applicazioni commerciali e industriali: «C’è fermento e nelle ultime settimane si sta rimettendo in moto tutto molto velocemente». Per Tinazzi facilitare l’autoconsumo al fine di aumentare l’efficienza energetica di imprese e famiglie sarà sempre più necessario in futuro, anche alla luce dei continui sbalzi dei costi dell’energia e della doverosa riduzione del ricorso alle fonti fossili: «Grazie al traino dato dalla diffusione delle Comunità energetiche, ci aspettiamo in ambito residenziale un aumento di circa il 20% in un anno dei volumi di energia rinnovabile. Tra i primi a partire nella costituzione delle Cer potrebbero essere per esempio quei condomini che hanno già deliberato interventi in questo senso».Se migliaia di cittadini, parrocchie e cooperative si sono già mobilitati sulle Cer, lo stesso non può dirsi per i settori industriali e commerciali. «Finora c’è stato molto interesse ma pochi volumi, anche perché non c’era una norma di riferimento su cui si poteva contare – spiega Tinazzi –. Ora però è diverso: tra il decreto che dà certezze su parametri, volumi e incentivi e il caro-energia che è tornato a farsi sentire nel quarto trimestre di quest’anno, per ricominciare a battere da inizio 2024, sempre più aziende saranno tentate di cogliere le opportunità economiche e sostenibili che possono garantire le Comunità energetiche».
Ucraina, negli ospedali manca tutto: "Costretti ad amputare arti a ragazzi giovanissimi"Il capo dell’Intelligence dell’Azov: “A Kiev non capiscono cosa sta succedendo qui”
Guerra in Ucraina, in tre mesi morti quasi 30mila soldati russi
Morto a 27 anni in Inghilterra: è stato investito da un’auto della polizia non contrassegnataFrancia, per il ministro degli Affari esteri ci vorranno "15-20 anni" per l'ingresso dell'Ucraina ne
Ucraina, Zelensky: "Non cederemo alcun territorio". Kuleba: "NATO non fa nulla"Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 460
Contromossa di Zelensky che firma la legge che vieta i partiti filorussiCina, aereo finisce fuori pista e prende fuoco: decine di feriti
Guerra in Ucraina, attacco aereo nel Lugansk: 60 civili dispersiGuerra in Ucraina, il ministro degli Esteri della Lituania: “Con il regime di Putin siamo a rischio”Nigeria, tre attacchi armati: morte almeno 48 personeSparatoria in Texas, l'ultima chat di Salvador Ramos prima della strage di Uvalde
Terremoto in Argentina: scossa di magnitudo 6.8 nel nord del paese
La Spagna approva la legge sul consenso sessuale: “Solo si vuol dire si”
Guerra in Ucraina, comandante dei marines scrive ad Elon Musk: “Aiutaci ad uscire dalla Azovstal"Covid in Cina, Pechino: "Rischiamo 1,6 milioni di morti"Belgio, 324 casi di salmonella collegati alle uova Kinder della FerreroAustria, mamma muore in casa: la figlia di 4 anni la veglia per due giorni
La Croazia dice sì all'adozione per le coppie omosessualiBlinken positivo al Covid, il segretario di Stato americano è stato infettato dal virusIncendio in un ospedale in Senegal: morti 11 neonatiLa Croazia dice sì all'adozione per le coppie omosessuali