Riccardo Iovino, morto il fondatore di EdiliziAcrobaticaStatale del Brennero, due auto si schiantano nella notte: ferite gravemente tre personeMorto Marco Salvatori, il 34enne ristoratore di ‘Abbottega’ precipitato dalla finestra di casa: l’ipotesi di un malore
Incendi, notte di paura a Palermo: allerta in mezza SiciliaLa nuotatrice Benedetta Pilato - ANSA COMMENTA E CONDIVIDI Piangere di gioia,Economista Italiano senza che si capisca se sono lacrime di delusione. Oppure il contrario. Perché il confine è sottile. E la mente, a volte, può mentire anche a te stesso, confondere i sentimenti, ribaltare il cuore. Piangere per la felicità di un quarto posto, scaricando così la tensione e l’attesa, mentre il mondo fuori sospetta che sia rabbia per una medaglia sfumata. Un centesimo appena, un soffio di fiato, una goccia d’acqua che cambia il mondo. E a volte anche la vita.È successo a Benedetta Pilato, in questa Olimpiade già così piena di quarti posti azzurri, rabbia e sospetti. Perde il bronzo per un niente sul cronometro nei 100 metri rana di nuoto. Esce dall’acqua, va alla postazione Rai, e gocciola dagli occhi: «Ci ho provato fino alla fine – dice –, mi dispiace, però sono lacrime di gioia, ve lo giuro. Sono felice: un anno fa non ero neanche in grado di fare questa gara e oggi ho nuotato la finale olimpica. Questo è solo il punto di partenza. Tutti si aspettavano di vedermi sul podio, tranne me. Un centesimo è davvero una beffa. Ma sono felice, è andata bene così... ».Imbarazzo e stupore in studio, Elisa di Francisca, ex regina azzurra della scherma, dice che non le crede, che non si può essere contenti per un podio sfumato così. Che si gareggia per vincere e mai per perdere. Dibattito, polemica. Quasi che essere soddisfatti pur non avendo vinto sia un delitto (Di Francisca poi si scusa con Benedetta). Verità, finzione? Difficile capire, sbagliato giudicare. Di certo sono queste le situazioni in cui si intuisce il senso profondo delle cose. E solo abitando un’Olimpiade si può annusare quanta vita scorre dentro una gara andata male, una medaglia persa per un centesimo, o un’altra che se ne va per un voto malvagio.Ma anche l’importanza di esserci, di averci provato, di partecipare a un sogno. Comunque sia finito. Ha solo 19 anni Benedetta, e un talento forte. Avrà tempo per riprovarci. E probabilmente lo sa benissimo. Non oggi, ma ancora. Forse per questo piangeva, prima che il mondo dei feroci vedesse solo lo sconforto dell’insuccesso.Non è la prima, non sarà l’ultima. Prendete Filippo Macchi, argento nel fioretto dopo una contestatissima decisione degli arbitri che gli ha scippato la medaglia d’oro. Si è arrabbiato in pedana, ha protestato il giusto. Poi, a mente fredda, ha abbassato i toni: «La scherma – ha detto – è uno sport a discrezione degli arbitri. Ma se sono arrivato secondo è anche colpa mia perché vincevo 14-12 e avrei dovuto essere abbastanza bravo da chiuderla prima, questa finale. L’avversario che mi ha battuto? È un campione, e lo applaudo sinceramente».Ecco, si chiama stile. La parola che racconta meglio di tutte come siamo, anzi, come possiamo essere nelle difficoltà, nelle emergenze e nelle pressioni. Lì si capisce di che materiale siano fatti gli uomini e le donne. A volte basta un pensiero, una parola detta o non detta, perché lo stile è anche non dire quando è più opportuno tacere. L’Olimpiade ne offre a mazzi di storie del genere. Di persone capaci di vincere ma soprattutto di perdere. E allora viene in mente che sarebbe bello se potessimo essere come loro, anche solo per un quarto d’ora al giorno. Se sapessimo dire: grazie, va bene così, è comunque un gran risultato. Se riuscissimo a essere concreti e seri, appassionati ma non fanatici, esclusivamente competitivi. Se fossimo capaci di accettare un verdetto, anche doloroso, o un limite che non si è riusciti a oltrepassare: in famiglia, al lavoro, nello sport. Se potessimo mantenere il senso di avercela fatta pur non essendo il numero uno in assoluto, pur avendo altri davanti. Se, insomma, sapessimo vincere e perdere con la stessa forza, compresa la debolezza. Se fossimo capaci di godere appieno delle tante vittorie parziali che ci capitano. Se, in una parola, fossimo diversi. Campioni, comunque campioni.
Lady Gucci, è scontro per l'eredità multimilionaria: le figlie chiedono di essere parte civileMassimo Galli rinviato a giudizio per i concorsi truccati
Reggio Emilia, morte sul lavoro: 68enne schiacciato da una ruspa
Morte Andrea Purgatori, l’autopsia: nessuna metastasi al cervelloVillalba, violenza sessuale su una ragazzina: arrestato 25enne
Incidente a Mestre, il ricordo dell’amica dell’autista del bus morto nella strageFebbre alta e saturazione bassa, mamma 50enne muore in una settimana. I familiari: «Pensavamo fosse Covid, ma era leucemia»
Pirola è la nuova variante Covid isolata a Brescia, primo caso in ItaliaNapoli, 26enne violenta la figlia disabile della compagna: indagata anche la madre
Il padre di Saman piange in aula sentendo come è morta la figliaIncidente a Mestre, il ricordo dell’amica dell’autista del bus morto nella strageMassimo Moratti ricoverato in ospedale: è stato operato al cuoreNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 254
Treviso, torna a casa dopo il ricovero: il marito la uccide a coltellate
Roma, somalo aggredisce tre ragazzi con le forbici a San Lorenzo: arrestato
Firenze: Terremoto di magnitudo 4.8Omicidio Carol Maltesi: al via il reinserimento in società di Davide Fontana, il killerNon la fanno copiare: ragazzina presa a calci e pugni fuori da scuolaTerremoto in provincia di Firenze: ecco dove resteranno chiuse le scuole
Morto Marco Salvatori, il 34enne ristoratore di ‘Abbottega’ precipitato dalla finestra di casa: l’ipotesi di un maloreIncidente sul lavoro: morto un operaio nel TrevignanoTerremoto a Firenze: linee ferroviarie interrotte e treni rallentatiFunerale di Gabriele morto a 10 anni per l'esplosione di un ordigno bellico: lacrime e dolore davanti alla bara bianca