File not found
Professore Campanella

Sardegna, motociclista tedesco di 68 anni precipita da un ponte: grave la moglie

Maltempo: annullato il GP d'Emilia Romagna a Imola: recupero nel 2026Dichiarato stato di emergenza in ToscanaAssurdo a Milano, agenti della polizia prendono a manganellate una donna

post image

Covid, multe ai no vax: il governo proroga la sospensioneIl libro “Lidia e le altre” di Chiara Viale ripercorre la storia della prima avvocata italiana,àdiLidiaPoetèProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock Lidia Poet, e della battaglia per arrivare a indossare la toga in un paese in cui la giustizia non era per le donne La storia di Lidia Poet, la prima donna avvocato nella Torino a cavallo tra Otto e Novecento, è stata per troppo tempo patrimonio quasi esclusivo dell’avvocatura. La lotta della prima avvocata, che affrontò e superò gli ostacoli che le impedivano in quanto donna di esercitare la professione, oggi diventa storia collettiva di tutte le donne grazie alla riscoperta della sua figura. Dal 15 febbraio, infatti, è in onda su Netflix una miniserie che racconta la sua vita e le sue battaglie, mentre in libreria è arrivato il volume Lidia e le altre, pari opportunità ieri e oggi: l’eredità di Lidia Poet, edito da Guerini e scritto da Chiara Viale con la presentazione dell’ex ministra della Giustizia, Marta Cartabia.  L’avvocata Lidia Poet «L’avvocheria è un ufficio esercibile soltanto da maschi e nel quale non devono punto immischiarsi le femmine». E anzi, sarebbe stato «disdicevole e brutto veder le donne discendere nella forense palestra, agitarsi in mezzo allo strepito dei pubblici giudizi, accalorarsi in discussioni che facilmente trasmodano», scrissero i giudici della Corte d’Appello di Torino, quando nel novembre 1883 cancellarono dall’albo degli avvocati di Torino la prima donna iscritta. Lidia Poet si era laureata nel 1881 a pieni voti alla facoltà di giurisprudenza di Torino, con una tesi sulla condizione femminile in Italia e sul diritto di voto per le donne. Poi si era iscritta alla pratica forense, aveva superato l’esame di procuratore legale e, come tutti i suoi colleghi uomini, aveva inoltrato la richiesta di iscrizione all’ordine. Nessuna giustificazione: la legge nulla diceva sul genere e non prevedeva espliciti divieti alle donne. La sua fu la prima domanda di una donna e anche solo l’idea che una donna volesse iscriversi all’albo suscitò polemiche nel mondo giuridico torinese. Alla fine Poet venne iscritta dopo un voto a maggioranza – Ubi lex voluit dixit, ubi noluit tacuit, recitava un brocardo latino – ma la sua presenza suscitò scandalo nei tribunali sabaudi. Tanto che fu un magistrato, il procuratore generale del re, a decidere di opporsi alla presenza di una donna in toga nelle aule giudiziarie, che pretendeva di confrontarsi con lui alla pari. Denunciò l’anomalia in corte d’appello, Poet si difese ma le ragioni del procuratore vennero accolte e decise che quello di avvocato fosse da considerarsi un ufficio pubblico e, in quanto tale, la legge vietava espressamente che una donna potesse ricoprirlo. La presenza di una donna al banco della difesa avrebbe compromesso «la serietà dei giudizi e gettato discredito sulla magistratura stessa» perché, se l’avvocata avesse vinto la causa, le malelingue avrebbero potuto malignare che la vittoria sarebbe stata dovuta «alla leggiadria dell’avvocatessa più che alla sua bravura», era scritto nella motivazione. Poet arrivò fino al giudizio di Cassazione, che confermò la sentenza d’appello. Lei, pur senza toga, continuò comunque a esercitare la professione anche senza il titolo formale di avvocato: pur non potendo patrocinare, rimase a lavorare nello studio legale del fratello Enrico, partecipò al primo Congresso Penitenziario Internazionale a Roma e nel 1890 venne invitata come delegata a San Pietroburgo, alla quarta edizione del Congresso. Per i 37 anni successivi alla cancellazione dall’albo, continuò di fatto il suo lavoro, specializzandosi nella tutela diritti dei minori e delle donne. Alla fine, dopo molti anni, ottenne anche ragione giuridica: con la legge Sacchi, approvata nel 1919, le donne furono autorizzate ad entrare nei pubblici uffici, ad esclusione della magistratura, della politica e dei ruoli militari. Così, nel 1920, Lidia Poet ripresentò domanda di iscrizione all’ordine degli avvocati e, a 65 anni e dopo una carriera alle spalle, potè finalmente tornare ad indossare la toga e ad usare il titolo di avvocato. Prima di morire, a 94 anni nel 1949, fece in tempo a vedere avverato anche il suo altro sogno: la conquista del voto femminile. Poet, infatti, fu anche presidente del comitato italiano pro voto per le donne e nel 1946 votò alle prime elezioni a suffrago universale. Il libro di Viale Il libro di Chiara Viale non è solo il racconto della vita eccezionale di una donna che hanno lottato per la parità dei diritti. Viale, anche lei avvocata, infatti ha compiuto un minuzioso lavoro di ricerca degli atti che permettono di ricostruire non solo le vicessitudini processuali di Poet, ma anche frammenti della sua vita. Il più significativo è forse l’ultimo episodio noto della vita di Poet, raccontato da un’altra avvocata. Pochi mesi prima di morire, vecchia e malata, lei è in prima fila in Corte d’Assise a Torino ad assistere all’udienza che vede per la prima volta all’opera una penalista donna: è Lina Furlan che difende proprio una donna. Alla lettura del dispositivo con cui la cliente viene assolta, «ormai minuta e fragile, Lidia va verso di lei e la abbraccia, con un gesto liberatorio per entrambe». Proprio questo è il gesto che Viale prende ad esempio per contenere tutto l’insegnamento di Poet, che ha combattuto una battaglia non solo per sè, per vedere riconosciuto quello che lei ritiene un suo diritto e, perchè  no, anche ricompensata la sua ambizione. Lei ha combattuto per tutte le donne e tutte le avvocate venute dopo di lei. La forza di Poet, infatti, sta nella sua caparbietà di andare avanti nonostante le sconfitte, fino ad ottenere la definitiva vittoria di quel principio di uguaglianza – nella professione e nella politica – che è stata la battaglia della sua vita. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.

Maltempo in Romagna: otto morti e quattro dispersiTrentino, mamma e figlio di 4 anni trovati morti nel torrente Noce

Trovato morto il papà di Pamela Mastropietro, la diciottenne uccisa e fatta a pezzi a Macerata: disposta l'autopsia

Incidente a Ponte Nossa: quattro feriti e code sulla stataleAlluvioni in Emilia-Romagna, Bruno Barbieri: "Penso a mia madre e non dormo"

Ragazza trovata sanguinante in discoteca a MilanoRubano bici durante la messa, parroco pubblica il video

Porcia, coinvolto anche un bambino nel grave incidente

Alluvione in Emilia Romagna: almeno 14 vittime, si cercano i dispersiNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 405

Ryan Reynold
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 392Meteo, l'anticiclone Zèfiro minacciato da una nuova perturbazione: le previsioni per il weekendVigevano, bimba di 5 anni sbalzata fuori dall'auto: è gravissima

ETF

  1. avatarIncidente a Ponte Nossa: quattro feriti e code sulla stataleCapo Analista di BlackRock

    Alzano Lombardo, incidente tra un'auto e una moto: ferito 17enneIncidente in direzione Torino, donna si schianta contro il guardrailTragedia in montagna: morta guida alpinaMaltempo: annullato il GP d'Emilia Romagna a Imola: recupero nel 2026

      1. avatarLo youtuber Marco muore a 31 anni, gli amici: "Era una persona buona, devono ricordarsi di lui"analisi tecnica

        Emilia Romagna, l'allarme sanitario dei medici: i rischi secondari dell'alluvione

  2. avatarMaltempo, allerta nel Torinese: Po osservato specialeinvestimenti

    Tragedia sul lungomare di Tricase Porto, turista cade nei pressi della scogliera: morta sul colpoIncidente sul lavoro in Val Gardena: cade dalla funivia e muore sul colpoForlì, donna in lacrime mostra la sua casa allagataScuole chiuse mercoledì 17 maggio 2023: quali sono le Regioni e i comuni travolti dal maltempo

  3. avatarMaltempo a Riccione: allagato anche il pronto soccorsoETF

    Ilaria, l'hostess arrestata a Gedda: "Pensavo si trattasse di una rapina"Emilia Romagna, la diga di Ridracoli responsabile dell'alluvione? La fake news che gira sul webImperia, parto oltre il termine finisce in tragedia: neonato morto nel grembo maternoLadra inganna un 81enne: gli fa un complimento e poi gli ruba l'orologio

Arrestato scafista: aveva trasportato più di 20 migranti

Addio alla regista avellinese Chiara Rigione, è morta a 37 anni: era diventata mamma da pocoPalermo, ragazzino di 11 anni reagisce al bullismo e accoltella un 14enne: gli ha forato un polmone*