L'annuncio di Putin sulle armi nucleari: "Le dispiegheremo in Bielorussia"Alzheimer, scoperto il caso più precoce del mondo: ha 19 anniSpagna, bambina di 11 anni stuprata in un centro commerciale: "Trascinata in bagno da cinque ragazzi"
Usa, porta da mangiare ai cani del vicino: sbranata e uccisa davanti al figlioLeonardo Tricarico11 agosto 2024aaaIl termine più ricorrente nelle dichiarazioni di governanti,ègiàrealtàeilbaratrosemprepiùvicino–ETF nei titoli di apertura di giornali e trasmissioni televisive, nei dibattiti pubblici e perfino nel linguaggio comune è «escalation», paventata da tutti come il pericolo più prossimo, la possibilità che la situazione conflittuale in atto e i suoi due principali baricentri, quello mediorientale e quello russo ucraino, possano sfuggire di mano e divenire ingovernabili. A ben guardare però l’escalation non è una prospettiva, è un fenomeno già in atto da tempo, e il fatto che non ve ne sia la percezione collettiva dipende dalla lentezza del fenomeno, dal fatto che il film che stiamo vedendo scorra alla moviola, immagine dopo immagine. Ma se si riavvolge il nastro e ci si dispone a valutare con maggior distacco ciò che sta accadendo da quel febbraio di due anni fa, si vede come si stia viaggiando verso il baratro, temendo tutti che un giorno possa avvenire ciò che in effetti sta già avvenendo. Nessuno oggi ha soluzioni o si industria per ricercarle. Nessuno si adopera per spegnere gli incendi, nessun segno di distensione, ogni atto funzionale all’innalzamento progressivo della tensione. Si chiede moderazione a Teheran nella risposta a Israele per evitare il precipitare della situazione, si fa la stessa cosa con Zelenski impedendogli di usare come vuole l’armamento altrimenti la reazione di Putin sarà incontrollabile, e così via, salvo poi non avere alcuno, né tra le parti in causa né tra coloro che non sanno produrre alcun pensiero se non il timore dell’escalation, un’idea della condizione finale da indicare come via di uscita, da condividere e perseguire nella inter locuzione che manca e che dovrebbe sostituire le ormai stucchevoli, inutili ed improduttive ipotesi di escalation. Si parla in questi giorni ad esempio di nuove armi che potranno comporre equilibri diversi, ma nonostante la tecnologia abbia introdotto due nuovi domini di confrontazione, - quello spaziale e quello cibernetico - nessuno (salvo in parte Israele) pare pronto a sfruttarne le potenzialità, a tramutare in sistema d’arma quello che le nuove tecnologie propongono. Questo in linea di massima, perché in verità qualcosa si è mosso nei due nuovi domini ma in misura irrilevante ai fini bellici. Si vocifera ad esempio di missili devastan ti in mano all’Iran, ma probabilmente si tratta di vettori ipersonici forniti dalla Russia in previsione di un attacco a Israele su vasta scala. Se questo fosse il caso, Israele avrebbe problemi non semplici nel fronteggiare questo tipo di pericolo, gli Usa stessi sarebbero in difficoltà, e tuttavia si tratterebbe di un’ulteriore immagine della moviola dell’escalation, di quel film a velocità ridotta che procede però inarrestabile verso l’allargamento del conflitto, senza che ve ne sia la percezione in chi dovrebbe intervenire. In un mondo ormai apolare, esorcizzare l’escalation vuol dire tentare di creare fori multinazionali di scopo, consessi di confronto e di dialogo tra chi ha il peso e le ragioni per rivendicare un ruolo, vuol dire ricondurre alla ragione con le buone o con le cattive, chi la ha perduta e non è più in grado di rappresentare i propri elettori, a cominciare da Netanyahu, Zelenski, Putin e così via. Esorcizzare l’escalation vuol dire comporre ipotesi di soluzione dei conflitti in atto, «end state» da riversare in piattaforme negoziali, ricordando, quando se ne presenterà nuova occasione, che il punto di caduta di un conflitto è un prerequisito senza il quale non conviene avventurarsi in imprese dalle quelli poi non si sa come uscire.
Il vulcano Merapi erutta ancora: paura a GiavaDetenuta trans mette incinte due compagne di cella: trasferita in un altro penitenziario
Proiettili all'uranio impoverito: lo scenario ucraino dell'arma peggiore di tutte
Terremoto in Turchia, Farnesina: "Nessun italiano coinvolto nel sisma"Joe Biden è a Kiev: visita a sorpresa del Presidente degli Stati Uniti
Filippine, terremoto di magnitudo 6.0 in mare: non verrà emessa alcuna allerta tsunamiAveva fretta di consegnare, rider Deliveroo maciullato da un camion
Aiuti Usa a Kiev, per la prima volta ci saranno i missili a lungo raggioTurbolenza sul volo Lufthansa: feriti 7 passeggeri
Kiev chiede un sottomarino a Berlino e scatena l’ira del Cremlino. Mosca: “Più armi, più escalation”Russia, panico dopo attacco hacker: "Recatevi immediatamente nei rifugi"Joe Biden è a Kiev: visita a sorpresa del Presidente degli Stati UnitiBrasile, entra nella giostra chiusa al pubblico: morto bimbo di 8 anni
Troppo vento, la compagnia aerea chiede ai passeggeri di scendere
Zelensky vuole Biden a Kiev e profetizza: "Alla fine la Russia non troverà più soldati"
Indonesia, Deposito di carburante prende fuoco: 17 mortiL'annuncio di Putin sulle armi nucleari: "Le dispiegheremo in Bielorussia"Un bimbo gioca con lo smartphone del padre e ordina 1.000 dollari di ciboGrecia, scoppiano le proteste contro il disastro ferroviario
Bambino italiano deportato dall'Ucraina in Russia? L'appello dei nonniTerremoto in Turchia, si cerca un italiano disperso al nordPensylvania, bimbo di 6 anni nudo trovato rinchiuso in una gabbiaParigi, si suicida nel centro commerciale