File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

Emergenza a Jackson, Mississippi: 180mila cittadini rimasti senz'acqua corrente

Guerra Ucraina, Scholz a colloquio con Putin: chiesto il ritiro delle truppeTerremoto Georgia del Sud e Isole Sandwich Australi: scossa di magnitudo 6 a GrytvikenRe Carlo: timori per la sua salute, in rete la foto che preoccupa

post image

In Brasile un team di medici asporta un tumore di 40 kg ad una donnaEducato,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock un po’ buonista e molto millennial. Il social dove si usa solo la voce sta spopolando: ma solo se si è abbastanza fortunati da avere l’invito. Tre lezioni per sapere come muoversi   La domanda ha un duplice scopo: sapere se l’interlocutore effettivamente è su Clubhouse ma soprattutto poter dire di esserci. E’ un social che nasce metasocial. Le conversazioni partono sempre con un «non ho capito bene come funziona questa cosa», poi se ne parla nei dettagli per cinque minuti, che sui social sono un tempo quasi interminabile. Clubhouse è sempre attivo e sempre disponibile a farci perdere tempo e sonno. Elemento costante: la cortesia tra i vari partecipanti. Tutti molto interessati a fare una buona impressione, tutti a misurare bene i congiuntivi.  Ma tu ci sei su Clubhouse? È la domanda sui social dell’ultima settimana e questo è un bignami per non farsi trovare impreparati quando la domanda verrà fatta a voi. Prima lezione. La domanda ha un duplice scopo: sapere se l’interlocutore effettivamente è su Clubhouse, ma soprattutto poter dire di esserci. Perché, almeno per ora, Clubhouse è effettivamente un club esclusivo: un social a cui si accede solo su invito, e solo se si possiede un iPhone. Molto moda molto Milano. Una massoneria, fatta di iscritti che nominano altre persone, in un valzer di chi conosce chi, chi ha nominato chi, quali referenze hai, quanti mila follower (o kappa, se vivi a Milano) hai. Presentata così, sembra una cosa odiosa. Però io non giudico, perché sono il tipico che infila in ogni conversazione l’aver frequentato il liceo classico, anche solo con una citazione in greco, quindi so cosa vuol dire essere odiosi da manuale.  Come funziona Clubhouse?  Esistono i profili ma sono molto minimal: nome, foto e breve descrizione. Quasi tutti sono ceo e co-founder, come a Milano sono quasi tutti stylist e art director. Si possono mettere i link ai propri account Instagram e Twitter - Facebook no, ormai è stato bandito dalla lista dei social presentabili - e il sottinteso è: «Questa non è la prima casa social, è la seconda o terza, quella di villeggiatura, perché ora sì è vero qui ho 46 persone che mi seguono ma voi non sapete chi sono io».  Ci si segue, ma non ci si può scrivere. Non ci sono commenti o messaggi privati. Non ci sono proprio le tastiere. Posso dire? Rivoluzionario, in un’epoca in cui la possibilità di commentare ha dato a molti l’impressione di doverlo fare a tutti i costi. Legioni di imbecilli, li chiamava Umberto Eco. Che sicuramente per Clubhouse non hanno l’invito.  Seconda lezione: è un esperimento di metateatro, tipo le commedie di Plauto (ho fatto il classico). In questo caso è un social che nasce metasocial. Le conversazioni partono sempre con un «non ho capito bene come funziona questa cosa», poi se ne parla nei dettagli per cinque minuti, che sui social sono un tempo quasi interminabile. Insomma ci si parla. A voce. Incredibile. Così futuristico che ha fatto il giro ed è vintage. Si creano delle stanze virtuali dove le persone possono entrare, ascoltare e intervenire. Si alza la mano, si riceve la parola e si apre il microfono. Molto in linea con le giornate che molti di noi stanno vivendo da mesi in smart working, senza però dover inventare scuse per non voler aprire la webcam, visto che non è contemplata tra le funzioni. Come in ogni riunione di lavoro, però, capitano persone che si parlano sopra, deviazioni dal tema, disturbi della connessione. Quasi mi ha fatto pensare con nostalgia ai messaggi vocali, anche lunghi, anche inutili, ma molto più gestibili.  C’è da dire che, se si chiude un occhio sui metodi di accesso, Clubhouse è molto meritocratico: se hai poco da dire, o se lo racconti male, difficilmente troverai seguito. Puoi sempre buttarti in politica però. Oppure limitarti ad ascoltare, comunque molto contento di essere su Clubhouse.  Ci sono vari trucchi per interagire anche senza dire necessariamente cose sensate, però. Oltre al tasto per alzare la mano, c’è quello per attivare o disattivare il microfono. Ho subito imparato che per applaudire, quando si è d’accordo con chi sta parlando, si apre e si chiude il microfono a ripetizione, così l’iconcina sulla foto dei partecipanti lampeggia. Molto furbo, ma da millennial attento a queste cose: non è forse appropriazione culturale dell’applauso silenzioso della lingua dei segni?  Altro tasto presente è quello per abbandonare la chat, si chiama “leave quietly” ed è accompagnato da una emoticon di una mano che fa il segno della pace. Per dire ciao a tutti, vado senza disturbare. Noi italiani non ce la facciamo proprio però, già ci hanno tolto i due baci sulle guance, figurati se ce ne andiamo in silenzio. Tipicamente, gli speaker aprono il microfono e dichiarano «ragazzi si è fatta una certa, bella chiacchierata, ma devo andare a dormire». Tipicamente, li rivedi poi in un’altra stanza più interessante. Come alle feste, quando uno dice «si è fatta una certa», si apre il corteo dei tanti timidi che approfittano per accodarsi e dire «anche io vado, ciao». Ovvero: «Anche io vado in un’altra stanza più interessante». Di cosa si parla però?  Terza lezione: come tutti i social, Clubhouse è sempre attivo e sempre disponibile a farci perdere tempo e sonno. Dal buongiorno con pillole di marketing e positività a chiacchiere marzulliane a bassa voce a notte fonda. Un elemento costante che ho riscontrato finora: la cortesia tra i vari partecipanti. Tutti molto interessati a fare una buona impressione sul prossimo, tutti a misurare bene i congiuntivi.  In realtà Clubhouse è come Las Vegas: ciò che si dice in queste stanze non può essere registrato, nasce e muore lì. E questo aumenta l’aura di esclusività. «Eh, ci saresti dovuto essere, eh se te lo spiego non credo capiresti». Posso però darvi la mia esperienza di insider, referenziato, possessore di iPhone e con una discreta tendenza all’abuso dei social. Dopo una settimana di utilizzo ecco i macro temi in cui sono incappato. Panel di persone che parlano di marketing e di politica, qui presentissimi ceo e co-founder, ma anche i giovani Forbes under 30, nuovo titolo nobiliare dei millennial. Gli speaker a voler impressionare, gli ascoltatori tutti apparentemente impressionati. Mancando i commenti, però, non sai se sono soddisfatti o interessati. O se sono connessi solo per segnalare la presenza ma senza ascoltare, tipo degenerazione della didattica a distanza. Stanze in cui l’apparente scopo è quello di chiacchierare con leggerezza di vari argomenti: dalle serie tv alle figuracce, ai social, a tecniche di pulizia in casa. Tutti a voler impressionare tutti, sempre e comunque. Fondamentale qui la regola numero uno dell’improvvisazione, «Yes, and…», portando avanti il discorso ad ogni costo, sia mai che restiamo in silenzio un attimo coi nostri pensieri.  Stanze di millennial che parlano in maniera millennial di questioni come: inclusività, politicamente corretto, diversità, parità di genere. Sostanzialmente, si interviene per dirsi d’accordo con chi ha parlato appena prima, tutti bravi, tutti sensibili, e se proprio si vuole strafare, si aumenta la posta con un’uscita ancora più aperta, progressista e rivoluzionaria. Una gara a chi è più Nobel per la pace. Di solito si finisce a parlare male dei boomer.  Una derivazione interessante e ammirevole di quest’ultimo tipo di stanza è la stanza che “dà voce alle minoranze”: gli speaker sono giovani ragazzi italiani neri che raccontano le loro esperienze in tema di inclusione e discriminazione. Quindi sì, progressismo e apertura mentale ma richieste a gran voce da chi ha provato sulla propria pelle cosa vuol dire quando queste mancano. Tutto bello finché non arriva una persona bianca che interviene a dire la sua, ed ecco che si vanifica il proposito della stanza. Proprio non ce la facciamo.  Mia missione personale, in qualsiasi di queste stanze, è quella di intervenire e nominare il “patriarcato”. O buttare in mezzo una citazione in greco. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPierluca Mariti - @piuttosto_che Prendo tutto con ironia e autoironia, si può essere leggeri anche su argomenti molto seri. Comico dalla nascita, giurista pentito, project manager per caso. Millennial, femminista, ho fatto il Classico. Capite che o ci metto l’ironia o divento matto. Su instagram sono @piuttosto_che

Regina di cuori ma anche di denari: quanto vale il patrimonio di ElisabettaMorte Regina Elisabetta, perché Kate non era al suo capezzale

Ucraina, Draghi a Zelensky: "L'Italia non riconoscerà il referendum nelle zone occupate"

Regina Elisabetta, la prima visita in Italia da principessaMette la crema solare sul viso, escludendo il collo, per 40 anni: gli effetti sulla pelle

I russi liberano 215 prigionieri fra cui gli "eroi dell'Azovstal"Regno Unito, Meghan Markle e Carlo hanno fatto pace? Tutti gli indizi

La bomba di Mosca che ha ucciso Dugina “comandata a distanza”

USA, 56enne si sostituisce alla nuora e porta in grembo la nipotinaUcraina, Draghi a Zelensky: "L'Italia non riconoscerà il referendum nelle zone occupate"

Ryan Reynold
Entra in casa della ex e butta le ceneri del figlio e dell'ex marito della donna nella spazzaturaRe Carlo contestato a Cardiff: "Dobbiamo pagare per la tua parata, non sei il mio re"Carlo III, nuovo scatto d'ira per una penna che perde inchiostro: "Non la sopporto!"

VOL

  1. avatarBambino di 3 anni precipita dal quarto piano di un centro commerciale: morto davanti al padreProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Quando Berlusconi venne “rimproverato” dalla regina ElisabettaRegina Elisabetta, paura per la sua salute: i medici sono "preoccupati"Donald Trump fa causa al governo federale per il blitz in FloridaPunto 20mila volte da uno sciame di api mentre aiuta l'amico a tagliare un albero

    VOL
      1. avatarTorri Gemelle, 21 anni dall'11 settembre 2001: manca ancora un processocriptovalute

        Indietreggia per una foto ma non vede il dirupo e precipita, morto 77enne  

  2. avatarSilvia Serrano, morta a 34 anni dopo un intervento estetico: prosciolti i mediciinvestimenti

    Regina Elisabetta, anche le api di Buckingham Palace sono state avvertite della sua morteSvezia, scoperta in ritardo la quarta falla nel Nord StreamMossa a sorpresa: due regioni filorusse indicono i referendum di annessioneCovid, in Cina milioni di persone tornano in lockdown per nuovi focolai

  3. avatarAttentato in Afghanistan, attacco suicida davanti all’ambasciata russa di Kabul, ci sono feritiProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Da ottobre nel Regno Unito le banconote saranno di plasticaPadre spara e uccide la figlia di 5 anni perché faceva i capricci prima di andare a dormirePutin in difficoltà: il parere degli esperti sulle sue ultime mosseFunerali della Regina Elisabetta, Harry non ha cantato l'inno "God Save the King": il motivo

A novembre l'Ue deciderà sul caso Ungheria e sul taglio ai fondi

Siparietto fra Draghi e Kissinger: "Grazie Henry, la tua presenza è regalo enorme"Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 385*