Bonus benzina 200 euro al via: a chi spetta e come richiederloCome risparmiare in bolletta grazie all'impianto fotovoltaicoMutui già più alti: interessi salgono al 3%
Come siamo arrivati a quasi il 12%: l'inflazione rompe ogni previsioneIl pm milanese Paolo Storari ha consegnato i documenti all’ex togato del Csm nella sua abitazione privata meneghina,BlackRock Italia questo farebbe cambiare la competenza per l’indagine sulla rivelazione di segreto da Roma a BresciaI magistrati di Roma hanno provato a ricostruire la filiera che ha portato i verbali segreti a finire nelle redazioni dei giornali e al Consiglio superiore della magistratura.Hanno sentito Piercamillo Davigo, l’uomo chiave nell’indagine sulla sua segretaria Marcella Contrafatto, che avrebbe diffuso anonimamente i verbali. Intanto a Milano sta emergendo che i primi incontri tra Milano e Perugia avrebbero iniziato a svolgersi a gennaio 2020, quindi mettendo in crisi la ricostruzione di Storari, che accusa di inerzia la procura meneghina. Il caso dei verbali segreti della loggia Ungheria nasce perché il pm milanese Paolo Storari riteneva ci fosse un’inerzia della procura nell’aprire un’inchiesta sulle parole di Piero Amara. Ora, a distanza di una settimana i fascicoli aperti non si contano. Sicuramente sono al lavoro le procure di Roma, Milano, Brescia e Perugia: chi per verificare la veridicità delle dichiarazioni dell’ex legale di Eni, Amara, chi per la fuga di notizie. I magistrati di Roma hanno provato a ricostruire la filiera che ha portato i verbali segreti a finire nelle redazioni dei giornali e al Consiglio superiore della magistratura. Per farlo hanno sentito Piercamillo Davigo, l’uomo chiave nell’indagine sulla sua segretaria Marcella Contrafatto, che avrebbe diffuso anonimamente i verbali. Il magistrato ormai in pensione avrebbe confermato di aver ricevuto i verbali dal pm Storari, però lo scambio non sarebbe avvenuto – come inizialmente ipotizzato - a Roma, ma a Milano nell’abitazione privata di Davigo. Cosa rischia Davigo Un ulteriore elemento che sarebbe emerso riguarda le possibili responsabilità penali a carico di Davigo. Nel caso in cui avesse accettato di ricevere i verbali estratti dal fascicolo del pm, firmati e contrassegnati, nei suoi confronti avrebbe potuto scattare un’indagine per ricettazione. Invece, i fatti si sarebbero svolti diversamente: Storari, infatti, avrebbe dato a Davigo i verbali in formato word presenti sul suo computer. Sembra un cavillo visto che il contenuto dei documenti è comunque identico, ma se così fosse avrebbe un peso sostanziale: in questo caso, infatti, non sarebbe configurabile il reato di ricettazione. Quanto a quello di violazione di segreto da parte di Storari, come più volte ribadito da Davigo il segreto istruttorio non sarebbe opponibile a un consigliere del Csm in carica. A carico di Davigo rimarrebbe dunque un’ultima ipotesi: quella di diffusione del contenuto di un atto segreto. Su questo punto la vicenda si fa più incerta. Secondo quanto emerso Davigo ha sicuramente parlato dei verbali separatamente coi membri del comitato di presidenza del Csm: David Ermini, il pg di Cassazione, Giovanni Salvi, e il primo presidente della Cassazione, Pietro Curzio. Se così fosse, Davigo potrebbe aver agito correttamente. Tuttavia Davigo si sarebbe limitato ad avere con loro comunicazioni «informali» e non avrebbe consegnato loro i verbali, impedendo così una qualsiasi iniziativa. A sparigliare le carte, però, è un’altra circostanza: Davigo avrebbe parlato anche con Giuseppe Cascini, Giuseppe Marra e il consigliere laico Fulvio Gigliotti, che è l’unico a confermare la notizia. Dopo il pensionamento di Davigo, a Gigliotti peraltro è stata assegnata la funzionaria Marcella Contrafatto, la donna cioè al centro del giallo dei verbali inviati alla redazioni. Intanto a Milano L’altro fronte riguarda il merito delle dichiarazioni dell’accusatore Amara. A gennaio 2020, in gran segreto i magistrati di Perugia, Gemma Miliani e Mario Formisano, titolari dal 2019 del fascicolo d’inchiesta per corruzione sul magistrato ed ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati Luca Palamara, hanno incontrato i colleghi della procura di Milano titolari del fascicolo sul presunto depistaggio ordito da Eni per far saltare il processo sul caso Nigeria e quello Saipem - Algeria. La data dell’incontro è importante, perché nei due mesi precedenti i pm di Milano Laura Pedio e Storari avevano riempito centinaia di pagine di verbali con le dichiarazioni dell'avvocato Amara. Un altro incontro tra toghe milanesi e perugine dello stesso tipo è datato maggio dello stesso anno. Sono stati incontri di coordinamento per comprendere come affrontare le gravi questioni emerse dalle parole di Amara, innanzitutto sul club di potenti «Ungheria» che sarebbe nato per gestire nomine, consulenze, potere. Anche a settembre del 2020, dopo l'arrivo a luglio del nuovo capo dell'ufficio Raffaele Cantone, c'è stato un altro incontro e a ottobre le due procure avrebbero lavorato congiuntamente su almeno un atto d’indagine. L'unica cosa sulla quale si ha una certezza è che l'arrivo in Umbria degli atti utili per tentare di provare l'esistenza di un’associazione segreta è datato gennaio 2021. Ovvero un anno dopo gli interrogatori dell’ex legale di Eni. Contatti preliminari che potrebbero cambiare la narrazione sull'inerzia di sei mesi che avrebbe avuto la l’ufficio milanese nell’indagare su fatti, circostanze e soprattutto nomi emersi dagli interrogatori di Amara che hanno portato il pm Storari a passare i verbali a Davigo nel marzo 2020. Tocchera anche alla procura generale di Milano chiarire i contorni della vicenda: si è attivata sui profili disciplinari chiedendo una relazione al procuratore capo Francesco Greco. Allo stesso le procure di Brescia e Roma accerteranno tutti gli eventuali reati. Storari ha confermato che è intenzionato a parlare, verrà ascoltato sabato dalla procura capitolina. Ma in questo cortocircuito giudiziario si aggiunge un ulteriore problema: la competenza territoriale, perché se lo scambio con Davigo è avvenuto a Milano titolari dell’indagine saranno i magistrati di Brescia. Per Storari, che stava indagando fino a due settimane fa proprio con Pedio sul presunto depistaggio ai danni di De Pasquale nel processo nigeriano (e in quello Saipem Algeria), Amara e l’altro grande accusatore di Eni, Vincenzo Armanna, sono calunniatori ancora in attività nonostante condanne (solo per Amara, per corruzione) e processi subiti. Tutti e due hanno riempito pesanti verbali davanti ai magistrati milanesi, ma Storari avrebbe trovato le prove delle loro menzogne. E su questo si giocherà la credibilità di tutti, a partire dal capo della procura meneghina Francesco Greco. Durante l’ultimo plenum del Csm Ermini ha parlato di «momento difficile ma voglia riscatto per le toghe e il Csm». A margine i quattro consiglieri di Magistratura Indipendente hanno depositato una richiesta per chiedere al Csm di costituirsi parte offesa in tutti procedimenti penali in corso a Roma, Milano e Perugia sui verbali segreti di Amara. Il Csm è «oggetto di una inquietante e oscura attività di dossieraggio e delegittimazione» volta a «influenzare l'organo» e a «screditarne l'autorevolezza». © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo e alfredo faieta Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Sigarette: quando e come aumenteranno i prezzi nel 2023Schizzano i prezzi di benzina e diesel: in autostrade si registrano nuovi record
L'importanza di monitorare il rating per le nostre aziende
Pirelli, avviate le selezioni per assumere 50 giovani presso il nuovo digital solutions center di BariLa ricetta di Bonomi: "Tagliare le tasse si può modificando il 4/5% della spesa pubblica"
Salari, Italia tra i più bassi d'Europa: 15mila euro in meno della GermaniaNadef, retribuzioni "restano al palo". Il potere d'acquisto verrà recuperato nel 2024
Assemblea annuale Aldai-Federmanager: i manager lombardi guardano oltre la crisiUsa, la Federal Reserve pronta ad alzare i tassi dello 0,50% o dello 0,75% a fine mese
Caro bollette, il governo posticipa la fine del mercato tutelato del gas al 2024Bonus stufa a pellet contro il caro bollette: cos'è e come funzionaFringe benefit, la soglia non tassabile passa da 600 a 3mila euro: cos'è e a chi spettaTop Manager Reputation: Carlo Messina al vertice della classifica, sul podio Descalzi e Starace
Superbonus: niente rimborsi e rischio multe per chi non finisce i lavori
Salario minimo, trovato accordo in UE
Tessera sanitaria, multa da 100 euro: chi rischia la sanzione comunicata dall’Agenzia delle EntrateLa ricetta di Bonomi: "Tagliare le tasse si può modificando il 4/5% della spesa pubblica"Rincari d'estate: biglietti aerei raddoppiati, +30% per lettino e ombrelloneL'annuncio dell'Agenzia per l'Energia: "Prima vera crisi globale"
La sovranità energetica svanisce come il gasUsa, la Federal Reserve pronta ad alzare i tassi dello 0,50% o dello 0,75% a fine meseInflazione, scatta l'allarme vero: per Codacons in Italia è emergenza nazionaleGas, quanto attendere per i cali in bolletta?