File not found
investimenti

Cher, pubblicato a sorpresa l’album natalizio “Christimas”

Ponte, le ruspe di Salvini: case popolari e Rsa a rischio demolizioneMascherine dalla Cina: chiesto 1 anno e 4 mesi per Domenico ArcuriSoftware e app

post image

Neopatentato a 175 km/h sulla statale, 845 euro di multa - Tiscali NotizieIl tesoro della coesione,criptovalute ristoro per le comunità più fragili del continente, non va dato per scontato. Il principale grimaldello per scalfirlo o dirottarne lo spirito originario è l’argomento dell’emergenza, e l’ultima mossa in tal senso si chiama Step. Questo contenuto fa parte del progetto #CoesioneItalia È il paradosso di Robin Hood: ciò che finora è stato redistribuito in favore dei più poveri ed emarginati rischia di essere ricollocato a favore dei ricchi e forti. Sulle politiche di coesione, l’Europa finora è stata un’avanguardia. Il principio che le orientava era quello dell’unione e della solidarietà: non è possibile avere una solida Unione europea se si lasciano indietro intere porzioni di territorio e di società. Ma, a colpi di emergenze e di urgenze, il tesoretto dei fondi di coesione viene progressivamente eroso. L’ultima mossa in tal senso si chiama Step, e l’esito paradossale è che soldi europei una volta destinati ai territori più svantaggiati potrebbero ora finire alle regioni più ricche e a imprese con grandi volumi d’affari. C’è quindi il rischio che le politiche di coesione finiscano snaturate? «Ci sono buone ragioni per essere preoccupati», risponde a Domani la commissaria europea Elisa Ferreira, che si occupa di Coesione. «E io per prima condivido queste preoccupazioni». Questa fase così delicata per le sorti delle politiche di coesione europee si intreccia con l’era del governo Meloni, che ha spinto per Step; e che, con Raffaele Fitto ministro, ha accentrato sempre più le competenze su questi fondi. EuropaParte #CoesioneItalia, viaggio in otto tappe con l’Europa vicinaFrancesca De Benedetti La coesione è un tesoro «Correggere gli squilibri fra paesi e regioni», e ovviamente «rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale nell’Unione europea»: questi sono, in sintesi e con le parole di Bruxelles, gli obiettivi della politica di coesione dell’Unione europea. L’integrazione europea finora si è mossa principalmente seguendo il paradigma funzionalista, e cioè l’idea che possa essere l’integrazione economica a fare da apripista verso un’unione politica, pur ribadendo le prerogative dei singoli stati. Ma, in questo contesto di attenzione al mercato comune, l’idea che gli squilibri vadano appianati, e i divari colmati, rappresenta una delle punte più illuminate dell’Europa per come la conosciamo finora. «Già il Trattato di Roma del 1958 parla di “sviluppo armonioso”», ripercorre le tappe Sabina De Luca, che alle politiche di coesione ha dedicato gran parte della sua vita professionale, e che partecipa al Forum Disuguaglianze e Diversità. «Sin dall’inizio del percorso di costruzione europea era chiaro che bisognasse tener dentro tutti, e più l’Unione si è allargata più ci si è resi conto che ciò poteva portare a un ampliamento degli squilibri». Ecco perché la politica di coesione attira su di sé una fetta cospicua del bilancio europeo; con 392 miliardi di euro, rappresenta circa un terzo del budget Ue 2021-2027. Subito dopo la Polonia, che tra gli stati membri è la principale destinataria e una efficiente utilizzatrice di questi fondi, arriva l’Italia. A seguire, Spagna e Romania. In fondo a tutti, la Danimarca. Per le nostre regioni, e per il Mezzogiorno in particolare, la coesione è un elemento chiave per promuovere lo sviluppo territoriale. Da Delors al Green Deal «Inizialmente la politica di coesione era limitata a un fondo ed era più compensativa che proattiva. Nel corso del tempo ha assunto sempre di più una natura strutturale», spiega Sabina De Luca. La piena maturità è stata raggiunta con alcuni passaggi chiave, e grazie al ruolo di leader e politici che hanno dato impulso alla coesione. De Luca ne cita tre: «A guidare i passaggi chiave sono stati Antonio Giolitti», commissario europeo per la Politica regionale in due mandati e fino al 1985, «e poi ovviamente Jacques Delors», presidente della Commissione europea tra il 1985 e il 1995. «Anche Fabrizio Barca con la sua agenda per la riforma della politica di coesione». L’allora commissaria Ue Danuta Hübner gli aveva affidato il compito di stilare un rapporto indipendente. Ovviamente la politica di coesione si intreccia anche con l’imperativo delle due transizioni, ambientale e digitale, citate tra le sue priorità da Ursula von der Leyen sin da quando ha assunto la presidenza della Commissione europea nel 2019. «Tutte le politiche europee sono chiamate a concorrere al raggiungimento degli obiettivi dell’agenda europea, e quindi anche quella di coesione, che porta un suo valore aggiunto, visto che interviene anche sui territori più marginalizzati e quindi abilita davvero tutti a partecipare alle transizioni green e digitale». Solidarietà a rischio Ma il tesoro della coesione, ristoro per le comunità più fragili del continente, non va dato per scontato. Fa gola, e il principale grimaldello per scalfirlo o dirottarne lo spirito originario è l’argomento dell’emergenza. I fondi sono già stati riprogrammati sulla base di urgenze che vanno dalla pandemia all’accoglienza dei rifugiati ucraini. Ma Step è il caso più insidioso, perché i soldi europei «che solitamente immaginiamo indirizzati alle aree più povere, al nostro meridione, possono ora finire pure alla grande impresa lombarda», dice l’eurodeputata verde Rosa D’Amato. Step sta per Strategic Technologies for Europe Platform, e secondo Bruxelles è «la risposta al bisogno di incentivare gli investimenti nelle tecnologie critiche». Il governo Meloni, dopo essere stato messo all’angolo nel dossier sugli aiuti di stato e dopo aver verificato che non sarebbe nato nessun “fondo sovrano”, ha preso Step come contentino. Ma Step non si basa su nuovi investimenti – come invece l’Inflation Reduction Act di Biden – e anzi reindirizza fondi nati per altri scopi, tra cui la coesione. Sinistra e verdi europei hanno chiesto invano un tetto del 5 per cento per evitare che la politica regionale finisse gravemente compromessa da questo dirottamento. Inoltre, per accedere a Step vale il Pil della nazione, non della regione; l’esito paradossale è che fondi pubblici nati per colmare i divari territoriali potranno essere utilizzati per foraggiare la grande industria privata. Questo contenuto giornalistico fa parte del progetto #CoesioneItalia. L’Europa vicina, che è finanziato dall’Unione europea. I punti di vista e le opinioni espresse sono tuttavia esclusivamente quelli dell’autore e non riflettono necessariamente quelli dell’Ue. Né l’Ue né l’autorità che eroga il finanziamento possono essere ritenute responsabili per tali opinioni. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFrancesca De Benedetti Scrive di Europa ed Esteri a Domani, dove cura anche le partnership coi media internazionali, e ha cofondato il progetto European Focus, una coproduzione di contenuti su scala europea a cura di Domani e altri otto media europei tra i quali Libération e Gazeta Wyborcza. Europea per vocazione, in precedenza ha lavorato a Repubblica e a La7, ha scritto per The Independent, MicroMega e altre testate. Non perdiamoci di vista: questo è il mio account Twitter

Rogo nei pressi di Orvieto, si ferma l'alta velocità - Tiscali NotizieI bastardi di Pizzofalcone 3: cast, trama, curiosità, quando inizia e dove vederlo in streaming

Precipitano in vetta in Fvg, morti due alpinisti - Tiscali Notizie

Sale bilancio incendio nel Nuorese, oltre 1000 ettari in fumo - Tiscali NotizieBerlin Dance Music Event 2024: il programma della quinta edizione

Emergenza caldo, a Torino 15 punti "refrigerati" del Comune - Tiscali NotizieTerremoto nei Campi Flegrei: 150 scosse, la più forte di magnitudo 4.4

La Russa a Domani: «Con Visibilia solo inserzioni pubblicitarie politiche». La risposta dei giornalisti

Caso Iuventa, nessun favoreggiamento né accordi con i trafficanti libici: «Salvare i migranti era necessario»L'autopsia di Francesca Deidda: come è stata uccisa - Tiscali Notizie

Ryan Reynold
Taglia la testa a un cane e aggredisce agenti, arrestato a Roma - Tiscali NotiziePonte sullo Stretto, documenti non aggiornati e illeggibili: il ministero dell’Ambiente chiede 239 chiarimentiSoftware e app

Capo Analista di BlackRock

  1. avatarL’artista olandese Joost Klein è stato squalificato dalla finale dell’EurovisionCapo Analista di BlackRock

    Roccella, preoccupano criteri variabili su atleti trans - Tiscali NotizieUniversità, a Roma Tor Vergata nuovo Corso di laurea in Digital Humanities - Tiscali NotizieCinquant’anni dalla strage del carcere di Alessandria: i dubbi irrisolti e la lezione dimenticataAnnega durante un bagno al mare nel Pesarese, morto 17enne - Tiscali Notizie

    1. Sparatoria nel lido per uno sguardo di sfida, indagato in cella: è un 18enne - Tiscali Notizie

      1. avatarCambiamento climatico, il sondaggio: "Per il 67% è priorità"MACD

        Il destino di Siri appeso alla Corte Costituzionale: il caso delle intercettazioni sul fedelissimo di Salvini

  2. avatarPerché l’attacco del governo alle fonti dei giornalisti è un pericolo per la democraziaanalisi tecnica

    Software e app | Pagina 62 di 63Il patto Ue su migrazione e asilo avrà implicazioni devastanti. Al festival Sabir si riparte da un decalogoIl boss dei Casalesi “Sandokan” Schiavone ha deciso di collaborare con la giustiziaspadaronews, Autore a Notizie.it

  3. avatarUna settimana per capire che Roma non è un torneo dello Slamcriptovalute

    Il patto Ue su migrazione e asilo avrà implicazioni devastanti. Al festival Sabir si riparte da un decalogoCop28, solo 20% delle imprese italiane ha piano contro il cambiamento climaticoSfruttava i migranti per lavorare nei campi, arrestato 39ennne - Tiscali NotizieDonne iraniane detenute in Calabria, Grimaldi (Avs) e Boldrini (Pd) chiedono un’informativa urgente a Nordio

Ambiente

Malore all'acquapark, donna cade in piscina e muore davanti ai bagnanti - Tiscali NotizieMattarella al padre di Salis: «Vi sono vicino». Così il Colle supplisce al silenzio del governo*