File not found
criptovalute

L'ex carabiniere Pietro Costa condannato a 4 anni per lo stupro di Firenze

Benevento, si lancia dalla finestra ma viene afferrata al volo dai poliziottiOrzinuovi (Brescia), ordigno disinnescato dopo l'allarme bombaTorino, tragedia in strada: cadavere trovato dentro ad un'auto

post image

Genitori di Renzi assolti in Appello, le motivazioni della sentenzaLa conquista del K2 compie 70 anni e la sua storia si trova in una mostra al primo piano di Palazzo Roccabruna,BlackRock a Trento, dove nei giorni scorsi si è tenuto il Trento Film Festival, che negli anni ha raccontato il mondo dell’alpinismo, oggi assai mutato con il turismo di massaNel 1902 sei uomini, fra cui il mago ed esoterista Aleister Crowley, tentarono per la prima volta di raggiungere la cima del K2. Arrivarono a 6.400 metri sulla cresta nord. Crowley insistette per provare a salire dalla cresta sud, ma nemmeno la magia gli valse la cima, e i sei alpinisti dovettero desistere. Ci vollero altri cinquantadue anni, cinque spedizioni e altrettanti morti perché Achille Compagnoni e Lino Lacedelli riuscissero finalmente a conquistare la vetta al termine della spedizione italiana guidata dal geologo Ardito Desio. Era il 31 luglio del 1954. Nel corso dei cinquantasette anni successivi salirono lassù, in tutto, circa 300 persone: una media di cinque all’anno.Dal tempo di quel primo tentativo di cinque uomini e un mago a oggi il mondo è cambiato. Di maghi non ce ne sono più, ma sulle cime più alte del mondo ci si arriva (quasi) con un colpo di bacchetta. Nel 2022, sul K2 è capitato che mettessero piede, in una sola giornata, 145 persone.C’è chi paga cifre che variano da un minimo di 8.000 dollari a oltre 100.000 dollari a seconda del trattamento, per raggiungere gli 8.611 metri del K2. I veri alpinisti non ci vanno più: oramai gli ottomila sono affollati di turisti della montagna. Affollati e sporchi. Pieni di rifiuti umani che non fanno in tempo a sparire e resti di cibo in decomposizione. E poi vecchie tende e corde ghiacciate, plastica, nylon: quelli che non se ne andranno mai.La storia della conquista del K2 si trova in una mostra intitolata “K2 1954. Era come andare sulla luna!”, al primo piano di Palazzo Roccabruna, a Trento, dove fra fine aprile e inizio maggio si è tenuto il Trento Film Festival: un festival di cinema di montagna che compie 72 anni e che negli anni ha raccontato il mondo dell’alpinismo attraverso mostre, film e documentari. Proprio in questi giorni è in corso la tappa bolzanese del festival, dopo un passaggio a Milano a fine maggio.Certe immagini, certi racconti che si incontrano girovagando per le sale cinematografiche del Trento Film Festival trasmettono la bellezza vertiginosa e solitaria delle cime, mondi fatti di roccia, catene di monti innevati, tantissimo cielo e quasi nessun uccello che salga fin lassù. FattiTutti pazzi per l’Antartide, l’unico posto dove non dovrebbero esserci turistiLe feriteIn Marmolada. Madre roccia di Cristina Pecci e Matteo Maggi (in concorso al festival di quest’anno) si raccontano l’entusiasmo, la difficoltà e l’avventura di aprire una nuova via, la parete sud della “Regina delle Dolomiti”. Una delle poche forme di avventura che ci rimane. In gergo si dice «liberare una via»: si libera, perché altri possano percorrerla. Ma è soltanto aprirla, passare per la prima volta dove nessuno è mai passato, come Crowley o Compagnoni, scoprire senza sentiero tracciato dove appoggiare il piede per raggiungere una cima con meno chiodi, meno materiale possibile, e non lasciare quasi traccia del proprio passaggio, è solo questo che fa la libertà dell’alpinista vero, l’esploratore.Ma la montagna oggi quasi mai è incontaminata. Lo è solo, forse, qualche parete aspra e introversa. Al contrario, la roccia porta sempre incise in sé le sue ferite. E al festival di Trento si sente, si suggerisce o afferma in molti dei film presentati dal 26 aprile al 5 maggio. E infatti il festival l’ha vinto non un film di cieli e cime innevate, ma Un pasteur, del regista francese Louis Hanquet: la storia di un pastore, del suo gregge, di un lupo, di una montagna che cambia e si fa più arida. Sulle Alpi provenzali come sul Karakorum l’ombra dello sviluppo e del riscaldamento globale arriva ad alterare le vite remote degli abitanti delle terre alte.Come non possiamo più dire Mediterraneo senza accostare, ai ricordi luminosi di estati al mare, il pensiero di traversate terribili e naufragi, di pesca a strascico e agglomerati di rifiuti e plastica, così la montagna non è solo montagna. Per Nuno Escudeiro, regista portoghese del cortometraggio evocativo e delicato Death of a mountain (premio Antropocene MUSE al festival), la montagna brilla da lontano come le stelle: che luccicano, anche se sono già morte. Lo racconta una voce off femminile che cuce insieme le immagini come un filo di lana: ricordi d’infanzia, pattinaggio goffo di una bimba di pochi anni, discese a spazzaneve ricordate in bianco e nero, immagini disturbate dall’intermittenza della memoria. Ma poi a guardare meglio, fra le foglie a colori degli alberi di oggi, si intravedono gli occhi spaventati di migranti che cercano di passare il confine fra l’Italia e la Francia.Quei sentieri non sono più solo sentieri, ma mezzi per valicare una frontiera, testimoni di notti gelide, rastrellamenti della polizia, violenza, paura, a volte speranza. E forse non lo sono mai stati, solo dei sentieri: molti anni prima hanno condotto partigiani nei loro nascondigli, permesso la resistenza, visto morti e ascoltato fucili, rappresaglie fasciste, questioni private. Anche quelle storie e ferite sono incise nella roccia. La voce femminile ricorda quando suo padre, in montagna, diceva «Se dovesse arrivare la fine del mondo non verrebbe comunque mai fino a qua». CulturaElogio delle avventure umane che ci fanno riscoprire la vitaPietro Del SoldàUn immaginario nuovoSembrava vero, ora non lo è più. Il turismo di massa si arrampica fino al K2 e all’Everest. I ghiacciai si ritirano, il caldo uccide la montagna e chi la vive. Fra i documentari del Trento film festival c’è Marmolada 03.07.22 di Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon che ricostruisce, attraverso le voci di chi prestò soccorso, quel giorno terribile in cui deflagrò il ghiacciaio: morto di caldo in un’estate rovente, con lo zero termico oltre i 5.000 metri, uccise undici persone, altre otto furono salvate da umani e cani quasi per miracolo. Ma anche Marmolada. Madre roccia nel raccontare la bellezza di una via nuova non può non richiamare anche solo tra parentesi quella tragedia, la crisi climatica che l’ha causata, la stessa insolenza umana capace di creare un business sulla pelle della montagna a più di 8.000 metri da terra.In The Ice Builders di Francesco Clerici e Tommaso Barbaro, i Ladakhi raccontano la loro vita nella valle dello Zanskar, sull’Himalaya: una vita che è sempre dipesa dai vicinissimi ghiacciai, dalla loro acqua che si scioglieva lentamente in primavera e dava da bere da mangiare. Da 15 anni le precipitazioni sono incostanti, a volte non nevica per molti inverni, il ghiacciaio si ritira e in estate manca l’acqua. Ora i ladakhi costruiscono ghiacciai artificiali che sembrano magnifiche sculture di ghiaccio e servono invece per sopravvivere al clima che cambia.Sono fontane che prendono l’acqua abbondante dell’inverno, la spruzzano in aria perché si ghiacci e la immagazzinano così per quando scarseggia e c’è da ricaricare le falde. Si chiamano “Ice Stupas” come i monumenti buddhisti a cui i ladakhi sono legati e significano l’interdipendenza di tutte le cose: il caldo dal freddo, la primavera dall’inverno.Al Trento Film Festival arrivano le voci di montagne sofferenti. Ma anche l’eco di un immaginario nuovo. I pastori del documentario di Louis Hanquet discutono del fatto che, per non infierire sulla montagna, si dovranno forse adattare a portare meno bestiame. Contadini di confine di Michele Trentini trasmette il rapporto stretto con la terra di contadini e allevatori della Val di Fiemme e Val di Non sulle Dolomiti. In Bergfahrt di Dominique Margot, film vincitore al festival del Premio Green Film, ci sono geologi che auscultano la montagna come fosse un paziente e anziani guardiani della valle che suggeriscono di bussare alla montagna, prima di entrare: è pur sempre casa sua, e non sempre dà il benvenuto. I film che passano a Trento raccontano anche una sensibilità meno antropocentrica. FattiDai vulcani nascon diamanti. Preparatevi per le nuove eruzioniLuigi BignamidivulgatoreLa montagna non è mai uno sfondo: è personaggio come le specie che ci abitano, umani o non umani che siano. «Ho imparato quasi più dagli animali che dagli uomini», dice in Bergfahrt il guardiano di un parco montano. Una scena di Zinzindurrunkarratz, film splendidamente pazzo del regista basco Oscar Alegria, richiama L’uscita dalle officine Lumière ma al posto degli operai ci sono 470 pecore che attraversano un ponte. Di nuovo in Bergfahrt: «Le montagne non sono cattive, loro sono qui, non è colpa loro se noi le scaliamo» dice una scalatrice che ha perso il compagno sull’Eiger una delle cime più affascinanti e mortali delle Alpi (e titolo anche di un leggendario film di Clint Eastwood).Chi racconta la montagna quasi sempre lo fa come se parlasse di un rapporto fra i più intimi. Forse proprio per quelle ferite che le si leggono addosso e in cui ognuno rivede le proprie: il ricordo infantile di un luogo intoccabile, che nemmeno la fine del mondo avrebbe mai raggiunto, e la scoperta adulta della sua vulnerabilità.O forse invece è perché le accordiamo il diritto di farci sentire piccoli e inermi che sembra a ognuno d’intrattenervi un rapporto d’elezione, una magia personalissima e indicibile. Ed ecco forse cosa ci faceva un mago a poco più di due chilometri dalla cima della seconda cima più alta del mondo nel lontano 1902.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediCaterina OrsenigoCaterina Orsenigo è editor e giornalista. È laureata in filosofia a Milano e in letterature comparate a Parigi. Scrive di letteratura, crisi climatica e mitologia per diversi giornali e riviste. Con Prospero Editore ha pubblicato il romanzo di viaggio Con tutti i mezzi necessari.

Meteo, colpo di coda invernale dalla Domenica delle PalmeSospesa la maestra che scriveva e incontrava Messina Denaro

Il papà muore, la mamma non può prendersene cura e lo “zio” lo stupra

La scelta di Giuliana Russotto, la manager che si trasferisce da Milano alla CalabriaL'auto prende fuoco, lui filma ma l'uomo muore: omissione di soccorso

I vicini sentono cattivo odore in un'abitazione: trovati due cadaveri in casaIncidente a Sissa Trecasali, auto nel fosso: morta una 22enne

Riccione, tamponamento a catena: una donna morta e sei feriti

Emergenza migranti, a Bari sbarco delle 190 persone dalla Geo BarentsRegno Unito: 4 ragazzini lanciano un carrello della spesa su un anziano sulle scale mobili

Ryan Reynold
Reggio Emilia, bar vende croissant di farina di grillo: la reazione dei clientiLa candeggina contro le formiche funziona? Le alternativeMendicante vince al Gratta e Vinci, e dona parte dei soldi alla Caritas

ETF

  1. avatarNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 487Capo Analista di BlackRock

    Tuoro sul Trasimeno, marito e moglie morti in casaNapoli, caos in città a causa dei tifosi del Francoforte: scene di guerriglia urbanaCieco recupera la vista a un occhio grazie all'autotrapianto. Prima volta al mondoMisilmeri, furti con spaccata di Gratta e Vinci: i vincenti venivano riscossi

    ETF
      1. avatarCaccamo, la vittima fu colpita e tramortita prima del rogoETF

        Reggio Emilia, bar vende croissant di farina di grillo: la reazione dei clienti

        VOL
  2. avatarScorribanda di furti nel centro storico di Lecce: arrestato un 24enneGuglielmo

    Vasto incendio in un capannone in provincia di PerugiaPolemiche su frase sessista del sindaco di Tonara (Nuoro)Esplosione nella villetta di Sant’Urbano, lo zio ha salvato i nipoti tra fiamme e fumoStuprata a 15 anni da un 61enne che la controllava in videochiamata

    ETF
  3. avatarAvezzano, malore nel sonno: Angiolo muore a 31 anniBlackRock

    Scontro tra due bici sulla pista ciclabile, un ferito graveSemaforo verde per due a Milano e pedone ucciso da un autobusAttacco hacker a due tabaccherie: Gratta e Vinci e sigarette a 10 centesimiTorino, bimbo morto durante intervento chirurgico

Incendio al mercato di Civitavecchia: casetta di legno carbonizzata dalle fiamme

Addio a Philip Morocutti, stimato docente al Malignani di UdineChi è la capitana Pia Klemp?*