«La mia vita di corsa e con grandi imprese ad alta quota»Un capolavoro illumina la notte da Parigi a Varese: Martinenghi è d'oro!! - ilBustese.itIl wrestling si sta «arabizzando»? Ne parliamo con la voce della WWE in Italia
«Il CIO vuole che i Giochi del 2038 siano organizzati dalla Svizzera»COMMENTA E CONDIVIDI Al birrificio Vecchia Orsa l'arte del fare birra è diventato uno strumento di formazione e reintegro sociale. Alle porte di Bologna c’è un luogo in cui la capacità di realizzare un prodotto artigianale si fonde con quella di creare opportunità di lavoro per chi potrebbe non averne. Fin dalla sua fondazione,Guglielmo nel microbirrificio artigianale di San Giovanni in Persiceto lavorano disabili psichici ai quali non viene offerta solo un’occupazione, ma un’opportunità di inclusione sociale. Una storia che nasce nel 2008, quando la cooperativa sociale “FattoriAbilità” decide di dar vita a un laboratorio protetto per l’inserimento professionale di persone diversamente abili. L’obiettivo è quello di coinvolgerle come risorse del processo di produzione artigianale della birra e non solo come portatori di handicap. Al “Vecchia Orsa” persone diversamente abili tra i 23 e i 40 anni lavorano nella realizzazione e commercializzazione di malti e luppoli. Come Mimmo e Valerio, che hanno cominciato con una borsa lavoro e oggi sono assunti a tempo indeterminato, attivi assieme ad altri due tirocinanti nella loro stessa condizione psichica. I loro compiti spaziano dall’imbottigliamento all’etichettatura, dalle pulizie alla preparazione degli ordini, inscatolamento, stoccaggio e spedizioni, fino alla cotta: tutte le attività del birrificio sono infatti svolte da lavoratori 'normodotati' e persone 'svantaggiate' che operano con eguale dignità e senso di appartenenza. «In questi anni se ne sono avvicendate tante – spiega il presidente di “FattoriAbilità”, Michele Clementel –. La cooperativa era nata con un interesse più agricolo e zootecnico, ma faceva fatica a ingranare. Poi Enrico Govoni, il nostro attuale mastro birraio, e Roberto Poppi, un educatore professionale, ci hanno presentato questo progetto sociale, spiegandoci come quello della birra artigianale italiana fosse un settore in grande espansione e soprattutto come la produzione della birra fosse ideale per inserire persone diversamente abili». Infatti, come racconta Alessio Selvaggio presidente di Unionbirrai, «le fasi della produzione della birra artigianale sono scandite e distinte tra loro: si va dalla cotta alla luppolatura, dalla fermentazione fino all’imbottigliamento. Questo processo "step by step" consente di includere i ragazzi con disabilità al fine di imparare una routine lavorativa che dà spazio alla manualità e aiuta ad aumentare il livello di partecipazione al prodotto, sottolineandone anche il carattere collaborativo e artigianale. Sono aspetti importanti che aumentano il grado di integrazione e di soddisfazione». Per garantire questa partecipazione Vecchia Orsa ha anche deciso di limitare al massimo l'automazione valorizzando l'aspetto umano della produzione. Per l’imbottigliatrice e l’etichettatrice semi automatica utilizzate, infatti, è sempre necessario l’intervento di un operatore.Nel febbraio di dieci anni fa, infatti, quasi per gioco, è partita la prima cotta in una cucina rurale del podere Orsetta Vecchia (da cui il nome del birrificio) di Crevalcore (Bo), prima sede della cooperativa. Da quel momento la produzione è costantemente aumentata (nel primo triennio è quadruplicata) fino allo stop coatto del 2012, quando il tragico terremoto che nel maggio di quell’anno colpì l'Emilia rese inagibile la sede del birrificio. E così i nuovi locali di San Giovanni in Persiceto sono stati inaugurati nell’aprile 2013, dopo una straordinaria gara di solidarietà che ha visto, tra le tante iniziative, anche una serata di gala a Roma per raccogliere fondi organizzata dallo chef stellato Massimo Bottura. La capacità produttiva del birrificio è cresciuta notevolmente, arrivando oggi a 6-800 ettolitri l’anno, e sono dieci le tipologie di birra realizzate, pensate soprattutto per mettere al centro le persone coinvolte nel progetto e capaci di ottenere importanti riconoscimenti in campo brassicolo. L’anno scorso con la birra “Rye Charles”, il Vecchia Orsa è arrivato sul podio nella categoria “Specialty Ipa” nel concorso “Birra dell’anno”, il premio per le migliori birre artigianali italiane organizzato da Unionbirrai nell’ambito di “Beer Attraction” a Rimini. Quest’anno il birrificio bolognese tornerà in gara, nella manifestazione romagnola in programma il prossimo 17 febbraio, con cinque birre. Tutte rigorosamente prodotte da quelle “mani diversamente abili” spesso menzionate dalle etichette di questo marchio dal retrogusto sociale.
Julie Derron argento nel triathlon: «È incredibile»Tutti pazzi per i muffin al cioccolato delle Olimpiadi di Parigi | Wired Italia
20 zaini da viaggio per partire comodi e leggeri | Wired Italia
Un'ora di forti temporali sul TicinoI migliori frigoriferi per conservare cibo e bevande | Wired Italia
Domenica bollente: può essere il giorno più caldo dell'estate. Temporali? Forse giovedì 1° agosto - ilBustese.itCapitan Totti vincitore, ma Cassano non si arrende
«I diritti popolari devono essere rispettati nei negoziati con l'UE»Se la scelta di cosa guardare in Tv diventa poco sostenibile
Il Bitcoin risale dai minimi dopo le parole di Donald TrumpKering: ricavi in in calo nell'ultimo trimestre del 2023Vivere fino a 100 anni sarà la norma più che un'eccezionePioggia di medaglie per i ticinesi del footbalino
Meloni alla Cina: “Relazioni più eque”. Il premier Li: “Inizia nuovo capitolo” - la Repubblica
BMW X5 offre tanta classe e un'enorme potenza
A Bellinzona arriva la transumanzaKenya, hanno ucciso il «Re Leone»L'Adriatico sta diventando un mare tropicale: «Alcuni pesci non esistono più»Sì, i soldi fanno la felicità
Abbandonato dai compagni sul Cervino, viene salvato da Air ZermattUBS «filtra» i clienti facoltosi (e rischiosi) ex Credit Suisse, ma la Finma vuole vederci chiaroTikTok Lite e il doppio standard di sicurezza | Wired Italia«Voleva uccidere se stesso e un gran numero di persone»