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Ucraina, Papa Francesco: "Assistiamo all'impotenza dell'Onu"I cinque membri di “Ultima generazione” sono stati portati in questura. L’azione arriva lo stesso giorno della prima con Mattarella e Meloni,ETF il sindaco Sala li critica. La notizia è stata data da Viva Rai 2 in diretta Intorno alle 7.40 di questa mattina a Milano, cinque attivisti del gruppo ambientalista “Ultima generazione” hanno lanciato della vernice rosa e azzurra contro la facciata del Teatro alla Scala dove questa sera si terrà la prima con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. I poliziotti di guardia all'esterno del Piermarini li hanno immediatamente bloccati e li hanno accompagnati in questura dove sono stati identificati e rischiano una denuncia per "imbrattamento su cose di interesse storico o artistico”. Non è mancato nemmeno lo «scooppino» con l'inviato di Viva Rai 2, il nuovo programma di Rosario Fiorello, che ha ripreso i ragazzi con la polizia. Questa sera è prevista la prima di “Boris Godunov”, opera lirica del russo Modest Petrovič Musorgskij, della durata «di 2 ore e 50», ha ironizzato il conduttore. L’inviato Gabriele Vagnato era lì per riprendere la fila del pubblico e del parterre di autorità e personalità del mondo politico, dello spettacolo, della cultura e dell'imprenditoria previsto per l'occasione. L’appello I cinque sono giovani, ragazzi e ragazze tra i 20 e i 25 anni. La parte del muro sporcata dalla vernice è già stata pulita dai dipendenti dell'Amsa intervenuti immediatamente con un mezzo. Subito dopo essere stati portati in questura è arrivato un comunicato dell’associazione: «Abbiamo deciso di imbrattare con della vernice il Teatro alla Scala per chiedere ai politici che questa sera assisteranno allo spettacolo di tirare fuori la testa dalla sabbia e intervenire per salvare la popolazione». La situazione economica e ambientale del paese, scrivono, peggiora di giorno in giorno e «invece di prendere le misure necessarie a salvaguardare il futuro dell’Italia da siccità e disastri climatici, la politica si rinchiude a godersi uno spettacolo per poche persone, così come riserva a poche persone la possibilità di salvarsi dal disastro alimentato dai continui stanziamenti all’industria del fossile». Per loro le macchie sulla facciata della Scala devono ricordare «a Giorgia Meloni e Sergio Mattarella le proprie responsabilità e li spingano ad agire, prima che si ripeta un’altra Ischia», ha detto Alessandro. L’azione di “disobbedienza civile non violenta contro il collasso ecoclimatico” messa in atto va ad aggiungersi a quelle di questi mesi in diverse città italiane e del mondo. I militanti della formazione ambientalista si battono in particolare per lo stop all'uso delle fonti fossili. Tra quelle più eclatanti, i blitz nei musei dove giovani attivisti hanno incollato le proprie mani a opere famose, e di recente la zuppa di piselli lanciata contro un’opera di Van Gogh (protetta dal vetro) nel corso della mostra a Roma a palazzo Bonaparte. Il sindaco Sala Il sindaco di Milano, Beppe Sala, li ha criticati: «Questi blitz esprimono certamente il disagio e la reazione per dove il mondo sta andando. Però non credo facciano bene queste forme di manifestazioni così evidenti» ha detto a margine della cerimonia di consegna degli Ambrogini d'oro. Il dibattito va avanti da settimane, tra chi sottolinea che non hanno mai davvero compromesso alcuna opera d’arte, e chi invece non apprezza lo stile: «Si, hanno visibilità ma alla fine portano poco e temo giustifichino qualcuno che non vuole confrontarsi con la questione ambientale che è una questione enorme», ha aggiunto. Ai cronisti che gli hanno chiesto se è preoccupato per la sicurezza della Prima della Scala Sala ha risposto che ci sono le preoccupazioni che ci sono sempre per la Prima della Scala, non è la prima volta che si svolgono manifestazioni in occasione di uno degli eventi mondani più rilevanti dell’anno. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediVanessa Ricciardi Giornalista di Domani. Nasce a Patti in provincia di Messina nel 1988. Dopo la formazione umanistica tra Pisa e Roma e la gavetta giornalistica nella capitale, si specializza in politica, energia e ambiente lavorando per Staffetta Quotidiana, la più antica testata di settore.
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