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«Nel panino manca la salsa e c'è una fetta di pollo in meno»: cliente investe in auto il direttore del fast foodL’Italia si sta muovendo con applicazioni come XLAW: si tratta di un sistema tra i più avanzati al mondo per l’attività di sicurezza urbana perché si basa sullo studio della conformazione del territorio e delle dinamiche socio – urbane che lo caratterizzano,ETF individuando le “riserve di caccia” dei criminali In questi ultimi anni si è parlato spesso di polizia predittiva, intendendo con questa l’analisi di fenomeni criminali per prevenire i reati attraverso l’impiego dell’intelligenza artificiale. Non consiste nel punire le persone prima del reato, come suggerirebbe il film Minority Report, ma ottimizzare il lavoro della Polizia per arrivare a prevenire più efficacemente i crimini in modo da contenerli e stabilizzarli nel tempo e nello spazio. Principalmente si vuole intervenire in flagranza di reato: non prima, che sarebbe pericolosissimo, non dopo che è parzialmente inutile, ma durante. È in questa direzione che l’Italia si sta muovendo con applicazioni come XLAW: si tratta di un sistema tra i più avanzati al mondo per l’attività di sicurezza urbana perché si basa sullo studio della conformazione del territorio e delle dinamiche socio – urbane che lo caratterizzano. Il sistema attraverso sofisticate operazioni di data mining individua le c.d “riserve di caccia” che per i reati predatori sono quelle aree prescelte dai criminali che presentano alcune caratteristiche che non solo favoriscono il disegno criminoso ma facilitano il reo nel raggiungere il successo e l’impunità. I crimini predatori urbani sono tutti quegli illeciti posti in essere da soggetti che hanno bisogno di un profitto che deve essere soddisfatto in un arco temporale breve. Possono essere definiti quindi crimini professionali perché alla loro base vi è una strategia ben definita. Le caratteristiche del luogo dove i reati avvengono sono di due tipi: 1) la prima è di tipo oggettivo: presenza di prede e target appetibili; 2) la seconda è di tipo soggettivo: presenza di vie di fuga, rifugi e copertura criminale del luogo. In base a queste caratteristiche il reo stabilisce il proprio disegno criminoso nel luogo a lui più confortevole in cui agisce con sequenze regolari ed in concomitanza di fasi e operazioni che anch’esse regolarmente fanno parte della vita cittadina di tutti i giorni, come l’entrata e l’uscita dalle abitazioni, da uffici, da scuole, da mercati, dagli esercizi commerciali si pensi ad esempio all’arrivo di treni, autobus, navi da crociera e così via. Crimini e dinamiche Se si sovrappongono i crimini a queste dinamiche, ci si accorgerà che i delitti avvengono a fasi ed operazioni regolari in concomitanza delle fasi ed operazioni regolari nel territorio. Grazie a questo metodo è possibile arrivare non solo decodificare il disegno criminoso alla base di ogni singolo illecito ma anche a percepire le singole sequenze, pertanto, attraverso un’adeguata logica di previsione, è possibile arrivare a prevedere i delitti nel tempo e nello spazio. Questo è ciò che fa XLAW, un’intelligenza artificiale dotata di un algoritmo di tipo euristico il quale sulla base d’ informazioni socio ambientali del territorio desunte dai cosiddetti open data e delle informazioni sui delitti consumati e scoperti grazie alle denunce dei cittadini o ad altre informazioni di Polizia desunte da altri tipi di attività come quella di prossimità con i cittadini e ad altre rilevazioni come quelle desunte dai media o dai social network, ricerca e scopre modelli criminali abbinando ad essi tutti quegli illeciti che in maniera ciclica e stanziale si configurano sul territorio prevendendone quindi la puntuale e precisa ricollocazione nel tempo e nello spazio. XLAW Uno strumento rivoluzionario per fare sicurezza urbana perché in questo modo non è più il poliziotto che insegue il ladro ma il primo che limita l’azione del reo evitando i danni irreparabili che i crimini normalmente generano. XLAW è stato sperimentato con successo a Napoli, Prato, Salerno, Venezia; a Napoli i crimini predatori sono diminuiti del 22%, mentre denunce e arresti in flagranza di reato sono aumentati del 24%. Anche in altri Paesi si stanno sperimentando modelli di polizia predittiva e alcuni di essi hanno sollevato molte critiche sulla loro efficacia e correttezza etica, tuttavia l’Italia può dirsi molto avanti. Il sistema XLAW a differenza di altri modelli di Polizia Predittiva non si concentra sulla cattura del reo ma si pone come primo obiettivo la Prevenzione dei reati, compito principale delle istituzioni, prefiggendosi di spostare il costrutto strategico dell’azione di controllo da una visione riparatoria del danno ad una visione probabilistica del rischio; quindi, da una logica di rincorsa dei problemi e degli effetti che essi generano tipica della permanente emergenza, ad una che lavora sugli schemi della prevenzione. Per questi motivi il sistema non rischia di violare alcun diritto della persona, come ad esempio il diritto alla privacy, infatti, il metodo di analisi adottato non prevede la raccolta di dati personali ma solo di dati anonimi perché ciò che si intende perseguire non sono le singole azioni illecite da parte del singolo soggetto ma tutto ciò che favorisce il reato in modo da poter scardinare il disegno criminoso dietro ogni singolo delitto e ridurne la portata nel tempo e nello spazio. Mentre tutte le altre soluzioni tendono a concentrarsi sui cosiddetti Hot Spot per poter inasprire i controlli sia di soggetti che di luoghi, XLAW si focalizza sul fenomeno e sul contesto dove tra le normali attività sociali rientrano anche le attività criminali che grazie al metodo di analisi adottato possono essere svelate e pesantemente limitate. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLucilla Gatt, Ilaria Caggiano, Gianfranco D’Aietti, Luigi ViolaConsorzio GiurIA - Giurimetria e intelligenza artificiale, Consulente ufficiale della Commissione per l'efficienza della giustizia (CEPEJ) del Consiglio d'Europa
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