Ciao Massimo! A Roma oggi alle 11, in Campidoglio, l’ultimo saluto a Scalia - Tiscali NotizieTratta degli esseri umani, dal commercio degli organi alle adozioni illegali: l’Europa si muove - Tiscali NotizieL’isola della parità di genere: l’Islanda al voto è pronta a scegliere un’altra donna
Lutto nazionale per Berlusconi, La Russa: "Atto giustificato"La testimonianza di tre funzionari israeliani al Times of Israel. Lo sviluppo dopo mesi in cui l'ufficio del premier israeliano ha ordinato di non includere l'Autorità nazionale palestinese in alcun piano per il futuro della StrisciaBenjamin Netanyahu - Afp02 luglio 2024 | 14.55Redazione AdnkronosLETTURA: 4 minuti.social-icon-cont a.ico-verify { background: transparent;}.arpage .social-share .social-icon-cont a.ico-verify img { width: 116px;height: 32px;padding: 0;margin-right: 10px;} Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu continua a opporsi,VOL almeno pubblicamente, al fatto che l'Autorità nazionale palestinese (Anp) possa avere un ruolo nel dopoguerra nella gestione della Striscia di Gaza. Dietro le quinte, senza farne pubblicità, Netanyahu ha invece ritirato privatamente la sua opposizione al coinvolgimento di individui legati all'Anp nella gestione di Gaza dopo la guerra contro Hamas. Lo hanno dichiarato al Times of Israel tre funzionari israeliani a conoscenza della questione. Uno sviluppo che arriva dopo che per mesi l'ufficio di Netanyahu ha ordinato all'apparato di sicurezza di non includere l'Autorità Nazionale Palestinese in nessuno dei suoi piani per la gestione postbellica di Gaza. Un'indicazione che, spiegano due funzionari israeliani, ha ostacolato in modo significativo gli sforzi per elaborare proposte realistiche per quello che è "il giorno dopo". Pubblicamente, Netanyahu continua a respingere l'idea di un governo dell'Anp sulla Striscia di Gaza. Solo la scorsa settimana a Channel 14 ha detto che non permetterà la creazione di uno stato palestinese nell'enclave palestinese e di "non essere pronto a dare Gaza all'Autorità Nazionale Palestinese". Il suo obiettivo dichiarato è quello di istituire una ''amministrazione civile, se possibile con i palestinesi locali e, si spera, con il sostegno dei paesi della regione''. Ma in privato i principali collaboratori di Netanyahu hanno concluso che gli individui con legami con l'Autorità Nazionale Palestinese sono l'unica opzione praticabile per Israele se vuole affidarsi ai "palestinesi locali" per gestire gli affari civili a Gaza dopo la guerra, come hanno confermato la scorsa settimana due funzionari israeliani e uno statunitense. Due funzionari israeliani hanno spiegato al Times of Israel che gli individui in questione sono cittadini di Gaza pagati dall'Autorità Nazionale Palestinese che hanno gestito gli affari civili nella Striscia fino alla presa del potere da parte di Hamas nel 2007. E che ora sono sottoposti a verifica da parte di Israele. Un secondo funzionario israeliano ha affermato che l'ufficio di Netanyahu ha iniziato a fare distinzioni tra la dirigenza dell'Autorità Nazionale Palestinese guidata dal presidente Mahmoud Abbas, che deve ancora condannare pubblicamente l'attacco di Hamas del 7 ottobre che ha dato inizio alla guerra, e i dipendenti di "livello inferiore" dell'Anp che fanno parte di istituzioni già costituite a Gaza e che sono più adatte a gestire gli affari amministrativi dell'enclave. La probabilità che Abbas autorizzi questi funzionari e istituzioni a gestire Gaza senza un impegno israeliano a stabilire un orizzonte politico che porti a una soluzione a due stati rimane però estremamente bassa. Lo stesso vale per il coinvolgimento dei paesi arabi confinanti nella governance postbellica o nella messa in sicurezza di Gaza, dato che l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, il Qatar, l'Egitto, la Giordania e altri hanno condizionato la loro assistenza a un percorso praticabile verso una soluzione a due stati. Un secondo funzionario israeliano ha spiegato che l'opposizione di Netanyahu a cedere il controllo di Gaza all''attuale Autorità Nazionale Palestinese'' rimane in vigore, ma che potrebbe essere più flessibile se Ramallah attuasse riforme significative per affrontare meglio l'incitamento e il terrorismo in Cisgiordania. Tuttavia, due fonti a conoscenza della questione hanno dichiarato a marzo al Times of Israel che l'ufficio di Netanyahu stava temporeggiando nell'accettare un importante rinnovamento dell'Autorità Nazionale Palestinese, che avrebbe incluso la fine dei sussidi sociali erogati alle famiglie dei detenuti per terrorismo palestinesi in base alla durata delle loro condanne in carcere, una politica criticata come "paga per uccidere".Per mesi la Casa Bianca ha cercato di ottenere il consenso di Israele prima che la proposta di riforma dell'Autorità Nazionale Palestinese fosse attuata, preoccupata che il rifiuto del piano da parte di Tel Aviv potesse indurre i repubblicani e alcuni democratici al Congresso a fare lo stesso, indebolendo così la legittimità dell'iniziativa a Washington, hanno affermato le fonti.Netanyahu replica a Nyt: "Fine guerra solo con distruzione Hamas e rilascio ostaggi" Benjamin Netanyahu replica alle rivelazioni del New York Times secondo cui i generali israeliani vorrebbero un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza anche se questo dovesse significare lasciare Hamas al comando dell'enclave palestinese. "Fonti anonime hanno riferito al Nyt che Israele sarebbe pronto a porre fine alla guerra (nella Striscia) prima del raggiungimento di tutti gli obiettivi - afferma il premier israeliano in una dichiarazione in video diffusa su X dal suo ufficio -. Non so chi siano queste fonti anonime, ma io sono qui per chiarire in modo inequivocabile che questo non accadrà". "La guerra finirà - insiste - quando Israele avrà raggiunto tutti gli obiettivi, compresi la distruzione di Hamas e il rilascio di tutti i nostri ostaggi" trattenuti nella Striscia dall'attacco del 7 ottobre in Israele. "Il governo ha dato istruzioni alle Idf affinché raggiungano questi obiettivi di guerra - afferma - e le Idf hanno tutti i mezzi per farlo". Leggi anche Israele "potrebbe attaccare il Libano nella seconda metà del mese" Israele bersagliata dai razzi dalle Brigate al-Quds - Ascolta Israele, Noa Argamani parla per la prima volta dopo il rapimento: "Non dimenticare gli altri ostaggi" - Video Gaza, Netanyahu ribadisce sostegno a piano Biden: "Hamas solo ostacolo" { }#_intcss0{ display: none;}
Meno male che c’erano i Clash. Così il punk salvò NewcastleRegionali Abruzzo, foto e strette di mano per D'Amico che vota a Pescara - Tiscali Notizie
Green Deal, la retromarcia di von der Leyen: sì ai pesticidi (e alle destre)
Lo chiamavano lento, ora è inesorabile. La parabola di Thiago MottaDossieraggio, Meloni: "Gravissimo quanto emerge dall'inchiesta di Perugia" - Tiscali Notizie
Exit poll in Abruzzo, testa a testa Marsilio-D'Amico - Tiscali NotizieElezioni europee, come arriva la Germania al voto: dalla scommessa di Scholz al rischio AfD
Eventi meteo estremi, la mappa delle regioni italiane più pericolose - Tiscali NotizieRiforma Giustizia dopo la morte di Berlusconi: in arrivo la bozza sul tavolo del Cdm
In Abruzzo Schlein tenta bis,per blindare il "campo larghissimo" - Tiscali NotizieUrne aperte in Abruzzo alle 7, si vota fino alle 23 - Tiscali NotizieLo chiamavano lento, ora è inesorabile. La parabola di Thiago MottaStoria di Rahim, iraniano in Italia da 44 anni. Ma non gli danno la cittadinanza - Tiscali Notizie
Meloni ci porta in “zona Orbán”. L’Italia retrocede nell’indice mondiale sulla libertà di stampa
Quel sogno di una Roma più bella. Chi volle, e chi fece fallire, il Parco dal Campidoglio alla campagna - Tiscali Notizie
Storia di Rahim, iraniano in Italia da 44 anni. Ma non gli danno la cittadinanza - Tiscali NotizieUrne aperte in Abruzzo alle 7, si vota fino alle 23 - Tiscali NotizieMarsilio: "Meloni? E' andata a dormire contenta e felice" - Tiscali NotizieRegionali Abruzzo, scontro Marsilio-D’Amico. Urne aperte fino alle 23 - Tiscali Notizie
Per accogliere Xi Jinping, Viktor Orbán si fa beffe di tutte le regoleBotta e risposta tra Meloni e Fratoianni sull’immigrazioneFunerali di Berlusconi al Duomo di Milano: Conte non ci sarà, presenti Schlein, Renzi e DraghiIl cinema libero di Alice Rohrwacher: «Cerco radici comuni per rompere frontiere»