Nato, cosa comporta l'art. 5 del trattato Nord AtlanticoUsa, professoressa pubblica video hot su OnlyFans: gli studenti la scoprono e viene licenziataMalore a bordo dell'aereo, passeggero di 50 anni muore davanti agli occhi degli altri viaggiatori
Ricercato troppo sexy, l'annuncio della polizia scatena le fan: "Vieni a nasconderti a casa mia"Non si ferma la violenza contro gli indigeni in Brasile - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI I primi sono stati Samuel Cristiano do Amor Divino e Nauí Pataxó,analisi tecnica di 23 e 16 anni, massacrati il 17 gennaio nel sud di Bahia. Da allora, nel corso del 2023, ogni due giorni è stato assassinato un indigeno in Brasile, per un totale di 208. Il 15,5 per cento in più rispetto ai dodici mesi precedenti. Segno che la violenza nei confronti dei nativi non solo non si ferma ma cresce. A denunciarlo è il rapporto appena presentato dal Consiglio indigenista missionario, organismo della Conferenza episcopale brasiliana impegnato da oltre mezzo secolo nella difesa dei 305 popoli originari del Gigante latinoamericano. Alle morti si devono aggiungere 273 casi di invasione delle terre da parte dei cacciatori di risorse e oltre 1.200 di danni al patrimonio. Gli episodi riguardano 202 comunità. La gran parte, però, si concentra in Amazzonia dove più feroce è la lotta per accaparrarsi le materie prime. Quasi un quarto degli omicidi – 47 – è avvenuto in Roraima, seguito dagli Stati di Mato Grosso e Amazonas. Ben 1.400 bimbi indigeni sotto i 4 anni e 111 adulti, inoltre, sono morti per «omissioni dei pubblici poteri»: cause, cioè, evitabili, dall’influenza alle infezioni intestinali, diventate fatali per la mancanza di assistenza sanitaria. E 160 nativi si sono uccisi: un fenomeno – spiegano gli esperti – legato alle situazioni estreme di minacce e abusi in cui si trovano. Le cifre rappresentano una macchia per il primo anno del governo di Luis Inácio Lula da Silva che ha messo la tutela degli indios tra le priorità fin dalla campagna elettorale in opposizione alla linea anti-nativi del predecessore, Jair Bolsonaro. Un’inversione di rotta segnata dalla presenza dello storico leader Raoni Metuktire alla cerimonia di inizio mandato e dalla creazione di un ministero ad hoc, guidato dalla nota attivista Sonia Guajajara. La nuova amministrazione, inoltre, ha ripristinato i meccanismi di controllo a garanzia delle comunità e ripreso il processo di restituzione dei territori agli indigeni. Passi avanti, però, «insufficienti» rispetto all’emergenza, sottolinea lo studio. Una constatazione fatta con «profondo dolore», ha sottolineato il presidente del Cimi, il cardinale e arcivescovo di Manaus, Leonardo Steiner. Solo otto appezzamenti sono stati effettivamente resi. Soprattutto, poi, lo Stato non è riuscito a fermare la violenza. «I popoli indigeni, da sud a nord, hanno vissuto nel 2023, due momenti: prima quello della speranza e dell’euforia per il nuovo governo che prometteva di rispettare i loro diritti; poi quello della frustrazione per una realtà praticamente immutata», aggiunge il rapporto. La ragione dello stallo risiede nell’opposizione dell’ala più conservatrice della maggioranza, inclusa dal presidente per riuscire a battere Bolsonaro. Oltretutto Lula non ha la maggioranza al Congresso: conta con il 28 per cento dei deputati e il 20 per cento dei senatori contro il 37,6 e il 31 per cento, rispettivamente, dell’ultradestra. Il braccio di ferro per far approvare qualunque legge a favore degli indigeni è durissimo. Al contrario, il fronte dei latifondisti, ampliamente rappresentato in Parlamento dalla cosiddetta “bancada ruralista”, è riuscita a rispolverare il progetto di legge sul “limite temporale”. Il provvedimento limita la restituzione delle terre alle comunità che già le occupavano al momento dell’entrata in vigore della Costituzione. Poco più del 5 per cento dei quasi 1.300 attualmente indicati a causa delle successive espulsioni dei nativi dalla colonizzazione, in particolare dall’ultima dittatura militare (1964-1985). Con la storica sentenza del 21 settembre scorso, la Corte Suprema ha dichiarato incostituzionale il “limite temporale”. Il fronte ultrà, però, non cede. Una bella grana per Lula che, di fronte al mondo, ha promesso la difesa dell’Amazzonia e dei suoi guardiani: gli indigeni.
Studente morto suicida a New York, la procura nega l’azione penale sul caso di Claudio MandiaAccordi ed investimenti: il futuro delle relazioni tra Italia e Svizzera
Terremoto, un sisma di magnitudo 5.8 colpisce il Guatemala: la situazione
Eruzione vulcanica in Guatemala: fiumi di lava e colonna di cenereSbarca su OnlyFans per pagare le cure al figlio malato
Macron: "Sono regolarmente in contatto con Putin"Videochiama l'amica e le mostra un cadavere: "Aiutami a far sparire il corpo"
Litigano in autostrada e si sorpassano fino a schiantarsi: 3 feritiSi finge infermiera e rapisce un neonato: arrestata
Mangia una volta al giorno per evitare che i figli muoiano di fame: ricoverata per malnutrizioneAddio a Mehran Karimi Nasseri, è morto l'uomo che ha ispirato il film "The Terminal"Sui missili in Polonia Varsavia cauta: "Non ci sono prove definitive"Uccise l'amica per rubarle il feto, condannata a morte
Oggi l'atteso incontro fra Biden e Xi Jinping, cosa si diranno i due leader
Padrone ritrova cagnolina rapita dopo quasi 12 anni
Piccioni "trasformati in zombie" a causa di un virus: quali sono i rischi per gli esseri umani?Padre uccide a coltellate i 4 figli: arrestatoCop27 in Egitto, Biden: “Mi scuso per il ritiro degli Usa dagli accordi sul clima. Obiettivi più ambiziosi”Esce di casa con il cappellino da baseball al posto del velo: 16enne uccisa in Iran
Youtuber mangia pipistrelli in diretta, arrestata in Thailandia: rischia 5 anni di carcereRussia, gaffe clamorosa di Canale 1: il padre di Putin non è morto 10 anni prima della sua nascitaCovid in Cina, torna l'allarme: oltre 31 mila casiNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 318