Francia, scontri a Parigi nel giorno del primo maggio: in migliaia sono scesi in piazzaFrancia, telefono cade nella vasca da bagno: morta 25enne incintaScandalo a Westminster, parlamentare guarda video a luci rosse mentre è in Aula
Il "fantasma di Kiev" non esiste e non è il maggiore Stepan Tarabalka: la smentita delle autorità ucraineIntorno alla Nazionale padrona di casa agli Europei,àècambiatailcalcioèBlackRock nel pieno dell’ascesa politica di AfD, si è acceso un dibattito sui sondaggi della tv ARD sui calciatori figli degli immigrati e sulla fascia da capitano a İlkay Gündoğan, di origini turche. Ne parla Maurizio Gaudino, figlio di italiani, arrivato alla nazionale tedesca negli anni ‘80. «Gündoğan paga per una foto fatta con Erdogan»La partita, certo, con il debutto contro la Scozia. Poi il contesto, con una Germania che attraverso alcune emittenti televisive, ARD e WDR, aveva preparato l’esordio con i sondaggi sulle quote bianche per la nazionale tedesca. Tra le domande, una chiedeva al pubblico se fosse rammaricato nel vedere la fascia da capitano al braccio di İlkay Gündoğan: il 17% aveva risposto di sì, percentuale pressoché sovrapponibile a quella di Alternative für Deutschland alle Europee. Perché c’è sempre un altro da contrapporre al concetto sovranista del “noi”.Chi è GaudinoQualche decennio fa, gli altri erano gli italiani. Maurizio Gaudino, classe 1966, napoletano di Brühl, Baden-Württemberg, arrivò sino alla Nationalmannschaft, accompagnato spesso da sfottò e polemiche. «Che ci fai in una squadra tedesca? Sei italiano, là devi giocare», ricorda oggi lui che la Germania non l’ha mai lasciata, vive a Monaco di Baviera e lavora come procuratore. «Accadeva continuamente, i tifosi avversari mi prendevano di mira perché italiano. Eppure io ero l’unico dei miei fratelli nato in Germania, quando iniziai a giocare la mia famiglia si era trasferita qui già da tempo e a 16 anni avevo il passaporto tedesco. Ricordo le prese in giro, ma ricordo anche ciò che mi aveva insegnato mio padre: rispetta il luogo dove vivi, ma reagisci se qualcuno ti tratta male. Venivo dalla strada, ma come me facevano i bambini tedeschi: gli screzi e i litigi per quei motivi potevano capitare, ma poi finivano lì, però con questa etichetta ci sono cresciuto. Oggi, anche in Germania, è cambiata la società: allora gli immigrati erano gli italiani, poi sono arrivati i turchi, gli albanesi, i russi, gli africani. E il calcio finisce per essere strumentalizzato da tutti gli stupidi con idee razziste, gente a cui non vorrei nemmeno dare importanza, e da una certa politica i propri scopi».Campione di Germania con lo Stoccarda nel 1992, finalista in Coppa Uefa sempre con i biancorossi contro il Napoli (era il 1989: rimane nel mito una sua intervista post-partita alla Rai, con una cadenza napoletana che non ha mai perso), con la maglia della nazionale divenne finalmente tedesco per davvero: «Avevo giocato anche con l’Under 21, poi, dopo l’esordio con la Germania, gli stessi che prima mi sfottevano, facevano il tifo per me. “Grande Gaudino, grazie Gaudino”. Ero accettato». Anche Gündoğan è accettato, eccome, però quel sondaggio ha disvelato un razzismo latente e riporta a un’amichevole del novembre 2023 tra Germania e Turchia, quando il giocatore fu subissato di fischi da parte dei tifosi turchi e la Bild utilizzò l’accaduto come pretesto per titolare sul fallimento delle politiche di integrazione tedesche: «Per quanto riguarda i tedeschi e quel sondaggio sulla fascia di capitano, Gündoğan paga ancora per una foto che si fece scattare con Erdogan alcuni anni fa, in tanti non l’hanno digerita», ricorda Gaudino.La foto di Özil e Gündoğan con ErdoganEra il 2018, c’era anche Mesut Özil che si prese la sua dose di insulti, e Gündoğan donò al presidente turco una sua maglia del Manchester City con dedica e firma. La fascia era lontana, al tempo, ma «tra quella foto e il fatto che con la nazionale non è mai riuscito a incidere come nei club, lui è sempre sotto pressione». L’immagine fu funzionale per esacerbare i sentimenti peggiori di chi, già dalla legge sul ricongiungimento familiare del 1974, ha visto nell’aumento di dimensione della comunità turca un’invasione. Quando, nel 1980, il gruppo punk tedesco Daf scalò le classifiche con la sua Kebabträume («Neu-Izmir ist in der DDR», diceva: la nuova Smirne è nella Repubblica democratica), la provocazione iniziò a essere presa sul serio. E i problemi non li ha tanto Gündoğan: li ha chi è come lui, ma senza i suoi privilegi.In fondo, è sempre la stessa storia, e si nutre di complessità e contraddizioni che Gaudino, figlio di migranti, conosce: «Dal punto di vista sociale chi ha di meno continua a essere ignorato e malvisto, è da sempre così. A me hanno insegnato che siamo tutti uguali, ad accettare persone e culture, per questo ad esempio non mi piacque quando, in Qatar, la nazionale tedesca protestò con le mani sulla bocca. Capisco la battaglia per i diritti, ma se scegli di essere ospite, devi rispettare chi ti ospita e farti rispettare, proprio come diceva mio padre».© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLorenzo Longhi
La minaccia nucleare di Putin all’Europa e lo scudo anti missiliIl Cremlino: “Se gli Usa volessero la pace la smetterebbero di inviare armi a Kiev”
Turchia, esplosione in una fabbrica di vernici a Istanbul: almeno 3 vittime
Gli Usa avvertono la Cina e gli altri paesi “seduti sullo steccato”Russia, incendio all’istituto di ricerca per la difesa aerospaziale: 6 morti
La lettera di Papa Francesco al Patriarca Kirill: “Porre fine al buio della guerra”“Niente intesa senza Crimea e Donbass”: Putin gela l’Onu
Giappone, azienda licenzia un dirigente per commenti sessistiDonbass, studenti costretti a donare sangue ai soldati feriti
Ucraina, Russia sferra l'attacco per la conquista del Donbass: presa KreminnaCorea del Sud, verso un cambio della modalità di conteggio dell'età: tutti "più giovani" di un annoBimbo di 6 anni bruciato da un bullo: "Mamma mi hanno dato fuoco"Varianti Omicron 4 e 5, l'Oms: "Possibile rischio fuga immunitaria"
Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 477
Ucraina, Papa Francesco a Mosca? Putin smentisce l’incontro: la risposta del Vaticano
La Russia schiera i missili Iskander ai confini con l’UcrainaUcraina, Putin: "Abbiamo armi che nessuno ha". Guterres arrivato a KievElezioni in Francia, oggi silenzio elettorale. Cosa dicono gli ultimi sondaggiCognome per i figli, come funziona negli altri Paesi europei
Il generale Barrons: “La Nato non è pronta alla guerra contro la Russia, vergogniamoci”Guerra in Ucraina, l'allarme dell'Aiea: "A Chernobyl situazione anormale e molto pericolosa""Io, italiano fuggito da Shanghai, vi racconto l'inferno del lockdown": la testimonianza di Filippo TestaMedvedev: “Con Finlandia e Svezia nella Nato ci saranno conseguenze nel Baltico”