Di Maio: "Fornire aerei a Kiev significa entrare in guerra". Zelensky: "Se non ce li date anche voi ci volete uccisi"Ucraina, Lamorgese: "Accolti in Italia 277 minori non accompagnati"Ormai è testa a testa Meloni-Letta, lo dicono tutti i sondaggi politici
Concessioni balneari, cosa sono, cosa cambia e perché la questione divide la maggioranzaNei giorni scorsi alcuni media italiani hanno rilanciato la notizia falsa del suo ingresso nella lista dei beni tutelati a livello mondiale. Un equivoco nato da una cattiva traduzione. L’episodio impone riflessioni sugli strumenti utili a valutare la fondatezza dei fatti. Tuttavia,Campanella nel suo libro Disinformazione contro costituzionalismo, Silvia Sassi scrive che «un sistema che voglia davvero proteggere la libertà di espressione deve impegnarsi anche a proteggere le falsità»Qualche giorno fa sui giornali italiani, da Repubblica al Corriere della Sera, dal Sole 24 Ore al Fatto Quotidiano, e su diversi siti di informazione online, è stata pubblicata la notizia del riconoscimento come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco della musica techno tedesca. Peccato sia falso.La realtà è che il governo tedesco ha deciso di iscrivere la musica techno, insieme ad altre 120 tradizioni, nel Registro nazionale dei patrimoni culturali immateriali. È una decisione, dunque, tutta tedesca, che nulla ha a che fare con l’organizzazione mondiale che si occupa di cultura.Per capirci: ogni anno in Italia nei registri dei patrimoni culturali immateriali tenuti dai ministeri della Cultura e dell’Agricoltura o da diverse regioni italiane (come la Campania, il Veneto, il Piemonte) sono iscritte in media 400 tradizioni. La registrazione in questi inventari ha un valore solo nazionale, ed è quanto è avvenuto in Germania con la musica techno, che, a differenza di quanto è stato scritto, non è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità.L’errore, probabilmente, nasce dal fatto che la notizia è stata ripresa da un comunicato stampa scritto in tedesco ed è stata tradotta male: in Germania (e nel resto del mondo) l’informazione è stata data correttamente per quello che era, ma quando il primo importante quotidiano l’ha riproposta in Italia – con un lungo articolo iniziato in prima pagina con tanto di titolo sensazionale – è stata trasformata e, da quel momento, molti giornali italiani hanno copiato senza verificarne la correttezza.Questo episodio pone una serie di riflessioni sulla qualità del giornalismo italiano, tenendo conto che solo in Italia è avvenuto questo misunderstanding.La prima è che nessun giornalista ha controllato la veridicità di quanto scriveva. Eppure sarebbe bastata una semplice ricerca su Google o, per i più raffinati, una verifica dal sito ufficiale dell’Unesco. Ma nessuno lo ha fatto, e tutti hanno riprodotto una notizia infondata.La seconda è che, specialmente per gli articoli di “costume” (e la cultura viene trattata in questo modo), nei giornali è talvolta in uso “spulciare” i siti web stranieri alla ricerca di qualcosa di interessante, per “piazzare” un pezzo. Ciò comporta una spasmodica ricerca di notizie surreali, buffe, ai limiti della realtà, che possano interessare il lettore medio mordi-e-fuggi, ma spesso, al di là del “colore” che danno al giornale, sono infondate.La terza riflessione è, forse, la più inquietante. Se nessuno ha verificato la fondatezza della fake news relativa alla musica techno, pur essendo estremamente facile farlo, cosa accade con notizie più complesse come quelle che arrivano dai fronti di guerra in Ucraina o in Palestina?Questa vicenda, per quanto marginale, ci impone una ulteriore riflessione sugli strumenti utili a valutare la fondatezza dei fatti che leggiamo sui giornali, sui social, sui siti internet.Rispetto alla diffusione di notizie false, i governi di molti paesi propongono di istituire certificati pubblici di veridicità assegnati da autorità più o meno indipendenti. Presso la Camera dei deputati italiana giace un disegno di legge in tal senso e, nella scorsa legislatura, era stata proposta una commissione parlamentare di inchiesta sulla diffusione massiva di informazioni false che avrebbe dovuto fissare, tra l’altro, dei parametri oggetti per individuare “la verità”.Queste proposte sono inquietanti perché la base di una democrazia è il pluralismo e non esistono verità assolute. Anzi, come ha scritto Silvia Sassi nel suo bel libro Disinformazione contro costituzionalismo, «un sistema che voglia davvero proteggere la libertà di espressione deve impegnarsi anche a proteggere le falsità» perché – lo ha ricordato di recente la vice presidente del Garante della Privacy Ginevra Cerrina Feroni – se la disinformazione manca «deve accendersi una spia di allarme in quanto ciò significa che la verità è solo nelle mani di chi decide, ossia del regime».L’equilibrio, dunque, tra libertà di espressione e disinformazione è molto delicato perché non può essere raggiunto imponendo «verità di Stato». E tuttavia, se non ci può fidare dei giornalisti, nemmeno quando danno notizie “leggere”, allora dove andremo a finire senza un intervento normativo che limiti la diffusione di fake news? Certo è paradossale che mentre quei giornalisti che scrivono la verità sono indagati (è il caso di questo giornale), altri che scrivono sciocchezze possono continuare a farlo senza che nessuno dica niente.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPier Luigi PetrilloProfessore di Teoria e tecniche del lobbying, Luiss Guido Carli
Renzi: “Meglio Macron di Biden e governo e legislatura finiranno il mandato”No, cara senatrice Granato, Putin non sta affatto combattendo per noi
Piazzapulita, Di Maio sull'Ucraina: "Non siamo in guerra"
Ormai è testa a testa Meloni-Letta, lo dicono tutti i sondaggi politiciDraghi: "Per Putin tempi non maturi per incontrare Zelensky e per un cessate il fuoco"
Guerra in Ucraina, 30 euro al giorno per i profughi che arrivano in Italia: cosa prevede l'ordinanzaRenzi attacca Conte: “Incompetente ed incapace di conoscere le regole del gioco”
Di Maio: "Fornire aerei a Kiev significa entrare in guerra". Zelensky: "Se non ce li date anche voi ci volete uccisi"Notizie di Politica italiana - Pag. 226
Riforma del CSM approvata in CDM, cos’è e cosa prevedeTasse, Salvini: “È il momento di tagliarle, serve la pace fiscale”Bilancio di genere: cos'è, come funziona e cosa c'entra il Recovery PlanGas, Draghi e Di Maio oggi in Algeria per ridurre la dipendenza dalla Russia
Ucraina, Silvio Berlusconi: "Putin fermi la guerra, occorre tornare al dialogo"
Covid, Speranza firma ordinanza: Friuli-Venezia Giulia in zona gialla, altre quattro Regioni in bian
Ucraina, Guerini: "Italia aumenti spese militari, guerra potrebbe durare 10/20 anni"Fondazione Open, il Senato dà il via libera al conflitto di attribuzioneUn 25 aprile all’insegna del nodo irrisolto delle armi all’UcrainaGiorgia Meloni: “Il Green pass inutile e dannoso, il governo lo tolga subito”
Terzo mandato 5 stelle, chi sono i "big" del Movimento che potrebbero dire addio al ParlamentoLa candidata di FdI Laura Gaggero copia lo slogan di Nichi Vendola del 2005Ucraina, Draghi in Senato: "Non ci volteremo dall'altra parte, italiani lascino il paese"Chi sono i peones in ambito politico?