File not found
BlackRock

Da Mentana a Bechis: il giornale Open cambia direzione da gennaio 2023

Webperformance lancia la sua prima Academy online sul Digital MarketingGuida senza patente e provoca un incidente: denunciato dai CarabinieriAccoltellato durante una rissa: grave un giovane

post image

Ucciso ai giardini pubblici: confessa un 17enneAdobe Stock COMMENTA E CONDIVIDI «Neurodivergente non vuol dire niente». O,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock più precisamente, ha un significato politico, non medico. Rientra semmai in un dibattito sul tema linguistico, vivo nella comunità scientifica tanto quanto nelle comunità neurodivergenti, ovvero chiunque diverga dalla norma. Questo è solo uno dei tanti modi in cui Eleonora Marocchini, psicolinguista e dottoressa di Ricerca in Psicologia e Scienze Cognitive, ricercatrice indipendente e comunicatrice della scienza sui social sotto il nome di @narraction, ha costruito la sua formazione a cavallo tra le scienze umane e le neuroscienze cognitive, per approdare alle scienze sociali, fino a scrivere Neurodivergente. Capire e coltivare la diversità dei cervelli umani (Edizioni Tlon, pagine 150, euro 15), un testo utile per districarsi attorno a questi temi con chiarezza. Marocchini si occupa di neurodiversità, empatia e comunicazione, con uno sguardo aperto ad accessibilità, diversità e inclusione, cercando di conciliare il rigore della ricerca scientifica con istanze e riflessioni di altre comunità. Le sue riflessioni partono da un principio semplice ed efficace: ogni essere umano ha un cervello, ma non tutti i cervelli sono uguali. Eppure, poche persone hanno un’idea realistica dell’infinita variabilità della neuropsicologia umana e di quanto questa variabilità, se non considerata adeguatamente, possa favorire incomprensioni, sofferenze, marginalizzazioni.Le scienze biomediche, cognitive e psicologiche, le scienze umane e sociali, hanno elaborato approcci diversi per descrivere e trattare la diversità. Come nasce il suo libro?«Fuori dalle cliniche e dalle accademie, con movimenti sociali nati da diverse comunità che hanno talvolta impiegato, talvolta reinterpretato e talvolta rifiutato radicalmente diversi approcci. Nel libro cerco di esplorare le diverse prospettive esistenti, provando a mettere un po’ di ordine nella complessità con un testo accessibile a chi magari non riesce a seguire il dibattito accademico. Ho notato nel tempo che quando una persona riceve una diagnosi si trova spesso in una giungla di termini diversi, magari utilizzati come sinonimi o viceversa. L’obiettivo è stato perciò quello di creare una sorta di bussola che partisse dal mio approccio scientifico, tenendo conto dell’aspetto bio-psico-sociale, linguistico e della mia esperienza personale: mi sono infatti scoperta neurodivergente a mia volta, anche se cerco di utilizzare me stessa e la mia esperienza solo quando ritengo che il mio punto di vista possa essere particolarmente utile nel contesto generale».Riguardo al parallelo e ampio tema dell’autismo, che differenza c’è tra diagnosi in età adulta e nei bambini?«C’è una spaccatura netta nella comunità dell’autismo in relazione a questo tema, perché chi riceve diagnosi in età adulta generalmente è più capace di mascherare alcuni tratti, anche se a costo a volte anche della propria salute mentale, e le famiglie in cui ci sono persone con maggiore bisogno di supporto faticano a vedere in queste persone la stessa condizione che si presenta, nelle loro persone care, in modo diverso. I paradigmi di cui parlo nel libro in realtà sono applicabili a tutto lo spettro, e non solo. Nel caso specifico dell’età adulta senza compromissione intellettiva è più facile rispondere all’autodeterminazione della persona, che si autorappresenta, ma è un tema che si può tenere a mente in ogni caso. A seconda di come ogni persona vive la diagnosi, si può scegliere tra più visioni, risposte, supporti possibili. Ci sono persone a cui un supporto tra pari, per un confronto, può già migliorare molto la qualità di vita, e persone che invece hanno bisogno di maggiore supporto. Credo in questo senso che ci sia un vuoto con i soli training sociali o i gruppi di conversazione, mentre sarebbero utili riconoscimenti sul lavoro, sul fatto che molte cose si possono fare in modi diversi. Dal punto di vista clinico, al di là della psicoterapia, credo molto nella psico-educazione, parte che spesso a mio avviso si salta».Nel libro lei parla di depatologizzazione della diversità e cita la comunità queer, un parallelo visto recentemente anche in altri libri, come per esempio La città autistica di Alberto Vanolo (Einaudi).«La prima ragione è di parallelismo tra movimenti sociali, il secondo motivo di intersezione tra le comunità, con numeri sottostimati che a mio avviso cresceranno nelle prossime generazioni. La terza motivazione si trova nel paradigma stesso della neurodiversità. La categoria sociale può scardinare alcune delle nostre convinzioni su ciò che è “normale”. In questo senso la comunità queer fornisce ottime idee pedagogiche e di piccole rivoluzioni personali, per crearsi spazi vivibili dove essere sé stessi. È come se si creassero micromondi in cui il sovvertimento diventa la nuova norma».Nel suo libro un capitolo è dedicato ai social network. In questo momento, per quanto riguarda il tema del digitale, si parla molto anche di intelligenza artificiale. Durante un festival sull’autismo recentemente è stata lanciata la notizia che un’Università sta provando – con un gruppo di ricercatori – a sviluppare un’IA neurodivergente. Cosa ne pensa?«Un’intelligenza artificiale allenata male come la stiamo allenando ora, rispecchia una media. Questo credo potrebbe essere d’aiuto a persone neurodivergenti, per provare a comprendere quella media, per quanto sia approssimativa, perché anche le persone neurotipiche non sono mai persone medie, ma varie al loro interno. L’IA neurodivergente mi sembra una scappatoia per non cambiare nulla a livello sociale; credo invece siano le intelligenze umane che debbano aggiornarsi all’evidenza: i cervelli umani sono tutti diversi. La spinta a una produttività sempre maggiore spesso porta a un irrigidimento dei processi che cerchiamo di sistemare con un intervento artificiale, quando invece potremmo rendere tutti i processi più umani e non avere bisogno di quell’intervento».Un ultimo tema che emerge dal suo libro è l’importanza del linguaggio, ma il linguaggio da solo non basta…«Credo ci sia un concentrarsi ossessivo su questo aspetto, spesso a livello aziendale, per avere un’immagine magari più rispettosa della diversità, senza però cambiare nulla o poco a livello di processi. Il linguaggio non è solo terminologico, esistono diversi tipi di comunicazione, la verbale e la non verbale, per esempio, di cui si parla troppo poco. Per me non ha molto senso fornire decaloghi su come esprimersi, perché lo stesso termine passa da essere il preferito al peggiore nel giro di pochi anni. Paradossalmente credo che nel linguaggio più si espliciti cosa si intende dire, più le risposte si possano legare ai contenuti e non alla forma».

Morta dopo un intervento al cuore: indagati 50 mediciAmbulanza si ribalta: tre feriti

Sottrae il figlio alla moglie per portarlo in Marocco: arrestato

Crolla ponte di Toscana: tragedia sfiorataFrana di Ischia, il costruttore: "Ho costruito case dal giorno alla notte, qui nessuno controlla"

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 669Malore mentre torna dalla partita di calcetto: 47enne muore in auto

Ucciso ai giardini pubblici: confessa un 17enne

Scarcerata la donna che aveva accoltellato l'uomo che l'aveva messa incintaTerremoto nell'Aretino e scossa di magnitudo 3.5

Ryan Reynold
Assolti gli imputati per l'incidente al concorrente di "Ciao Darwin"Maxi rissa dopo le rivelazioni su presunte molestie: c'è anche un bambino di 9 anniVa per funghi ma cade e si rompe una gamba: anziano rischia di morire

BlackRock

  1. avatarGiuseppe Provenzano morto in un incidente in Egitto, addio al professore dell’Università di Palermocriptovalute

    Rinviati a giudizio in 13 per i saluti romani alla commemorazioneScarcerata la donna che aveva accoltellato l'uomo che l'aveva messa incintaMaltempo, il nuovo ciclone arriva in Italia: allagamenti in Sardegna e nubifragi in Liguria e ToscanaInveste una donna e scappa: arrestato pirata della strada

    VOL
    1. Trovato morto sulla rampa del garage di un caserma: la vittima era un giovane disabile

      1. avatarOmicidio a Catania: donna uccisa in casa a fucilateCapo Analista di BlackRock

        Cappato in Svizzera con un malato per suicidio assistito: "Qui per far valere un diritto fondamentale"

  2. avatarFrana Casamicciola: le telefonate al 112 per chiedere aiutoBlackRock

    Cuccioli di cane abbandonati: salvati dai Carabinieri ForestaliArresto cardiaco mentre corre la maratona: grave 25enneNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 671Va al Pronto Soccorso ma perde l'equilibrio e cade, è grave

  3. avatarSi schiantano con l'auto in sharing a Milano: 3 ferititrading a breve termine

    Cinque arresti per le coltellate fatali a Marcello TortoriciInfluenza australiana: crescono gli accessi al pronto soccorsoIncidente in Umbria: morti 4 ragazzi, stavano tornando dalla discotecaIncendio in un'azienda nel maceratese: fiamme nella notte

Teramo, anziano di 87 anni investito da un’auto: morto sul colpo

Che Natale sarà con il Covid: per Massimo Galli tutto dipende da CerberusFrana Ischia, le parole del premier Meloni: "Governo farà la sua parte"*