Ragazza morta di leucemia, i genitori hanno detto no alla chemio: "Hanno condizionato la sua scelta"Bolzano, orso danneggia un'auto parcheggiataTorino, incendio in un palazzo in via Nigra: evacuate 40 persone
Morte dell'orso M62, gli ambientalisti: "Imputato Fugatti: colpevole!"Scriveva Gabriel Audisio negli anni Trenta: «Tutti i porti italiani durante le notti d’estate diventano come degli acquari tropicali… pieni di elettricità,criptovalute di colori e di musica, di calorose passioni che si diffondono dai giradischi tra le arie d’opera, le serenate e le canzoni marinare. È il regno della gioia. Così è Livorno».Quest’anno la decima edizione di “Medì” ha rimesso Livorno al centro del Mediterraneo, descritto come luogo dell’anima ma anche attraversato endemicamente da ostilità, pregiudizi e guerre come accade oggi. Un misto di sogno e incubo di cui si è parlato a Livorno, cercando l'alternativa alla logica dello scontro. Intellettuali italiani, europei, arabi e turchi hanno colloquiato assieme sulla vita e la morte delle relazioni e dei rapporti che si connettono con una trama infinita attorno a questo mare nostrum, mare di tutti e di nessuno, che sfugge ad ogni categorizzazione e ad ogni tentativo di appropriarsene.È la storia delle città del Mediterraneo che Livorno ha accolto tra le sue mura e le sue sponde: Costantinopoli-Istanbul descritta da Cengiz Aktar, l’autore del Malessere turco, uno dei pochi a riconoscere il “Metz Yeghern” (il grande male) degli armeni del 1915. Tunisi della professoressa di Princeton Nadia Marzouki oggi in esilio. E poi Marsiglia di Pascal Luongo, Alessandria di Ahmed Maher, Barcellona di Jaume Munoz Jofre. La città mediterranea che diventa racconto e narra della convivenza, affidata alle testimonianze di Pietro Spirito, giornalista e scrittore triestino, alla poesia di Tatjana Gromaca di Pola, all’ironia di Marco Gasperetti e all’energia cortese di Chiraz Gafsia che a Tunisi è una delle giovani esponenti della nascente architettura sociale.E poi Genova, Cagliari, Napoli, Palermo, Catania, Siracusa, Salonicco, Smirne, Beirut, Haifa, Tel Aviv, Tangeri, Malta, Lesbo…, una collana di città mediterranee riunite di anno in anno a Livorno a dispetto delle divisioni e delle guerre e che vogliono tornare a parlare. Hanno tutte qualcosa da dire e molto da raccontare. L’idea è creare un tessuto di amicizia che non finisce. Le alternative le conosciamo ma non sempre ci crediamo, come il disarmo che oggi indietreggia; la memoria che viene usata come una clava; l’integrazione che è percepita come una minaccia.Alla fine anche la pace può sembrare un’utopia. L’incontro tra le storie delle città del Mediterraneo dimostra tuttavia che non si può né si riesce del tutto a vivere senza e contro gli altri, non si recidono mai completamente le radici comuni né i legami storici: anche se cacciati o respinti, ritornano sempre.Il Mediterraneo è ancora oggi un mare agitato dalla storia: basta guardare a Gaza. Medì vuole mantenere viva la fiammella della convivenza possibile prendendo a testimoni le città e la loro storia. Il convegno, voluto fin dal 2014 dalle Comunità di Sant’Egidio di Livorno e di Toscana, ha avuto quest’anno un momento essenziale con la voce delle donne del Mediterraneo. Delia Buonomo che ha salvato l’umanità della sua città di Ventimiglia nel piccolo Caffè Hobbit: una tappa accogliente per migranti in marcia verso la frontiera. «Il mio aiuto era diventato un “reato”. Sono stata condannata perché aiutavo, perché invece di dare un caffè offrivo aiuto ma nessuno potrà mai togliermi la libertà di difendere le persone».Philippa Kempson con la sua famiglia a Lesbo ha letteralmente raccolto dalle acque i piccoli “mosè” in fuga dalle guerre di ogni dove. Trasferita dal Galles nel 1989 con l’idea di aprire un agriturismo, davanti ai naufragi ha inventato col marito Eric, i familiari e gli amici, il progetto Hope, per salvare vite. Helena Maleno ha fatto delle memorie e delle ingiustizie della frontiera sud occidentale del Mediterraneo (come la tragedia di Melilla del 2022) la battaglia della propria vita. Corinne Vella è la sorella della giornalista Dafne Caruana Galizia uccisa a Malta su ordine delle reti mafiose e criminali.L’assessora Barbara Bonciani che ha portato a Medì “il porto delle donne”: lo speciale impegno per l’integrazione tra porto e città declinato al femminile. Aprendo i lavori Andrea Riccardi ha ricordato un Mediterraneo terra di globalizzazione ante litteram, dove tornano i fantasmi di una storia non pacificata e non perdonata. Questa storia permane e diviene la caratteristica del mare come anche il suo problema: come purificare la memoria dalla violenza, creandone una comune e non ostile? Per ora solo i poeti ci riescono.La nazionalizzazione delle città mediterranee è stata un’amputazione provocando l’omogeneizzazione della loro pluralità e la morte del loro cosmopolitismo. Un vero “urbicidio” secondo la definizione di Nadia Marzouki. Alla fine siamo tutti davanti a uno scenario contraddittorio: un misto di gioia di vivere, di cultura della coabitazione ma anche di terribili sofferenze. Il tentativo di sopprimere l’altro, conquistandolo, scacciandolo o assorbendolo alla fine non funziona mai del tutto perché i fantasmi ritornano, ad esempio quelli della strage degli armeni in Turchia.Come si fa a riacquistare la simpatia per la complessità di questo mare in un tempo in cui si riduce tutto all’omologazione, tagliando con il coltello – geopolitico e sentimentale – i confini tra amici e nemici? È la grande domanda che sentiamo particolarmente dolorosa davanti alla vicenda di Gaza e del 7 ottobre, alla quale la resistenza delle donne può offrire un inizio di risposta: quel continuo tentativo femminile di trovare le strategie giuste per risparmiare il sangue.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMario GiropolitologoAmministratore di Dante Lab, è stato vice presidente di SACE; professore di relazioni internazionali all'Università per stranieri di Perugia; sottosegretario agli esteri nel governo Letta e viceministro degli esteri nei governi Renzi e Gentiloni, esercitando le deleghe sulla Cooperazione allo sviluppo, l’Africa, l’America Latina e la promozione della lingua e cultura italiana. Ha iniziato gli Stati generali della Lingua e della Cultura e le conferenze Italia-Africa.
La prof Usa licenziata per la foto del David Michelangelo fa visita a FirenzeDiMartedì, Vecchioni scoppia a ridere alla domanda su Meloni: il motivo
Incidente a Azzano Mella: autobus con studenti si ribalta
Auto in sosta prende fuoco: paura nella notte in provincia di AvellinoOmicidio di Torremaggiore, i compagni ricordano Jess: "Vive dentro di noi"
Napoli-Udinese, scontri a fine partita: gli ultras friulani caricano i partenopeiRavello, provincia di Salerno: precipita un autobus Gran Turismo
Lago Maggiore, frontale tra due Fiat Panda: morto un 20enneGli animali nel mirino di Papa Francesco: “Ho sgridato una donna che mi ha chiesto di benedire il suo cane”
Genova, camion investe due pedoni in via Cornigliano: morta una donnaNicolae precipita nel fiume e muore il giorno del suo compleannoMilano, a fuoco diverse auto in centro: una scuola evacuataVentimiglia, scontro tra due auto e uno scooter: 2 morti e 4 feriti
Pozzuoli, 9 scosse di terremoto durante la notte
Precipita per oltre 40 metri lungo una ferrata: studentessa 24enne perde la vita
Laura Ziliani, al processo la figlia Silvia dà la colpa a MirtoUsa, bambino non ancora nato viene operato al cervello direttamente nell'uteroPrato, 24 minorenni denunciati per rissa e lesioni gravi: tutti i dettagliIl marito non l'aiuta in casa: lei va in vacanza da sola
Era finita con l'auto contro un muro: morta dopo un mese di ospedale la dottoressa Luigia CaprioMarta Russo, uccisa a 22 anni all'università: il delitto senza moventeAddio a Martina Bignozzi: l'istruttrice di pattinaggio morta a soli 25 anniAlluvione Emilia-Romagna, il drammatico annuncio di Eleonora Daniele nel corso di 'Storie Italiane"