File not found
VOL

Referendum sul taglio dei parlamentari: Cassazione dà via libera

Caso Salvini al citofono, per Sgarbi occorre un'indagineAlan Kurdi, Salvini accusa il governo di essere compliceIl vignettista Vauro attacca la figura di Babbo Natale

post image

Sardine a Riace: il 6 gennaio raduno a difesa di Mimmo LucanoIl 16 febbraio c’è la prima udienza della causa di Greenpeace e ReCommon contro Eni: l’obiettivo è spingere il giudice a riconoscere le responsabilità climatiche storiche dell’azienda e fargli cambiare il piano industriale per renderlo coerente con l’accordo di Parigi. Le parti hanno presentato i loro consulenti. Eni ha scelto un docente di sistemi energetici e un economista liberista. Greenpeace e ReCommon puntano sulla scienza dell’attribuzioneLa causa civile di due delle più importanti ong ambientaliste italiane (Greenpeace e ReCommon) contro Eni ha qualcosa di paradossale. Pur discutendo dei destini ultimi dell'umanità,ETF cause e responsabilità della crisi climatica, nella pratica è lenta e tediosa come ogni processo civile.Ci vorranno due anni per una prima sentenza, per un giudizio definitivo potremmo aspettare la fine del decennio. Domani c’è la prima udienza, le due parti sono nella fase dello scambio delle memorie istruttorie, si discute di questioni procedurali, se ammettere o non ammettere testimoni.La notizia più rilevante è chi sono i consulenti scelti da Eni per difendere le sue ragioni climatiche: Carlo Stagnaro, economista e direttore ricerche del think tank liberista Istituto Bruno Leoni, e Stefano Consonni, docente di Sistemi per l’energia e l’ambiente al Politecnico di Milano. Colpisce che siano un esperto di economia e uno di energia, e che non ci sia un climatologo tra le persone scelte da Eni.Più variegata la rosa di Greenpeace e ReCommon, c’è Nicola Armaroli, esperto di energia e direttore di ricerca del Cnr, Rita Fioravanzo, psicoterapeuta specializzata in ansia climatica, ma soprattutto due esperti di clima come Richard Heede e Marco Grasso. Nel 2023, in uno studio congiunto, avevano stimato il danno morale globale dell’industria petrolifera in 209 miliardi di dollari all’anno.In controluce si legge chiara la strategia: con Stagnaro e Consonni, Eni vuole parlare di energia ed economia. Greenpeace e ReCommon invece vogliono parlare di energia, clima e impatti umani. Sarà il giudice a dover decidere se accettare le richieste delle due ong, cioè il riconoscimento della responsabilità storica dell’azienda e la modifica del suo piano industriale per essere coerente con l’accordo di Parigi.Consulenti a confrontoSpiega Alessandro Gariglio, avvocato di Greenpeace: «Abbiamo chiamato i massimi esperti di “climate attribution”, la scienza che lega gli effetti del cambiamento climatico alle sue cause. Per noi è il nodo della questione: la responsabilità. Pensiamo che si possa legare una quota di responsabilità a singole aziende, come si fa con gli stati».Eni ha risposto con un esperto di energia come Consonni, stimato ma conservatore (i suoi ex allievi lo raccontano come uno la cui frase tipica è: «Per la transizione ci vorrà un secolo») e un economista ultra liberista come Stagnaro. La posizione di quest’ultimo è particolarmente delicata. Per usare un eufemismo, potremmo dire che Stagnaro è uno che ha (in parte) cambiato idea sul clima.I suoi primi studi si basavano sull’assunto che non ci fosse nessuna crisi climatica («il problema che non c’è», scriveva), poi si è spostato su «il fatto che l’uomo sia la causa prima, o unica, dei mutamenti climatici è una presunzione non giustificata né dall'incertezza delle conoscenze scientifiche reali né dalla complessità delle dinamiche atmosferiche».Oggi Stagnaro non si esprime più così, ma è comunque singolare che su un contenzioso climatico di questo livello Eni abbia scelto un economista con questa storia e queste posizioni. L’Istituto Bruno Leoni, che Stagnaro ha co-fondato e dirige, ha collaborato anche a eventi con l’Heartland Institute, think tank americano apertamente negazionista. Negli anni ‘80 Heartland lavorava per Philip Morris e sosteneva che non ci fosse consenso scientifico sul legame tra fumo e tumore ai polmoni, in questa fase storica lavora per le aziende oil & gas e sostiene che non ci sia consenso scientifico sul legame tra fonti fossili e riscaldamento globale. È questo il filo che si tira scegliendo Stagnaro e sembra quasi una dichiarazione di intenti da parte di Eni.Cause climatichePuò sembrare velleitario che una causa civile intentata da due ong relativamente piccole possa far cambiare il piano industriale di un colosso come Eni, che per emissioni supera il resto dell’economia italiana. In compenso, la via legale alla lotta ai cambiamenti climatici è sempre più battuta, con alcune storie di successo, come le vittorie di Greenpeace in Francia o Fridays for Future in Germania.Secondo un rapporto Onu, in questo momento sono 2.180 le cause climatiche in corso nel mondo, quasi triplicate rispetto al 2017, quando erano 884. Secondo Gariglio, però, «il nostro sistema giuridico non è ancora ben attrezzato ai contenziosi climatici, in Francia, per esempio, è stata inserita una norma specifica nell’ordinamento. Da noi un anno e mezzo fa la Costituzione ha inserito il riconoscimento della tutela dell’ambiente e dei diritti delle future generazioni, ma non è stato fatto il passo successivo, ossia inserire norme che permettano di esercitare questo diritto». Spetterà a un giudice civile, con le leggi attuali, decidere se il comportamento di Eni è coerente con gli impegni internazionali dell’Italia.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).

Coronavirus, Maria Teresa Meli accusa il governoRenzi riabilita Craxi e lo definisce "un gigante"

Nicola Zingaretti risponde alla lettera delle sardine

Dito medio a Salvini in aereo: il racconto di ErikaGiorgia Meloni: "Se vinciamo in Emilia chiedo nuove elezioni"

Stefan Valente, Autore a Notizie.itIl piano di Matteo Salvini per le regionali: "Attaccare solo il Pd"

Borsellino contro Fratelli d'Italia: la famiglia diffida il partito

Zingaretti avvisa Conte: "Agenda convidisa o lasciamo stare"Matteo Salvini e le prove che dietro alle Sardine vi è il PD

Ryan Reynold
Consiglio dei Ministri: previsto oggi vertice a Palazzo ChigiConsiglio dei Ministri: previsto oggi vertice a Palazzo ChigiPadre di Lucia Borgonzoni: la lettera durissima alla figlia

Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

  1. avatarParagone contro Di Maio: caos nel Movimento 5 StelleCapo Analista di BlackRock

    Salvini in aereo: ragazza scatta la foto mentre fa il dito medioSerena Grandi in lista con Lucia BorgonzoniConcessioni autostradali, Luigi Di Maio spinge per la revocaAutostrade: Conte interviene sulla questione delle concessioni

    1. Palermo ricorda Piersanti Mattarella a 40 anni dall'omicidio

      1. avatarConte: il piano di riforma dell'Irpef e la modifica sulle pensioniVOL

        Vittorio Sgarbi attacca la sardina Lorenzo Donnoli

  2. avatarNotizie di Politica italiana - Pag. 561analisi tecnica

    Caso Azzolina, Matteo Renzi attacca i 5 stelleM5s, Flora Frate sulle restituzioni di denaro: "Non ha senso"Salvini su preside che annulla la messa: "Le invierò un presepe"Rai, spot dem batte Salvini: 24,5 % di share

    VOL
  3. avatarSondaggi politici elettorali oggi La7: recupera la Lega, cala il PdVOL

    Ultimi sondaggi politici: la Lega perde 2,3%, avanza FdIFirme false M5s a Palermo: condannati tre ex deputatiGianluigi Paragone non entra nella Lega: l'sms a MentanaDe Micheli contro Amadeus: "Nessun passo indietro"

Salvini e il dito medio in aereo: i social si scatenano

Elezioni regionali Calabria 2020 circoscrizioni: nord, centro e sudSalvini attacca il premier Conte: "Ossessionato da me"*