File not found
Economista Italiano

Pecoraro Scanio: Pugno duro contro incendiari - Tiscali Notizie

Fu testimone delle atrocità nei lager nazisti, compie 104 anni - Tiscali NotizieMusicaL’artista olandese Joost Klein è stato squalificato dalla finale dell’Eurovision

post image

La metamorfosi della Juventus, una Coppa per uscire dalla crisi d’identitàNon ha senso una carcerazione che sputa fuori le persone alla fine della loro pena senza neppure un attimo di convalescenza sociale, lerelazioniumanecomealbisilcarcerenonsaràmai VOL di gradualità della restituzione. La mafia si combatte provocando un mutamento nella società, non con una carcerazione senza scopo di restituzione, senza proiezione di recupero, esule dal "diritto alla speranza" fino alla fine della pena Riflettendo sul carcere e sulla sua capacità in concreto di offrire strumenti di reinserimento, di ricostruzione, di risocializzazione delle persone ristrette, mi sono resa conto che in oltre vent'anni di osservazione e di indagine empirica sul mondo recluso ad espiare pene temporanee o pene senza fine, in alcuni casi soltanto ho potuto riscontrare come la detenzione si sia tradotta in un autentico rinnovamento di sé. Chi espia una pena temporanea in carcere per reati comuni (furti, rapine, estorsioni, droga), ove non acceda alle misure alternative anche a causa della nota e irrisolta carenza di risorse sociali, tende a restare nel crimine, spesso in ragione di una patologia di vita che innesta la propria continuità nella assenza di opportunità lecite di sostentamento. Il carcere dei poveri, quello che porta a restare ristretti fino all'ultimo giorno di pena e a ricadere ogni volta, in un circolo senza uscita di marginalità. Le persone condannate all'ergastolo ostativo, invece, che hanno trascorso anni della loro vita nel regime privativo del 41 bis e che sono state riversate, poi, nei regimi dapprima di elevato indice di vigilanza e successivamente di alta sorveglianza, in questi luoghi, finalmente, hanno iniziato a rapportarsi ad esperienze altre, al contatto con persone nuove, all'accesso ai laboratori di scrittura, teatrali, di arte, di pittura, di scultura, di cucina, alla parola, alla lettura, alla musica, all’incontro. Hanno potuto, usciti dal silenzio emozionale e ideativo del 41 bis, ritrovare nella contaminazione del sé con l'altro un'occasione di rinascita. Ho pensato allora che quella che non a torto è definita subcultura delle mafie, del terrore, della sopraffazione, della violenza può essere dissipata unicamente ponendo in conflitto i falsi ideali che la connotano con abiti nuovi e più gratificanti da indossare. Ho capito che l’unica declinazione possibile di quella parola paternalistica, desueta e inadeguata, ‘rieducazione’, è relazione. Relazione intesa come rapporto di cura. Non esiste cura senza l'altro, anche quando l'altro - in una lettura psicoterapeutica - sparisce per fare posto a sé. Quell'assenza diventa nutrimento per scoprire la propria individualità. Ci si salva sempre con qualcuno: si vive, ci si struttura, si cresce, si soffre, si è felici sempre in mezzo agli altri, si misura il sé in rapporto all'altro, alla conoscenza delle dinamiche comportamentali ed emotive che un'esperienza produce in ciascuno. Dolore, privazione, lontananza (di ogni tipo), assenza di confronto, di dibattito, perfino di conflitto, di relazione, appunto, non sono propedeutici alla cura, non consentono l'attivarsi di nessun progetto o percorso di autentica e consapevole revisione. L’individualità muore La conseguenza di questo ragionamento è immediata e porta a spingere lo sguardo su quel mondo senza, il 41 bis, dove non l'uomo del reato ma l'uomo stesso, nella sua individualità, muore e non trova spazio né respiro per il cambiamento. Nell'ultimo decennio il numero dei ristretti in 41 bis si è triplicato perché quelli che c'erano venti anni fa ci sono ancora e perché le maglie si sono sempre più allargate. Ancora, perché il circuito detentivo dell'alta sicurezza è diventato un contenitore che tiene insieme in modo del tutto incongruente i reduci del 41 bis e chi va in permesso premio dopo un trentennio di carcerazione; perché è scomparso un regime intermedio, quello dell'elevato indice di vigilanza (c.d. E.I.V.), che permetteva di osservare per un  tempo limitato le persone ristrette appena uscite dal regime derogatorio del 41 bis nei loro primi passi nei circuiti che danno ingresso alla vita in comune, perché il Dap resiste, per qualche incontemplabile motivo, a declassificare chi non è più un pericolo tenendolo a forza ancorato al reato per cui è stato recluso. E allora va ripensato il 41 bis che non può essere per tutti i condannati per quei gravi reati, che può ammettere solo quelle restrizioni davvero finalizzate alla sicurezza sociale, che deve durare per un tempo limitato ed essere sorretto da una verifica concreta ed effettiva della attualità della capacità di chi è dentro di condizionare l'operato di chi è fuori e non astratta e prognostica, posata solo sul titolo di reato anche se risale a trent'anni fa, che deve dare il passo all'inserimento dei detenuti nei circuiti di relazione per attivare progetti reali di recupero. Non può essere ammessa una carcerazione senza scopo di restituzione, senza proiezione di recupero, esule dal "diritto alla speranza" fino alla fine della pena, per circa 250 di loro per sempre, quelli che uniscono alla carcerazione differenziata la condanna all'ergastolo ostativo. Perché non ha senso una carcerazione che sputa fuori le persone alla fine della loro pena senza neppure un attimo di convalescenza sociale, di gradualità della restituzione, anche di osservazione da parte di chi controlla, in una logica non deviata di sicurezza. Perché la mafia si combatte provocando un mutamento nella società, generando paradigmi di pensiero e di azione diversi, nuovi, positivi, sani. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMaria Brucale Avvocata del foro di Roma, componente del Direttivo di Nessuno Tocchi Caino

Libertà dei media a rischio. Ma il governo Meloni snobba la missione urgente europeaAlla ricerca del tempo perduto, Marcell Jacobs tra i marmi del Foro

Autovelox, cosa cambia con la stretta di Salvini: limiti di velocità, autorizzazioni e segnaletica

È morto a 77 anni lo scrittore americano Paul AusterVËRYL Festival 2024: la programmazione completa

Botta e risposta con IndusRicercato per violenza sessuale di gruppo, arrestato in Francia - Tiscali Notizie

Cirio, 'Macugnaga è in grado di accogliere i turisti' - Tiscali Notizie

Davide Moccia: l'intervista OFF CAMERAEstate 2024: i migliori festival europei

Ryan Reynold
Roma, la bonifica di vigili del fuoco e canadair dopo l'incendio - Tiscali NotizieAmbienteGualtieri, incendio a Monte Mario partito da un accampamento - Tiscali Notizie

criptovalute

  1. avatarIl caso Bensouibat, ora è libero ma rischia l’espulsione: «Mi hanno tolto tutto»investimenti

    Incidente stradale alle porte di Latina, morti due ragazzi - Tiscali NotizieTerremoto nei Campi Flegrei: 150 scosse, la più forte di magnitudo 4.4Spreco alimentare in aumento: tutti i datiAutostop, la nuova inchiesta di 100 minuti sulla Fiat: dalla nascita alla nuova proprietà di Stellantis

    1. Entro il 2050 tre miliardi di persone senza acqua potabile: lo studio

      1. avatarOrsa KJ1 uccisa, letame contro sede Provincia autonoma Trento a Roma - Tiscali NotizieMACD

        Rapina per coprire abusi sessuali, in arresto anche frati - Tiscali Notizie

  2. «Evasione e conflitti di interessi» sul Gucci Hub di Milano: l’esposto al Fisco contro KeringOrsa KJ1 uccisa, letame contro sede Provincia autonoma Trento a Roma - Tiscali NotizieIl papà di Sharon, camminava per perdere peso - Tiscali NotizieMilano, rito del presente e braccia tese: la commemorazione neofascista per Sergio Ramelli

  3. avatarFassino e il profumo: 500 euro per evitare il processo - Tiscali Notizieanalisi tecnica

    La sinodalità è solo un ricordo, Francesco ormai fa il papa reUniversità: a Medicina 21mila i posti disponibili, +1.231 - Tiscali NotizieCinque operai morti per esalazioni in provincia di PalermoAssegnato l’appalto per i centri per migranti in Albania: saranno gestiti da Medihospes

Gli studenti della Sapienza contestano Mattarella: «Intervento vuoto, retorico e di parte»

AmbienteLeonardo Decarli: "Quando ho iniziato io non c'era la concezione di creare una carriera sul web"*